Le Cybersocialità

01 Gennaio 2017 Redazione SoloTablet
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Il libro di Carlo Mazzucchelli 100 libri per una lettura critica della tecnologia è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital

Casalegno Federico– Le Cybersocialità

 

Scheda libro

Titolo intero: Le Cybersocialità - Nuovi media e nuove estetiche comunicative

Titolo originale: Le Cybersocialità

Genere: Scienze sociali e cultura

Listino: 16,15

Editore: Il Saggiatore

Collana: La cultura

Pagine: 186

Data uscita: 8 novembre 2007

Valutazione **

Commento

Utile a chi vuole uscire da un confronto, con la tecnologia e le dinamiche del cyberspazio, legato a un punto di vista puramente cibernetico per concentrarsi sulle sue dinamiche di interazione e sociali. Un testo che non vuole fornire una critica alla cibernetica ma criticare l'approccio delle scienze sociali che si sono lasciate impregnare dalla visione tecnologica per applicarla alla loro disciplina. Il cyberspazio e la Rete acquistano valore solo quando sono abitati dalle persone (vedi anche Maistrello - La parte abitata della Rete).

Autore

Federico Casalegno è il direttore del MIT Mobile Experience Lab e Direttore Associato del Design Laboratory del MIT presso il Massachusetts Institute of Technology. Dal 2008 è direttore del Green Home Alliance tra il Massachusetts Institute of Technology e la Fondazione Bruno Kessler in Italia. È professore ordinario presso IMT Institute for Advanced Studies di Lucca. È uno scienziato sociale con un interesse per l'impatto delle tecnologie digitali in rete sul comportamento umano e sulla società, progetta media interattivi per favorire le connessioni tra persone, informazioni e luoghi fisici utilizzando IT all'avanguardia. Ha pubblicato numerosi lavori e progetti di ricerca su riviste scientifiche, libri e articoli su riviste specializzate e di divulgazione.

 

“Il pericolo non risiede tanto nel Frankenstein tecnologico, quanto piuttosto nel Frankenstein umano: reti e nuovi media conferiscono all’uomo un potere enorme in materia di comunicazione, ricerca di informazioni, possibilità di trasmettere e ricevere informazioni, organizzare e creare comunità.

Un potere che fino a pochissimo tempo fa era in mano ai governi, agli stati, alle maggiori imprese o organizzazioni si estende agli individui e alle piccole associazioni”

 

 

Il libro Le cybersocialità è del 2007 e merita di essere citato nei labirinti della tecnologia per la riflessione approfondita che l’autore offre delle nuove forme di comunicazione tecnologica nella vita quotidiana, della loro diffusione, delle dinamiche e architetture sociali e comunitarie che le caratterizzano e delle visioni del mondo che suggeriscono o impongono. L’analisi parte dalla constatazione che le nuove tecnologie e il computer siano diventati strumenti potenti e indispensabili per vivere avventure ed esperienze in mondi immaginari, virtuali e paralleli. Sono strumenti che ci permettono di divertirci e rilassarci ma anche si socializzare e frequentare nuove organizzazioni sociali, gruppi, tribù, comunità e reti sociali.

Il testo di Casalegno è un viaggio nelle potenzialità sociali, comunitarie e solidali della rete. Una rete connotata, anche metaforicamente, con caratteristiche tipiche della vita sociale come le trame e gli incroci, i legami deboli e forti, voluti o subiti e che sono costitutivi dell’interazione umana. È una rete nella quale, liberati dalla materialità e pesantezza del corpo e dalle coordinate spazio-temporali, i cittadini della rete sperimentano dimensioni impreviste e nuove opportunità di autorappresentazione, di convivialità e socialità.

Per l’autore la rete è un luogo privilegiato la cui frequentazione può favorire nuovi incontri e relazioni, può alimentare passioni e desideri e la loro soddisfazione, può fornire risposte concrete alle molte solitudini della modernità liquida in cerca di comunità e far uscire dall’isolamento anche persone poco portate a socializzare.

Una scrittura che risale a nove anni fa e una riflessione fatta in pieno boom delle nuove tecnologie hanno portato a trascurare gli effetti negativi di una socialità in Rete tutta virtuale e che si sono manifestati negli anni a seguire. Casalegno rientra nel gruppo dei tecno-ottimisti che vivono con allegrezza la componente ludica e dionisiaca della Rete così come la sua carica libertaria e democratica. Lontano da una trasformazione tecnologica che in pochi anni ha cambiato il mondo e il rapporto tra società e tecnologia, Casalegno vive immerso nella speranza utopica e anarchica della Internet delle moltitudini, libere di scambiarsi informazioni e conoscenze e di farlo in modo libero e non vincolato da alcun potere centralizzato. Una realtà molto lontana dal potere acquisito in questi anni da Google e Facebook e che si manifesta nella raccolta di miliardi di dati personali e nel loro utilizzo come informazioni per attività invasive e per nulla attente alla privacy di tipo marketing e commerciale.

La parte del libro più interessante è quella nella quale è analizzato il cybersapzio come luogo nel quale si rimodellano i concetti di realtà e identità e nel quale si stanno ridefinendo le nuove frontiere della socializzazione umana.

