Il libro di Carlo Mazzucchelli 100 libri per una lettura critica della tecnologia è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital
Giulio de Martino - La mente virtuale
Scheda libro
Titolo intero: La mente virtuale
Titolo originale: La mente virtuale
Genere: Scienze Sociali
Listino: 8,00
Editore: Iacobelli
Collana: I leggendari
Pagine:123
Data uscita: 27/05/2015
Valutazione: **
Commento
Scritto nella forma di pamphlet il libro è ben scritto, ricco di narrazioni, intrigante e coraggioso nelle tesi e nelle conclusioni che presenta. Una riflessione con i piedi ben piantati per terra anche se tratta della virtualità della mente e del presente della post-modernità liquida declinata da Bauman. Se è vero che stiamo andando verso una condizione post-umana non tutti ci arriveranno allo stesso modo e non è detto che la destinazione si presenti nella luce di un'evoluzione positiva. Per gli immigrati digitali la meta potrebbe essere vista come un declino ma i nativi digitali rischiano di non percepire nemmeno l'ambiguità della meta raggiunta, tanto il loro mondo e il viaggio che stanno compiendo è tutto rinchiuso all'interno del display di uno schermo.
Autore
Giulio De Martino è nato a Napoli e risiede a Roma. Professore di Storia e filosofia nei licei, ha insegnato a contratto filosofia, storia e bioetica in varie università. Ha svolto attività di pubblicista e critico d’arte su quotidiani e periodici. Tra le sue più recenti pubblicazioni: "Da Napoli a Port Arthur. Il viaggio intorno al mondo dell’incrociatore R.N, Calabria (1909-1912)", Di Mauro Editore, 2011; “Storia di una famiglia reale. I primi ministri”, in AA.VV., I Borbone di Napoli, Di Mauro Editore, 2010; "Etica e bioetica. I problemi morali della medicina e della scienza", Liguori, 2008; "Paradigmi dell’ozio", 6 voll., Intra Moenia. 2007; La mente storica, Liguori, 2005; Antologia del dissenso. Orizzonti politici e culturali del movimento antiglobalizzazione, Intra Moenia, 2004. (Bio tratta dal sito Iacobellieditore)
Nell'acquario di Facebook
"I new media digitali attirano i sensi e la mente dei bambini e degli adolescenti assorbendoli completamente. I genitori parlano loro ma non sono ascoltati, li invitano a venire a tavola o a uscire, ma i ragazzi li ignorano; restano nelle loro stanzette. [...] Il paradosso della gioventù resta nell'ambiguità della posizione simbolica: nè dentro le strutture familiari nè dentro le strutture sociali, ma nel mondo senza confini dello spazio-tempo virtuale. Il mondo è rinchiuso lì: tutto dentro il monitor."
Il riferimento al pifferaio magico di Hamelin con cui inizia il libro illustra da subito il punto di vista dell'autore e anche la grande attenzione che pone sullo sviluppo della mente dei più piccoli e degli adolescenti in un'epoca nella quale la funzione del piffero è stata sostituita dal monitor, uno strumento ben più potente e magico, attrattivo e magnetico di quanto non fosse lo strumento di Hamelin. La magia non sta soltanto nello strumento ma nella sua pervasività. Il pifferaio magico agiva su un villaggio, il pifferaio tecnologico attuale è ovunque ed è capace di attirare i sensi come la mente, in particolare dei bambini e degli adolescenti, assorbiti completamente dal luccichio del display e dal potere ludico del gioco e della connessione di un monitor che ha sostituito genitori e insegnanti diventando il padrone della loro mente.
La loro vita nello schermo e il tempo elevato dedicato alle interazioni tecnologiche non sono senza conseguenze ed effetti. Negli anni manifestano patologie e comportamenti indisciplinati e imprevedibili, diventano fragili e agitati da pulsioni enigmatiche e violente. Su queste conseguenze De Martino si pone il problema del divenire sociale e generazionale. Si interroga sul futuro di persone che crescono attaccate a uno schermo che ritorna loro realtà virtuali e parallele dagli orizzonti infiniti e dalle esperienze senza soluzione di continuità. Queste realtà virtuali tecnologiche stanno cambiando la nostra percezione del mondo ma anche le nostre vite quotidiane, private e sociali, personali e lavorative rendendo obsolete le realtà e i linguaggi per interpretarle del secolo novecento. Tutto ciò non sta avvenendo in modo indolore e senza conseguenze. Obbliga a un ripensamento serio del nostro presente tecnologico in fase di avanzata migrazione verso un futuro sempre più tecnologico e post-umano.
La riflessione critica propugnata dall'autore è tanto più urgente quanto più l'attenzione è rivolta alle nuove generazioni, ormai completamente immerse nella caverna virtuale, sociale e psichica delle piattaforme tecnologiche le cui porte di accesso sono dei semplici ma magnetici e magici monitor. Nel condurre la propria riflessione De Martino ricorre a concetti, paradigmi, e approcci propri delle scienze sociali, della filosofia, dell'antropologia e della psicanalisi, utilizzati principalmente per dimostrare la sua visione di una tecnologia pervasiva e con effetti pericolosi sulla crescita e formazione dei più giovani. Gi effetti sembrano inarrestabili, si manifestano nella disattenzione crescente, nella confusione tra le varie realtà sperimentate, nella percezione e nell'approccio alla realtà fattuale, fino a dare forma a un sistema di sottomissione a cui è diventato difficile opporsi o scappare.
La visione proposta da De Martino può sembrare tecno-apocalittica, soprattutto quando decreta la morte del libro e della lettura a causa della prevalenza dell'immagine, della sua estetica e rappresentazione su tutto il resto. La realtà è sicuramente più complessa ma l'eventuale limitatezza dell'analisi non indebolisce il contributo di un pensatore che continua a voler utilizzare il pensiero critico e ad evitare di farsi incatenare dalle promesse di una felicità che anche la tecnologia non è in grado di garantire. È una felicità che non si raggiunge eliminado il display del monitor e sostituendolo con lo specchio di una volta. La si conquista riflettendo sul malessere crescente, legato a problemi concreti quali la precarietà e l'assenza di futuri concreti possibili, ma anche all'insufficienza della virtualità nel dare risposte concrete e davvero felicitarie.