Ogni volta che Google introduce nuovi algoritmi la rete si riempie di articoli, post, conversazioni sulla irrilevanza delle novità introdotte rispetto alle attività SEO fin qui praticate da moltissime realtà individuali e aziendali. Il fatto che queste novità vengano ritenute irrilevanti non giustifica però l'assenza di una riflessione critica sugli effetti dei nuovi meccanismi e degli algoritmi introdotti e sulle conseguenze che potrebbero avere nel nostro modo di abitare, praticare ed usare il web.
Non farò questo errore ed anzi suggerisco un approfondimento ancora maggiore, soprattutto alla luce di come sta cambiando Internet sotto l'influsso della personalizzazione che sta trasformando la rete in un luogo meno libero e meno democratico di quanto non fosse prima di Google, Facebook, Amazon e altri protagonisti del mercato che stanno facendo la storia della tecnologia di questi anni.
Su Google e sul tema della personalizzazione che tanto caratterizza il suo motore di ricerca nella versione attuale, ho già pubblicato su SoloTablet un articolo che cercava di raccontare la trasformazione di Google in potente filtro, capace di personalizzare la ricerca sulla base del profilo percepito che di ogni utente il motore di ricerca riesce, nel tempo, a costruirsi.
La novità importante, oggetto di questa nuova riflessione, è l'introduzione (2011-2012) da parte di Google di due nuovi meccanismi, denominati Panda ( un algoritmo che analiza i siti web in base alla user experience dell'utente più che per le parole chiave usate) e Penguin, per la valutazione dei siti web e per il loro posizionamento competitivo in termini di visibilità e autorevolezza. Si tratta di novità rilevanti che non possono essere trattate con superficialità dalle aziende e da parte di coloro che hanno una qualche responsabilità sulla visibilità dei loro siti web.
Il cambiamento è radicale.
Più che il numero di visualizzazioni mordi e fuggi sulle singole pagine, Google ha deciso di dare maggiore importanza al sito web nella sua globalità analizzando il comportamento dei visitatori in termini di tempo passato all'interno del sito e alle scelte che essi fanno durante la navigazione dello stesso. Di fronte al nuovo approccio, sembrano perdere rilevanza le parole chiave e i meta tag così come gli attributi e le pagine web.
Non avendo mai speso un euro per attività SEO e avendo sempre optato per la costruzione di spazi abitati ricchi di contenuti interessanti e finalizzati a trattenere le persone, ad attivare una qualche forma di contatto e a coltivare la relazione che ne poteva nascere, la scelta di Google mi sembra una necessità, se non una ovvietà. Il mio modo di vedere Google, il motore di ricerca e la rete si è dovuto scontrare spesso con l'opinione di quanti alle attività di SEO/SEM hanno dedicato molto tempo e altrettante risorse. Tempo e risorse che fanno dire oggi alle aziende specializzate che il posizionamento delle varie presenza in rete dipende per il 40% da attività SEO/SEM. Molte di queste attività sono state finalizzate alla ottimizzazione e al posizionamento dei siti web in termnini di parole chave, meta-tag e contenuti. Ancora oggi sono numerosi i web-master che operano in questa direzione, senza peraltro tenere conto de fatto che Google da tempo non ama gli spazi troppo ottimizzati, i contenuti copia-incolla e i risultati del motore di ricerca di scarso valore per l'utente.
La scelta di Google è ora finalizzata a privilegiare i siti in base a nuovi criteri quali:
- il tempo passato all'interno di un sito,
- il numero di pagine visitate,
- il valore e la qualità dei contenuti,
- e in che modo le persone interagiscono ( le metriche con cui Google misurerà il livello di interazione non sono note ma è quasi certo che ad essere privilegiati saranno quei contenuti che otterranno commenti, Social Networking Likes e recensioni)
Panda non analizza i comportamenti dell'utente sulla singola pagina ma tiene conto delle sue attività sul sito nel suo complesso. Per essere valorizzati e premiati dai nuovi algoritmi e meccanismi di Google sarà perciò necessario prestare maggiore attenzione ai contenuti, alla loro qualità e alla loro capacità nell'attirare visitatori ed a tenerli incollati nella lettura e/o in azioni interattive e dialoganti.
Il passaggio è sostanziale.
Si passa da una navigazione fatta di specchietti per le allodole, molto fumo e poco arrosto e per nativi-poco-digitali ad una che privilegia pagine in grado di attirare curiosità, interesse e voglia di rimanere dell'utente. Si abbandona un modo abbastanza superficiale di valutare l'uso dello strumento internet come media per premiare attività, struttura dei siti web, organizzazione e qualità dei contenuti finalizzati a creare una qualche forma di valore aggiunto capace di creare relazioni più ricche tra azienda/persona e navigatore della rete.
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Il cambiamento di Google è radicale anche se lo si guarda dal punto di vista delle aziende che spendono i loro budget marketing per inziiative pubblicitarie in rete. Se ad essere premiata è la qualità dei contenuti e la loro capacità di attrarre i visitatori tarsformandoli in lettori più curiosi, attenti e soddisfatti, si aprono infatti nuove importanti opportunità per nuove forme promozionali e pubblicitarie capaci di generare un livello di conversione pià elevato e un maggiore rirotno sull'investimento fatto.
