Nell’anno bastardo appena terminato tutti abbiamo forse passato più tempo online che offline. In modi diversi, con mille sfumature ma pur sempre online, limitando le nostre esperienze percettive e di senso, quelle che si sperimentano grazie all’udito, al nostro sguardo, all’olfatto, alla cinestetica e alla tattilità. Privati di queste esperienze abbiamo acquisito minori informazioni, dato forma a un numero limitato di conoscenze, elaborato minore conoscenza e consapevolezza.
Immersi nella realtà online, ognuno ha di essa una esperienza diversa, condizionata dalla percezione, da emozioni e umori, da credenze, aspettative, curiosità, pregiudizi, speranze, interessi e bisogni, conoscenze e ideologie, ricerca della verità o assuefazione alla menzogna, scelte e decisioni.
Chi condivide questa riflessione può provare a fare l’esercizio di immaginare la vita QUI DENTRO e quella LA’ FUORI. Nel farlo staccate le mani dalla tastiera, allontanate lo sguardo dallo schermo e riflettete.
Qui dentro si sta come in una tana, si fa storytelling intorno al fuoco, ci si illude di stare bene consolandosi con i MiPiace, là fuori fa freddo, c’è poco da raccontare, non si sta molto bene e non ci si può nemmeno abbracciare.
Per voi cosa distingue il qui dentro e il là fuori?