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Jung, tratti della personalità e nuove tecnologie

Jung, tratti della personalità e nuove tecnologie

02 Aprile 2013 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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La nostra vita personale e sociale è sempre più condizionata dalla tecnologia. I nuovi gadget stanno dando forma a nuovi comportamenti e abitudini che finiscono per determinare i tratti delle personalità conosciute e di quelle in formazione. Jung sarebbe probabilmente obbligato a rivedere la sua classificazione dei tipi psicologici.

Non siamo tutti uguali, anzi siamo tutti diversi. Siamo così diversi da dover ricorrere a modelli per riuscire a etichettare e catalogare i comportamenti sia in relazione ai contenuti che ai fini perseguiti. I modelli non sono mai sufficienti a comprendere la realtà e a volte la modificano falsificandone la percezione, ma possono tornare utili come strumenti per capire in quali direzioni si sta attuando un cambiamento, in quali fasi dello stesso ci si trova, le tendenze emergenti e quali elementi prendere in considerazione per coglierle, osservarle e trarne vantaggio.

Secondo le teorie di Carl Gustav Jung le varie tipologie di personalità  (i tipi psicologici) rivelano e aiutano a conoscere e a comprendere gli individui al di fuori di semplici stereotipi. Aiutano anche a prevedere comportamenti e sviluppi della personalità futuri. La necessità di conoscere e comprendere i comportamenti e i tratti della personalità delle persone (consumatori in questo caso) nasce dalla varietà del genere umano che vive di diversità e molteplicità. La classificazione creata da Jung è servita (fate un test) e serve a schematizzare questa diversità, per descrivere temperamenti e tratti della personalità, così come ad evidenziarne le caratteristiche prevalenti.

La pervasività della tecnologia, il ruolo assunto dai gadget tecnologici e dalle esperienze individuali con la tecnologia probabilmente suggerirebbero oggi a Jung una revisione delle sue teorie. In mancanza di una versione 2.0 delle stesse, la  classificazione classica può essere usata per capire se e come i tipi psicologici da lui identificati  (il riformatore, il benevolo, il motivatore, l’artista, il pensatore, il lealista, il tuttofare, il leader, il pacificatore) possano essere interpretati alla luce della tecnologia e dei suoi molteplici gadget che stanno  influenzando comportamenti, abitudini, caratteri e tratti della personalità.

Così come gli esseri umani studiati e classificati da Jung, anche i gadget tecnologici di oggi possono essere osservati e catalogati in base alla loro personalità, al loro carattere e al loro temperamento. Quest'ultimo esprime le tendenze istintive, gli stati affettivi e gli impusi, il carattere deriva fortmenete dall'iniziativa e dal modo di reagire all'ambiente circostante, la personalità infine unisce temperamento e carattere creando valori, modelli di comportamento, e forme di organizzazione che finiscono per modificare l'ambiente e la stessa personalità.

Cominciamo con l’osservare che siamo tutti abituati a giudicare e valutare gli altri sulla base della nostra percezione rispetto a loro comportamenti elementari di vita quotidiana come la guida dell’auto, i vestiti indossati, il luogo dove si vive, i luoghi che si frequentano ecc. Da cyborg e esseri bionici  quali siamo diventati, oggi ci giudichiamo e valutiamo anche in base al tipo di gadget tecnologico posseduto, esibito ed utilizzato in pubblico. Il possesso di un iPad o di un tablet Android non indica soltanto la preferenza o la fedeltà ad una marca e l’adesione ai suoi valori ma rivela anche alcuni tratti della personalità così come sono stati descritti da uno dei padri della psicanalisi.

Provate a visualizzare il possessore tipico di un iPhone o di un iPad e l’immagine che emergerà sarà quella di una personalità un po’ narcisistica alla ricerca di status symbol, vogliosa di mostrare la propria disponibilità economica e alla ricerca di modalità utili a semplificare la propria vita, sempre molto impegnata, con strumenti adeguati e facili da usare. Le personalità di questo tipo di consumatore appartengono a persone che ci tengono ad apparire sempre molto occupate e che esibiscono il loro dispositivo Apple ovunque, per sottolineare che impegnate lo sono realmente: sempre connessi, sempre all’erta e sempre impegnati in qualche interazione con il terminale.