Per capitalizzare le novità introdotte da Google bisogna però fare attenzione a quelli che sembrano essere finora i nuovi criteri adottati e che tendono a valutare quanto segue:
- se i visitatori possono trovare i loro percorsi di navigazione del sito in modo semplice e facile
- se ogni pagina è consistente in termini di argomenti trattati
- se i contenuti sono originali o sono semplici aggragazioni di contenuti copiati e rielaborati in altri spazi della rete
- se le pubblicità e gli spazi che occupano rendono difficile la lettura e la navigazione del sito e oscurano/ostacolano la lettura da parte dell'utente
- se obiettivo e finalità di ogni pagina è il bisogno dell'utente o il suo interesse
- se i contenuti della pagina sono di qualità e autorevoli
- se e quanto le pagine visualizzate rispondono al motivo e alle domande usate per l'interrogazione del motore di ricerca
- se e quanto alcune pagine del sito sono di elevata qualità e attrattive e quante sono rispetto alle pagine di minore qualità
Se non si tengono nella dovuta considerazione i criteri qui sopra esposti si può rischiare di vedere il prorpio sito o progetto online pesantemente penalizzato come illustarto nel grafico sottostante:
Alcune conclusioni
Panda e Pinguini sono animali teneri e simpatici che Google ha trasformato in metafore minacciose per tutti gli operatori della rete. Non tenere conto di queste minacce denoterebbe molta superficialità e disinteresse verso clienti e utenti alla ricerca di risposte concrete e soddisfacenti per i loro bisogni e le loro necessità. Eliminare o ridimensionare le minacce è possibile attraverso interventi concreti per aggiustare la propria presenza online con i dovuti aggiornamenti ( eliminazione dei contenuti duplicati, fare attenzione ai link pubblicitari acquistati, rimozione di link inutili, aumentare i contenuti di qualità ecc.) ma soprattutto tornando a praticare buone pratiche che da sempre hanno determinato il successo o l'insuccesso di una azineda, di una proposta o di una iniziativa.
Anche se sembra ovvio, riviste cartacee, riviste digitali così come portali editoriai di qualità attirano e vendono di più dei loro corrispettivi di qualità inferiore. Ciò non è mai cambiato nel tempo, nononstante molta pubblicistica e retorica della rete abbiano fatto percepire come fondamentali i parametri che guidavano il posizionamento in rete del motore di ricerca.
Nessuno acquista una rivista o vista un sito web con l'intenzione di leggere una pubblcità ma se il contenuto è attrattivo e considerato interessante da parte di un utente è più probabile che esso prenda in considerazione anche il contenuto promozionale. Se questo è vero, alle aziende e agli operatori del mercato pubblicitario serve allora definire nuove strategie in grado di tenere conto dei comportamenti degli utenti e della loro user-experience. I nuovi algoritmi Panda e Penduin di Google potrebbero diventare strumenti potenti per nuove strategie capaci di tradursi in risultati migliori e di fornire maggiori opportunità di successo perchè caaci di soddisfare meglio l'utente.
Da quando l'algoritmo Panda è stato rilasciato, Google vi ha apportato numerose modifiche/aggiustamenti (Pendguin) e sta continuando ad adeguarne gli effetti in modo da garantire nuove forme di misurazione e valutazione ma anche nuove opportunità per tutti coloro che hanno tratto vantaggio dalle attività SEO/SEM basate sugli algoritmi precedenti.
Questi cambiamenti sono destinati a rendere a tutti la vita più complicata. Tutti sono chiamati a rivedere la struttura dei propri siti web e a ripensare l'organizzazione dei contenuti e nel farlo tutti dovrebbero evitare di farlo secondo a propria visione del mondo per adottare quella dei propri utenti e segmenti target.
Considerazioni finali
SoloTablet ama i Panda e i Pinguini ed è stato amorevolmente ricambiato. Se avessimo investito 3000 euro in attività SEO avremmo probabilmente avuto dei picchi di visite in pochi mesi per poi vederli rapidamente decrescere al termine delle campagne SEO e/o dell'azione penalizzante dei Panda e dei Pinguini Google.
La cura migliore è la prevenzione. Con SoloTablet crediamo di avere costruito un progetto che risponde ai bisogni dei nostri utenti, visitatori e interlocutori. Così facendo Abbiamo, forse, soddisfatto anche i requisiti dei nuovi algorirmi del motore di ricerca di Google.
Lanciare un nuovo dominio può costare molto i termini di attività SEO ed impiego di tempo. SoloTablet ha superato l'anno e mezzo di vita e sembra aver trovato una sua strada virtuosa fatta di molti contenuti di qualità, molti contributi originali da parte di collaboratori e networker e un numero crescente di LIKES sui vari bottoni social e interattivi.
Il numero di visite giornaliere continua a crescere così come cresce ll tempo di permanenza sul portale e il numero di pagine visitate.
....fino ai prossimi algoritmi e ai nuovi aggiornamenti di Google!