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La realtà aumentata come distruzione sociale

La realtà aumentata come distruzione sociale

26 Agosto 2015 Un articolo di Francesco Varanini
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Un articolo di Francesco Varanini
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La tecnologia non è mai veramente nuova. Si tende a intendere la storia della tecnologia come una freccia tesa verso il futuro: progresso, innovazione come allontanamento dal passato. Ma potremmo invece ben leggere la storia della tecnologia come ciclico ritorno su progetti e linee di sviluppo.

Ricordo un incontro a cui ho partecipato durante il distanziamento obbligatorio causato dal virus. Incontro online, ovviamente. Tra i partecipanti, docenti universitari, persone convinte del proprio ruolo e della propria autorevolezza – in realtà per le prime volte esposte alla novità della connessione via piattaforma digitale.

Uno di loro si rivolge all’organizzatore, un imprenditore, e gli dice: ‘Apprezzo l’organizzazione dell’incontro in questo momento difficile, è bello trovarci qui insieme nonostante il difficile momento. Peccato però che la relazione tra di noi sia penalizzata dalla povertà del mezzo. Auspico una futura situazione in cui possiamo trovarci insieme in modo più empatico, caldo’. Pensavo questo autorevole personaggio pensasse ad un incontro dal vivo, presenti insieme in carne ed ossa. Ma no, mi accorsi che si trattava di un invito all’organizzatore, affinché una prossima volta convocasse l’incontro su una piattaforma più performante, dove ognuno di noi fosse presente tramite un proprio avatar, un simulacro digitale, una apparenza tridimensionale. Forse aveva letto la pubblicità di una di quelle soluzioni tecnologiche e promette di creare mondi in cui interagire e comunicare, vivendo ‘esperienze immersive molto simili a quelle della vita reale; ma migliori, più intense, delle esperienze della vita reale’.

Più comodo, più naturale, più reale

Ed ecco che verso la fine del giugno 2022, quando ormai la necessità di incontrarsi online viene meno, e torniamo in ogni luogo del pianeta ad incontrarci dio persona, tempestivo scende in campo Mark Zuckerberg.

Facebook è ormai lontana dai tassi di crescita vorticosa di anni precedenti, nuovi social network appaiono sulla scena, non bastano le sinergie con Instagram e WhatsApp, emergono problemi di privacy e l’opinione pubblica si fa più critica sui temi della privacy. Così, all’inizio dell’estate, Zackerberg lancia il suo Metaverse. Se si è stufi di Facebook, se si considera troppo povera l’interazione offerta dalle piattaforme di videoteleconferenza, ecco la nuova terra promessa: il Metaverse.

 

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