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28 Gennaio 2021 Claudia Liberale
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Claudia Liberale
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La linea di demarcazione tra il tipo di vita prima del Covid e dopo è netta, a tratti si ha l’impressione di essere completamente entrati in una nuova dimensione, tanto che la nostra immagine riflessa allo specchio è cambiata.

Eppure, c’è un elemento che non ci ha abbandonato: la tecnologia, o meglio i social network.

Prima, in giro per strada, all’entrata di un bar oppure una semplice cena tra amici bastava per rendersi conto che eravamo sconnessi dalla realtà.

Disconnessi con la vita reale ma connessi con il mondo virtuale, tutti con la testa bassa a guardare gli ultimi post, notizie e whatsapp.

Si viveva in un contesto dove la certezza e l’autenticità  si mischiava con ciò che era falso ed apparente.

Tanto che la famosa sociologa Sherry Turkle, nel 2011, pubblicò un libro dal titolo: Alone Together (soli ma insieme).

Con questo saggio la studiosa assumeva una forte posizione di contrasto nei confronti dell’era digitale.

La sua battaglia era del tutto incentrata nell’evidenziare l’assurda differenza tra la vita reale fatta di solitudine con quella dei tanti amici virtuali, o meglio dei followers.

Ma tutto questo accadeva nel 2011.

Invece, nel 2020/2021, in piena pandemia? Qual è l’opinione della Turkle a riguardo?

Bene Sherry Turkle ‘dichiara’ la propria sconfitta, ammette: “gli schermi hanno vinto.”

E’ quanto emerge da un’intervista al New York Times rilasciata a fine marzo 2020.

E già, la vittoria spetta a loro.

Perché nella lontananza obbligata dal Covid, le app utili per le videochiamate ci hanno fatto sentire un po’ meno soli.

Ad esempio, quanti nonni hanno potuto colmare la mancanza con i propri nipoti attraverso skype?

Per non dimenticare degli aperitivi in compagnia dei propri amici su zoom!!

Certamente, con la nuova lentezza imposta dal virus, Internet è divenuto il nostro palatino ricordandoci la vita più scattante/veloce di una volta.

Prima o poi, questa situazione dovrà volgere al termine e cosa né sarà di noi?

Della vita di tutti i giorni?

La paura è che come la maggior parte delle cose non si tornerà più indietro, e di conseguenza le relazioni, i sentimenti continueranno ad essere governati dalla tecnologia.

Che fine faranno le lettere d’amore di un tempo, il profumo della carta, il sapersi guardare negli occhi ed arrossire?

Per non parlare dei più piccoli!

Non dobbiamo dimenticare che siamo cresciuti con le carezze dei nostri nonni.

 

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