Cyberfilosofie

01 Gennaio 2017 Redazione SoloTablet
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Il libro di Carlo Mazzucchelli 100 libri per una lettura critica della tecnologia è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital


    Baudrillard Jean e autori vari - Cyberfilosofie

    Scheda libro

    Titolo intero: Cyberfilosofie - Fantascienza, antropologia e nuove tecnologie

    Titolo originale: Cyberfilosofie - Fantascienza, antropologia e nuove tecnologie

    Genere: Mass Media

    Listino: 23,00

    Editore: Mimesis

    Collana: Millepiani

    Pagine: 149

    Data uscita: 01-06-1999

    Valutazione ***

    Commento

    Il volume è un Millepiani, una rivista di fantascienza, antropologia e nuove tecnologie che racchiude gli interventi di numerosi autori sulla diffusione delle moderne cyberfilosofie (spazi di incontro tra la filosofia e la fantascienza). Il termine Cyberfilosofie è stato usato per comprendere le riflessioni che nascono dalla numerose mutazioni antropologiche in atto come prodotto della tecnologia, dei suoi linguaggi, delle relazioni che determina e dei nuovi poteri da essa emergenti. La riflessione porta a un confronto aspro con la macchina del controllo hurocratico, a riproporre la riscostruzione di nuovi rapporti umani e a individuare le cure che servono per contrastare la mostica del progresso tecnologico.

    Autori

    Oltre a Baudrillard (Crash) il volume contiene interventi di Damien Broderik (La fantascienza e il postmoderno), Ken McLeod (La fantascienza con il futuro), Antonio Caronia (L'insostenibile naturalità della tecnica), Ubaldo Fadini (Psicografie), Tiziana Villani (Controllo buricratico della vita), Augusto Ponzio (Le macchine e il tempo), Domenico Gallo (La percezione del presente), Luisella Feroldi (Il sentire sintetico), Marco Refe (Reali possibili), Franco Riccio (La morte di Dio) e Katia Rossi (Proust materialista).

     

    “Reinventare il reale come finzione, perché il reale è scomparso dalla nostra vita. [...] L’immaginario era l’alibi del reale, in un mondo dominato dal principio di realtà. Oggi è il reale che è diventato l’alibi. [...] Non è più possibile partire dal reale e fabbricare l’irreale, l’immaginario a partire dai dati del reale. Il processo sarà piuttosto l’inverso.” - Cyberfilosofia, Jean Baudrillard

      

    Jean Baudrillard ha prodotto un breve testo dal titolo Cyberfilosofia (pubblicato da Mimesis) nel quale riflette sugli aspetti dell'immaginario fantascientifico post-umano e post-moderno (avendo presente autori come James G. Ballard e Philip K. Dick). Temi che compaiono in altre opere dell'autore, segno evidente di un interesse coltivato verso gli universi paralleli creati dalle nuove tecnologie, gli individui chiamati a confrontarsi con apparecchi tecnologici seduttivi e macchinici, e i simulacri della contemporaneità che si manifestano nella forma di automi e robot. Nei nuovi mondi tecnologici caratterizzati dalla virtualità e dalla simulazione,  il reale supera il simulacro diventandone una sua semplice memoria sbiadita. Il simulacro a cui fa riferimento Baudrillard è quello della simulazione fondata sulla informazione e sul gioco cibernetico. Simulacri che assumono la forma di modelli in grado di anticipare il reale e che fanno scomparire la realtà e l'immaginazione di qualcosa che non sia virtuale e non-reale.

    Il contributo di Baudrillard a Cyberfilosofie è una riflessione sul libro Crash dell'autore di fantascienza J.G. Ballard, un testo che mette in guardia, fin dalla stessa introduzione ("funzione premonitrice contro questo mondo brutale dai lampi strudenti che ci sollecitano in modo sempre più pressante a margine del paesaggio tecnologico"), dal pericolo della realtà tecnologica e dalla decostruzione della realtà e del corpo umano da essa perpetrato. La riflessione di Baudrillard evidenzia l'iperrealtà fatta dalla ricerca della morte, da parte di protagonisti che praticano la violenza, anche quella sul corpo, alla ricerca delle motivazioni giuste per sentirsi vivi. Una violenza pornografica senza amore o sentimenti, irrazionale che serve nella narrazione a segnalare i rischi a cui sta andando incontro la civiltà tecnologica odierna. La ricercata fusione con la macchina non è la celebrazione di una nuova fase di evoluzione umana ma la semplice sparizione della specie umana.

     

    La recensione breve che Baudrillard fornisce di Crash serve da introduzione ad un volume tutto centrato sulle trasformazioni tecniche e antropologiche prodotte dalla tecnologia. La realtà che ne deriva va oltre se stessa superando anche i numerosi scenari fantascientifici, futuribili, distopici e catastrofici raccontati in numerosi romanzi di fantascienza. L'immaginario fantascientifico raccolto in questo lavoro letterario pluriennale si è dissolto nei gesti quotidiani, nelle attività lavorative, nelle azioni individuali e politiche di individui che stanno ridefinendo i confini delle loro esperienze, realtà, libertà e desideri come effetto della loro interazione tecnologica.

    Gli interventi contenuti nel volume sono serviti a fornire interpretazioni e riflessioni sulla realtà tecnologica e sulle molteplici mutazioni e metamorfosi che la caratterizzano e ad elaborare nuovi interrogativi utili ad una migliore comprensione degli esiti, dei linguaggi e delle tendenze che le nuove tecnologie stanno determinando.

    Tutte le riflessioni nascono dal rifiuto del determinismo che la tecnologia sembra avere imposto come modello evolutivo futuro, che vedono il passaggio dall'uomo alla macchina e il superamento del primo da parte della macchina post-umana. Le tecnologie digitali e le macchine di simulazione e costruzione di nuovi mondi, possono al contrario essere viste non come una tappa di un destino già segnato ma come trumenti per pensieri e sviluppi diversi e per la ricerca di destinazioni alternative e non necessariamente già predefinite.

      

     

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