I dispositivi mobili (i Mac richiederebbero una riflessione diversa) di Apple hanno contribuito a dare forma a nuove identità, condivise da molti consumatori (personalità multiple), caratterizzate da abitudini e comportamenti simili, prevedibili e analizzabili. Sono personalità che appartengono ad un pubblico al di sopra dei 35 anni, in prevalenza femminile e con un titolo di studio di scuola superiore o universitario.

Chi sceglie Apple è solitamente più ricco di altri ma anche più estroverso. Per dirla con Jung un tipo psicologico che invece di comportarsi in modo astratto (tipico dell’introverso) si comporta verso l’oggetto in modo positivo. Lo fa perché è tipico dell’estroversione orientare l’energia verso l’esterno, sia esso rappresentato da azioni, fatti, oggetti e/o persone. Un atteggiamento molto diverso da quello tipico dell’introverso che guarda il mondo dal di dentro e tende pertanto a orientare la sua energia verso elementi come le idee, le emozioni e i pensieri che affiorano alla mente.  Se consideriamo che, secondo Jung, questi atteggiamenti sono innati perché in qualche modo sono predeterminati biologicamente, i consumatori che hanno scelto un iPad erano predestinati a farlo ( e il budget?).

 

Fonte: T2C Infographics

I tratti della personalità dell’utilizzatore di un iPad

L’utilizzatore di un iPad (da escludere l’iPhone dopo l’arrivo del Galaxy d Samsung) può essere associato al tipo del riformatore i cui tratti sono un amore per l’ordine e la pulizia, il perfezionismo,  il senso pratico, la pedanteria e la pignoleria, l’autocontrollo, la serietà, la ricerca di avere sempre ragione. In negativo il riformatore non ama l’imperfezione e il disordine ed è spesso ipersensibile a ciò che non funziona o non funziona secondo quanto previsto.

L’iPad va bene anche per il motivatore i cui tratti sono il magnetismo, il carisma, l’ottimismo, l’esibizionismo, la produttività e l’efficienza, tutti elementi che possono essere usati per descrivere anche il dispositivo iPad e la sua personalità. Il rischio maggiore di questo tipo di personalità è la vanità che lo porta ad essere intrappolato nella sua immagine.

Secondo comScore il 14% dei possessori di un iPad hanno 65+ anni (solo l8% hanno uno smatphone), il 29% di quelli con 55+ anni (solo il 20% usano lo smartphone). Il 36% dei possessori di uno smarphone ha un reddito familiare superiore a 100 mila dollari, solo il 25% di loro hanno un tablet. Tra chi ha redditi più bassi, il 9% acquista smartphone, il 17% tablet. Una spegazione possibile? L'uso della connettività Wi-Fi per i tablet e il basso costo dei nuovi modelli low-cost.

L’iPad può essere associato all’Artista i cui tratti sono il gusto e l’amore per il bello, il senso artistico e del colore. L’importanza data da Apple all’immagine dell’iPad e alla sua eccentricità è simile a quanto l’artista fa con sé stesso. L’amore per l’eccentricità lo porta a curare l’immagine e il vestire, a rifugiarsi nel passato ma a sognare il futuro e a farlo in modo insolito (Think different). Odia il brutto, lo sporco e l’ordinarietà ma vuole soprattutto farsi notare. Infine è invidioso, non sopporterebbe mai di avere colleghi con l’ultima versione di iPad mentre lui ancora non ce l’ha.

Un altro tipo psicologico identificato da Jung assimilabile ai dispositivi mobili di Apple è il Leader. Lo è per una personalità caratterizzata da tratti quali l’autoritarismo e l’aggressività ma soprattutto per il desiderio di avere sempre sotto controllo tutto e tutti. Può incutere timore e risultare provocatorio.

I tratti della personalità dell’utilizzatore di un dispositivo Android

Da un punto di vista sociologico chi possiede un terminale Android sembra invece avere origini sociali diverse, prevalentemente rurali e  non cittadine, sono tendenzialmente più conservatori e in prevalenza maschi (70%).

Il tipo psicologico descritto da Jung più assimilabile al possessore di un dispositivo Android è quello del Pensatore, un introverso che parla poco ma è un buon ascoltatore. I tratti prevalenti sono la ricerca della tranquillità, la razionalità, la capacità di rimanere immobile, freddo e distante ma anche di essere gentile, amabile e cortese. In poche parole non è supponente come il possessore di un iPad e non ama mettersi in mostra.

