Secondo molti osservatori del mercato tecnologico stiamo assistendo a una nuova evoluzione tecnologica in atto, quella del software a tutti noto come sistema operativo. E' un'evoluzione che coinvolge ormai un numero limitato di ambienti perchè la battaglia per la leadership e/o la sopravvivenza sembra finita con il predominio globale di Android, la forza economica di iOS e il predominio consolidato di Windows in ambito lavorativo e aziendale. Tutti gli altri sistemi operativi che abbiamo conosciuto continuano a esistere ma occupano spazi limitati e delimitati del panorama di mercato in quanto non sono riusciti a costruire e ad affermare un loro ecosistema e ambiente operativo robusto e popolato.
SoloTablet intervista gli sviluppatori di APP italiani: Intesys
I sistemi operativi che si sono affermati sono di proprietà dei principali leader tecnologici (a Google, Apple e Microsoft andrebbe aggiunta anche Amazon e Facebook che con il suo social network ha creato un sistema operativo in forma di piattaforma sociale), aziende e Marche che non producono solo tecnologia ma hanno anche imposto nuovi modelli organizzativi e di business. I sistemi operativi trasformatisi in piattaforme sono in grado di garantire connettività, interazione, esperienze utente, risorse computazionali ma al tempo stesso hanno dato forma a modelli organizzativi complessi, altamente tecnologici e modelli di business.
Gli ambienti o piattaforme dei principali attori sul mercato dei sistemi operativi stanno oggi proponendo novità e innovazioni che fanno prevedere l'evoluzione in atto. Una delle novità più interessanti è quella delle interfacce vocali, dei chatbot, degli assistenti personali e delle intelligenze artificiali. Alexa, Siri, Cortana, Google Assistant sono tutte entità software, presenti sulle piattaforme di Amazon, Apple, Microsoft e Google ma che stanno trasformando le loro piattaforme in qualcosa di diverso. Per comprendere l'evoluzione in corso non bisogna focalizzarsi sulla capacità vocale di questi assistenti personali ma sulla loro intelligenza artificiale, sulla loro capacità di apprendere e sul miglioramento continuo della loro abilità conversazionale.
Oggi questi assistenti personali o chatbot si permettono di semplificare le nostre esperienze tecnologiche con i nostri dispositivi. Domani potrebbero essere entità separate, come lo è già in parte Echo di Amazon, che ci mettono in contatto con il mondo e con la realtà interconnessa delle Reti degli oggetti. Un'abilità che andrà ben oltre la singola piattaforma di sistema operativo e che sembra pre-annunciare l'arrivo di un'infrastruttura globale in grado di erogare servizi che vanno al di là delle piattaforma su cui sono utilizzati. Una infrastruttura fatta di intelligenze artificiali, interfacce vocali, algoritmi intelligenti, meccanismi, motori, sensori, programmi software e tante API per poter integrarsi con l'intero panorama tecnologico che emergerà in futuro.
Per comprendere la prossima rivoluzione che sta emergendo non bisogna farsi ingannare dai numeri limitati di dispositivi alla Echo venduti e dalle percentuali che indicano, solo numericamente, quanti sono gli utenti che si avvalgono oggi di un assistente personale attraverso il loro smartphone. Meglio cercare di capire il tipo di servizio che potranno offrire e gli ambiti di utilizzo per poi mettere alla prova le nuove tecnologie. Farlo permetterà di sperimentare soluzioni che sono ancora in una fase di sviluppo adolescenziale ma che stanno prefigurando il passaggio a qualcosa di diverso rispetto ai sistemi operativi attuali. Mentre questi ultimi sono piattaforme legate al loro dispositivo hardware, le nuove piattaforme digitali daranno forma, anche con il supporto della robotica e dell'intelligenza artificiale, a un'infrastruttura pervasiva, animata da assistenti personali in forma di dispositivo o robot di casa, sempre interconnessa (non solo Internet degli oggetti) capace di soddisfare bisogni che vanno ben oltre quelli oggi collegati all'uso di un dispositivo mobile o di un computer.