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Il moltiplicarsi delle interazioni impoverisce il dialogo
Il dialogo è importante, ma può essere anche una trappola. E' necessario sempre fare un discorso preliminare sulle intenzioni e sugli interessi in gioco. Non sempre due persone che si confrontano hanno lo stesso scopo. Spesso si affronta il dialogo in malafede, con l'intento di esercitare una qualche forma di presa sull'altro. Siamo sicuri che nel dialogo sia veramente in gioco la verità, comunque si voglia intendere questa difficile parola? La questione non è tanto capire cosa sia vero o no, ma comprendere quale interesse abbiano gli interlocutori a imporre una certa verità.
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Il dialogo è importante, bisogna imparare a praticarlo!
L’assenza di un dialogo vero, di relazioni vere all’interno della rete, è evidente a chiunque abbia un minimo di spirito critico. Le piattaforme sono diventate spazi nei quali domina una superficialità dilagante e scarsa concentrazione, la continua promozione di se stessi, la vendita, o forse svendita, di tutto. Con eccezioni alcune eccezioni...
Si trova in Blog / Tecnologia e dialogo socratico
I tempi sono folli e ci aspetta nuovo caos
I tempi pazzeschi sono quelli tecnologici, ricchi di promesse e in cui tutto sembra possibile. Ma folli sono anche i tempi economici e sociali caratterizzati dalla crisi, dall'aumento dei conflitti e dalla ricerca di nuove armonie nelle quali realizzare nuove forme di convivenza sociale e di esistenza individuale. Per raggiungere questi obiettivi non si possono più accettare le regole esistenti ma bisogna agire per cambiarle. Per farlo bisogna decidere cosa si vuole ottenere, il primo passo per navigare sull'orlo di un caos che è destinato ad aumentare.
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Da Homo sapiens a Homo Sapiens Digitalis
Condivido volentieri il mio intervento al convegno SIPNEI del 3 febbraio 2018 sull'era digitale. Un convegno che è stato un'occasione di incontro per una maggiore consapevolezza critica utile a far luce sulla complessità del fenomeno tecnologico ed incentivare una riflessione costruttiva. In questo incontro io ho portato il mio contributo che ora condivido qui con chi segue SoloTablet.
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Gli stupidi non vanno mai in vacanza
La crisi di governo agostana è la testimonianza che gli stupidi non vanno mai in vacanza. Soprattutto quelli che, pur causando danni a terzi, non sono neppure in grado di realizzare un vantaggio per sé stessi o finiscono per fare harakiri. Salvini docet! Viviamo alla fine dei tempi, circondati da masse di stupidi e di cretini intelligenti, sempre attivi e perseveranti nel dimostrare la loro stupidità. Inutile opporsi, meglio interrogarsi se e quanto si faccia parte e si sia complici, più o meno consapevoli, della stupidità dilagante.
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🌑🌒 2021 – UTOPIA COME ESERCIZIO DI PENSIERO CRITICO
Il mondo contemporaneo ha assoluto bisogno di pensare il futuro come una possibilità buona (Roberto Mordacci). E' nell'ottica di un'opportunità per il cambiamento che bisogna riprendere il viaggio verso l'utopia. Un viaggio diventato sempre più necessario, complesso ma quasi obbligatorio se vogliamo esercitare la nostra capacità di immaginare un futuro nel quale possano coesistere migliori condizioni di vita e relazioni sociali più giuste e vivibili. Il viaggio verso l'utopia dovrebbe essere intrapreso da tutti. Prima di partire il pensiero utopico può servire alla critica del presente e a individuare le mete e le destinazioni da raggiungere.
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🌑🌒 Le realtà che viviamo: qui dentro, là fuori
La pandemia ha cambiato tutto, anche la realtà. Si dice che niente sarà più come prima. Si pensa anche che non ci sia immaginazione che tenga. Tutto è mutato. Molto più e molto più rapidamente di quanto la realtà fosse mutata dopo la crisi del 2001 (attacco alle Torri di New York) e la crisi finanziaria del 2007/2008. La reazione di molti per affrontare la crisi pandemica è stata di rivolgersi alle piattaforme online e sostituire la realtà fattuale con quella virtuale. All'inizio del nuovo anno, pieno di speranze e aspettative reali, è tempo di riflettere criticamente su questa esperienza online e interrogarsi su cosa distingua il mondo dentro (QUI DENTRO) le piattaforme da quello a loro esterno (LA' FUORI).
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Bisogna avere cura dei linguaggi che stanno subendo un degrado qualitativo impressionante ( Renato Pilutti)
Oggi certamente la pervasività e la velocità del cambiamento tecnologico ha un impatto fortissimo sulla coesione sociale, sull’occupazione e sulla prevedibilità dei fenomeni socio-economici. Il fatto che lo stesso Bill Gates, dopo essere stato uno dei protagonisti (forse il principale) della rivoluzione digitale, oggi raccomandi quasi un rallentamento dell’innovazione, dell’introduzione di sempre nuove app nel sistema, la dice lunga… anche su un certo senso di colpa? In realtà, l’uomo non può smettere di essere analogico, di utilizzare le facoltà speculative sue proprie, la logica argomentativa, direi, di stampo classico, quella che usano anche le nonne con la terza elementare.
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Filosofia due punto zero, rapporti umani e tecnologia ( Maria Giovanna Farina)
Noi, che non siamo nativi digitali, abbiamo il compito di trasmettere le esperienze pre-digitali come prezioso patrimonio, impedendo alle nuove generazioni digitalizzate di affidarsi ai media in modo esclusivo e pervasivo. Se lo smartphone diventa un prolungamento della mia mano, se i miei occhi non guardano in autonomia ma sono indirizzati da un aggeggio tecnologico, io baratto la mia umanità per una maggiore comodità.
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Tecnologia: servono antropologi della modernità e un presidio etico! (Silvia Marigonda)
Se quasi due miliardi di persone sono iscritte a Facebook, io non posso “non voler saperne niente”, perché significherebbe che volutamente sono avulsa dal contesto di due miliardi di persone. Se la società civile, e persino la più tradizionale politica, sempre più comunica attraverso Twitter, o se le HR cercano candidati via Linkedin, io non posso rifiutare a priori questi sistemi, perché rischio di auto-emarginarmi oppure di venire un giorno travolta da un processo di digitalizzazione che a mio parere è inevitabile.
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