E’ assimilabile alla piattaforma Android anche il Tuttofare, un tipo psicologico caratterizzato dall’essere gioioso ed ottimista e dall’amore per il gioco e il divertimento. Il rischio che corre il tuttofare è la superficialità legata ad una buone dose di idealismo che impedisce la crescita.

I tratti della personalità dell’utilizzatore di un BlackBerry

I possessori di smartphone BlackBerry tendono ad essere più introversi ( pensate alla posizione delle mani sulla tastiera) ma amano viaggiare. Possono essere giudicati dei dinosauri ma manifestano un grande senso di appartenenza e non si lasciano travolgere dai canti delle nuove sirene tecnologiche, anche quando sono vestite da iQualcosa.

Chi usa il Blackberry ha spirito di gruppo ed è assimilabile nei tratti al lealista dei tipi psicologici di Jung. Il lealista tende ad essere affidabile e fedele ( se RIM non ha perso i suoi clienti nonostante i ritardi e i fallimenti accumulati ci sarà una spiegazione che va al di là del prodotto…. ), è ligio alle regole, tendenzialmente pessimista e timoroso ma anche provocatorio, temerario e amante del rischio.

 

Fonte: blog.mobilegamesblog.com

I tratti della personalità dell’utilizzatore di un dispositivo Windows

Infine i consumatori che hanno scelto dispositivi con piattaforma Windows Phone non si discostano molto dai tratti che li hanno caratterizzati come utilizzatori di una piattaforma Windows su personal computer. Guardano al mondo come già diverso a sufficienza e sono contenti di essere sintonizzati con coloro che li circondano con gli stessi gusti e visione del mondo. Sono un pò reazionari e pratici e manifestano questo nella loro vita personale ma anche nella scelta del design dei loro nuovi gadget tecnologici. Più del design mirano ad avere strumetni produttivi che funzionino e permettano di raggiungere un obiettivo. Se gli utilizzatori di una piattaforma iOS sono più disponibili a rischiare, quelli Windows preferiscono numeri, fatti, e risposte concrete,

Windows è la piattaforma del Pacificatore, un tipo calmo, semplice, che si lascia trasportare dalla corrente e cerca di evitare il conflitto. Si sente spesso trascurato e ignorato ma preferisce andare d’acordo con tutti per evitare fastidi. Non vede motivo di inseguire il cambiamento, soprattutto se è frenetico. E’ pigro e finisce spesso per essere intrappolato nella resa

Un altro tipo psicologico definito da Jung e associabile a Windows è il Benevolo. I suoi tratti principali sono la benevolenza e l'altruismo, ma è anche molto espansivo e ricco di consigli per gli altri. I suoi lati negativi sono la tendenza a sentirsi una vittima, di non sopportare chi è indipendente ( il complesso di telemaco?) e di cercare di essere sempre indispenzabile. Una forma di orgoglio che lo penalizza impedendone sviluppi futuri e collaborazioni vantaggiose.

L’importanza dell’analisi dei comportamenti e dei tratti della personalità del consumatore

L’analisi dei comportamenti dei consumatori e la capacità di classificarli in base a qualche metodologia può risultare utile ad aziende che come Amazon, Google, Apple e Microsoft sono sempre alla ricerca di nuovi market share con lo scopo di rubralo ai concorrenti.  Informazioni quali le frequentazioni social in rete,  numero e tipologia di contatti e relazioni, budget e capacità di spesa e tratti della personalità così come emerge da abitudini e comporatmenti, sono tutte utili per individuare nuovi clienti potenziali, per soddisfare quelli fedeli e per fidelizzarli.

Chi sceglie un prodotto Apple tende ad essere un innovatore, quello che sceglie o rimane con Windows un conservatore. Il primo è un consumatore è demograficamente più giovane (18-34), il secondo più anziano (35-49).

Il tablet sembra ( le statistiche si contraddicono e forniscono fotografie diversificate) un prodotto interclassista e intergenerazionale ed esprime la stessa molteplicità riscontrabile nella diversità umana. Gli utenti sono di tutti i tipi ma prevalentemente alla ricerca di relax.

Mentre può risultare relativamente semplice catalogare i possessori di prodotti tecnologici in base al loro costo non tutti gli studiosi (sociologi, analisti di mercato, psicologi) ritengono che si possano dedurre tratti della personalità e che si possano catalogare e costringere consumatori e comportamenti all’interno di gabbie interpretative in base ai dispositivi posseduti.