Attraverso l’uso di ricerche applicate e una visione antropologica e sociologica, il saggio di Casalegno è uno strumento prezioso per quanti vogliono sondare il mondo della socialità dei mondi virtuali online per comprenderne specificità e potenzialità. È un mondo dinamico, in perenne cambiamento, fluido e nel quale si sviluppano nuove forme di socialità come risultato di nuove forme di comunicazione e interazione umana.

 

Il testo fornisce un'esplorazione negli spazi immensi e virtuali del cyberspazio del quale vengono evidenziati le varie manifestazioni di socialità virtuale che hanno caratterizzato la storia della cybercultura e ne condizionano oggi l’evoluzione. L’attenzione si è focalizzata principalmente sulla comunicazione e i diversi aspetti che caratterizzano i nuovi media, sulle comunità online come complessi reticoli di affinità ed esperienze relazionali e sui luoghi dove comunicazione e relazione si concretizzano online.

Per Casalegno è falso che i due mondi, quello reale e quello virtuale, si escludano a vicenda. Falsa è anche la visione dei tecno-pessimisti che, ribellandosi al futuro tecnologico che ci aspetta, immaginano scenari cupi nei quali gli internauti saranno imprigionati come i protagonisti della Caverna di Paltone. Nella realtà il reale e il virtuale sono realtà che si sovrappongono e si affiancano reciprocamente, “come la materialità del corpo con l’immaterialità del nostro immaginario”.

Le nuove tecnologie favoriscono il nascere di nuove sinergie tra gli uomini, il loro ambiente di vita e i mondi tecnologici e virtuali. Sono sinergie che danno vita a una co-evoluzione uomo-macchina e che si manifesta in tutte le attività umane con ricadute sulle relazioni umane. Le reti sociali e gli spazi online diventano villaggi frattali nei quali si sperimentano nuove forme di comunicazione e di partecipazione alla costruzione di memoria collettiva legata all’esperienza sociale in atto. La rete non è più semplice mezzo di interazione ma potente strumento relazionale utile a costruire nuovi contatti e a rinsaldare i legami esistenti, di prossimità, convivialità e socialità.

Secondo Casalegno le reti danno un notevole contributo alla nascita delle linee di conoscenza, descritte nella Società della mente di Marvin Minsky: “il cyberspazio è una struttura rizomatica che permette di incrociare le nostre appartenenze, di ampliare le nostre reti sociali, di sovrapporre le nostre cerchie di amicizie, hobbies, conoscenze e passioni”. Grazie alle nuove tecnologie della Rete possiamo lasciarci cullare dai fili della ragnatela che danno forma agli spazi sociali che frequentiamo e che favoriscono la nostra libertà e intraprendenza sociale.

Grazie alle reti è possibile entrare in risonanza con altre persone che condividono con noi l’uso delle stesse applicazioni online ma anche interessi, visioni politiche, abitudini, hobbies  e passioni. Questa condivisione porta alla creazione di reti sociali (parola pochissimo usata da Casalegno nel suo libro) e comunità basate su affinità elettive o pratiche comuni.

Non poteva mancare in un libro come questo un riferimento filosofico che porta a integrare tra loro le due visioni, reale e virtuale, del mondo. Le immagini del mondo che ci sono fornite dai nuovi media e dalle tecnologie non sono solo interpretazioni diverse di una realtà vissuta ma l’oggettivazione stessa del mondo. Ciò che tendiamo a chiamare realtà del mondo, per dirla con il filosofo Vattimo, si costruisce in realtà inserendo in un dato contesto le molteplici affabulazioni derivate e plasmate dal nostro immaginario.

Secondo Casalegno il rapporto tra vissuto e rappresentazione della realtà evolve con le cybersocialità perché in esse la rappresentazione è vissuta, grazie alla caratteristica di interattività dei nuovi media, da tutti gli internauti che contribuiscono insieme alla produzione di memoria collettiva attraverso le loro attività relazionali e comunitarie.

Ignaro dell’evoluzione che il pensiero della psicologa americana avrà negli anni successivi, Casalegno porta a sostegno delle proprie riflessioni anche lo studio che Sherry Turkle ha fatto in quegli anni sulle personalità online dei cybernauti e sull’uso che da esse è fatto della rete per estrinsecare e condividere informazioni, sensazioni e emozioni e tutto ciò che contribuisce a modellare la vita sociale e comunitaria online. 

Alla fine del libro l’autore sembra essere colto dal dubbio di avere esagerato con l’ottimismo e condivide allora con il lettore una qualche forma di resipiscenza: “Certo è una visione ottimista; ma vorrei qui ricordare che le nuove tecnologie sono vecchie creazioni che esistono dacché esiste l’uomo: sono gli usi e le esperienze a dar loro valore attribuendogli senso”.

In sintesi per Casalegno “le nuove tecnologie non creano legami sociali, esclusione, comunità o società individualiste: si inseriscono nel principio relazionale del sociale per cui le esperienze umane sono la chiave di volta che fa vibrare la tela del cybersapzio”.

 

Bibliografia

  • Le aure della conoscenza. Un atlante delle forme sociali di Federico Casalegno, Marco Susani e M. Susani
  • Cybersocialità. Nuove forme di interazione comunitaria

 

 

 

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