L'era dello schermo

01 Gennaio 2017 Redazione SoloTablet
SoloTablet
Redazione SoloTablet
share

Il libro di Carlo Mazzucchelli 100 libri per una lettura critica della tecnologia è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital

Codeluppi Vanni - L'era dello schermo

 

Scheda libro

Titolo intero: L'era dello schermo - Convivere con l'invadenza mediatica

Titolo originale: L'era dello schermo

Genere: Mass Media

Listino: 14,00

Editore: Franco angeli

Collana: Comunicazione e società

Pagine:

Data uscita: 08/04/2013

Valutazione ***

Commento

Un testo breve ma intenso pensato per suggerire un'etica specifica dei media tecnologici in grado di porre dei limiti ai comportamenti dei soggetti coinvolti, ma soprattutto per contribuire all'alfabetizzazione e sensibilizzazione degli utenti. La lettura fornirà maggiore consapevolezza sulla invadenza mediatica dei molteplici schermi all'interno dei quali abbiamo trasferito buona parte della nostra vita personale. Fortunatamente non tutta!

Autore

Vanni Codeluppi è un sociologo impegnato nella ricerca e lo studio dei fenomeni comunicativi presenti nel mondo dei consumi, dei media e della cultura di massa. Ha insegnato presso le sedi di Milano e Feltre dell’Università IULM e nelle università di Modena e Reggio Emilia, Urbino e Palermo. Dal 1990 al 2008 è stato docente presso il “Master in Comunicazione d’Azienda” dell’UPA e dell’Università Cà Foscari di Venezia. Dirige presso l’editore Franco Angeli le collane “Impresa, comunicazione, mercato” e “Comunicazione e società” e presso l’editore Carocci (con Mauro Ferraresi) la serie editoriale “Consumi, comunicazione e cambiamento sociale”. Traduzioni dei suoi saggi sono uscite in Francia, Spagna, Inghilterra, Germania e Giappone.

CONSIGLIATO PER TE:

What would Google Do

 

"Gli individui, se si mettono in vetrina, si mettono nel contempo in scena. Imparano cioè a rappresentarsi al meglio, all'interno dei numerosi schermi che invadono la loro vita quotidiana. Si fanno testimonial di se stessi, assumendo sino in fondo la logica promozionale della pubblicità."

 

 

Quello che era il grande schermo simbolico dei mainframe IBM si è trasformato oggi, anche grazie all'azione distruttrice e creatice della trimurti tecnologica rappresentata da Apple, in una miriade di scehmi che con i loro display hanno colonozzato il mondo così come l'immaginario. Lo schermo grande è andato in mille pezzi ma ognuno di essi è oggi uno schermo altrettanto potente perché distribuito, mobile e ancor più potente per le interfacce tattili e sensoriali e le capacità magnetiche di cui è dotato. Oggi la realtà è caratterizzata da persone dotate di protesi visuali sempre accese e attive e con le quali interagiscono in continuazione per raccontare se stessi, per costruirsi una identità, per socializzare oltre che per lavorare e produrre. La pervasività dello schermo è ovunque e occupa ogni luogo, la casa, l'ufficio, la strada e le piazze.

In un'epoca caratterizzata dalla presenza di innumerevoli e irresistibili schermi, il display è diventato un compagno abituale e fedele nel quale riflettersi come si fa con un specchio o da usare per guardare oltre e altrove come si fa attraverso una finestra. Esattamente ciò che aveva già colto Marshall NcLuhan che aveva anticipato, prima che arrivasse il Web (la Rete esisteva ben prima del Web...) il ruolo dello schermo come specchio nel quale i singoli individui, e l'intera umanità, vedono riflessa la loro immagine, ma anche un passaggio verso qualcosa.

McLuhan non ha avuto la possibilità di descrivere quel qualcosa in termini di destinazioni, Codeluppi al contrario può partire dalla constatazione di una realtà popolata da schermi attraverso i quali ci raccontiamo nella forma di avatar digitali e interagiamo con personaggi e persone, anch'esse in formato digitale e virtuale benché sempre più percepiti come reali. Lo schermo attuale non è più solo quello del cinematografo o della televisione ma soprattutto quello di smartphone, tablet, lettori musicali, cruscotti di auto e oggetti tecnologici che compongono le Internet degli oggetti. La loro esplorazione, come quella che viene proposta dall'autore, permette di comprendere meglio il fenomeno emergente ma anche di coglierne gli effetti e le conseguenze sulla persona come individuo ed essere sociale, sulla cultura e sulla società, sul modo di pensare delle persone e sulle loro pratiche sociali.

Il ricorso alle metafore della finestra, dello specchio, della lavagna o della bacheca permette a Codeluppi di approfondire il tema e il ruolo della visione nella società dominata da innumerevoli schermi che stanno cambiando il modo di percepire e vivere la realtà ma anche il nostro modo di consumare.

L'affermarsi degli schermi evidenzia la specificità umana di non essere in grado di sfuggire al dominio delle immagini usandole anzi come strumenti attraverso cui fare esperienza del mondo. Nulla di nuovo sotto il cielo, sembra dire Codeluppi, ma in realtà molto di nuovo perché mai è capitato di vivere in contesti pervasi dalla tecnologia come quelli attuali. Ciò che è cambiato è l'entità dei nuovi fenomeni e l'intensità degli stimoli, dei messaggi e dei richiami che arrivano all'individuo da schermi sempre più tecnologici. Display attrattivi e magnetici, capaci di catturare l'attenzione e di mantenere elevato il livello di eccitazione nervosa e che suggeriscono a tutti una riflessione sul loro potere e sulla nostra schiavitù.

 

 

 

comments powered by Disqus

Sei alla ricerca di uno sviluppatore?

Cerca nel nostro database