Quello che è certo che, qualunque sia il parere degli esperti, le persone non smetteranno di giudicare le altre persone sulla base delle loro percezioni e il tipo di gadget tecnologico usato.

 

Conoscere i tratti della personalità aiuta il marketing

Il passaparola e la viralità dei luoghi sociali e abitati della rete determinano spesso il successo di un prodotto. Ma per essere certi di conquistarlo la viralità non basta. Meglio conoscere e studiare le abitudini e i comportamenti dei consumatori. Queste analisi devono far parte di ogni modello di business associato al lancio di un prodotto. I clienti (nel senso di customers) sono sempre più distratti da una miriade di proposte e sono sempre meno fedeli. Inoltre acquisire un nuovo cliente è diventato molto più costoso di prima e non è più sufficiente farlo investendo in iniziative pubblicitarie. La pubblicità è sempre più percepita dal consumatore come troppo invasiva fino a diventare intollerata perche intollerante e non rispettosa della privacy dell’utente.

Conoscere le abitudini, i comportamenti e i tratti della personalità dei propri clienti permette alle aziende di definire iniziative mirate capaci a loro volta di consolidare abitudini e tratti della personalità e di instillare nuovi bisogni. In rete sono già numerose le realtà che operano con questo obiettivo.

Alcune di queste (curated content) sono ad esempio Pinterest e Tumblr che cercano di far emergere gusti e preferenze dei consumatori utenti fornendo loro strumenti per raccogliere e collezionare le cose a loro più gradite in contenitori e album. Così facendo questi consumatori descrivono sempre meglio sé stessi fornendo preziose informazioni che nessuna campagna virale sarà mai in gado di raccogliere e fornire ad una azienda in cerca di nuovi mercati o di fidelizzazione maggiore di quelli esistenti.

Grazie a strumenti come Pinterest le aziende possono costruirsi delle fotografie precise dei tratti della perosnlità e della psicologia delle persone per poi usarle per definire campagne marketing e comunicazionali precise e capaci di trovare interlocutori attenti perché coinvolti in nuove user experience congeniali con il loro profilo.

Alcune conclusioni

Cercare di mappare gli utilizzatori di tablet e smartphone ricorrendo ai tipi piscologici di Jung può apparire una forzatura, eppure l'esercizio è stato diertente e in qualche modo sembra funzionare. Ha bisogno di ulteriori aggiustamenti ma potrebbe servire da punto di partenza per osservare con occhio diverso e comprendere meglio comportamenti, abitudini, impulsi, emozioni, ecc. dei consumatori.

E' probabile che non tutii si riconosceranno nelle associazioni qui fatte ma non tutti si riconoscono neppure nella classificazione di Jung. Provate però ad analizzare le fasi del processo decisionale che vi porta all'acquisto di un gadget tecnologico e scoprirete quanto determinanti sono in questo processo i tratti della vostra personalità e quelli espressi dai prodotti stessi e dai valori associati alle marche che li propongono.

Aperto ai vostri commenti e suggerimenti per falsificazioni dell'esercizio fatto o per una conferma della sua validità!

 

Bibliografia

Per chi volesse cimentarsi in letture più approfondite suggeriamo la rivista Syudi Junghiani:

Vighetti Leonardo Verdi, Il tempo e il non-tempo
Fulvia De Benedittis, Il tempo del lutto. Ritmi e trame della psiche
Stefania Strozzi, La mancanza e il desiderio
Francesca Passerone, Navigatori o ragni pescatori?
Riccardo Daniele Pecora, Fasi del processo di individuazione al tempo dei "bamboccioni": funzione iniziatica delle cure analitiche
Fabrizio Alfani, Momenti di tensione creativa nel corso di una analisi
Virginia Bizzarri, Anima e coraggio. Il paziente svela il sintomo, il terapeuta cerca il simbolo
Anna Maria Sassone, Relazioni di supervisione, fantasmi interagenti e tempo sincronico
Maria Lina Landi, Il fortunato incontro di un regista con un romanzo. Il viaggio di Felicia
Daniele Lorusso, Considerazioni su Il mito dell’analisi di James Hillman
A cura di Patrizia Peresso, Arti e mestieri
Maria Paola Nazzaro, Per ricordare André Green
Antonio de Rienzo, Trenta righe su Jung..
Recensioni
A cura di Franco Castellana, Proposte di libri, gennaio-dicembre 2012

 

Fonte: http://www.aipa.info

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