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DISTANZA [1]
distanza [dal latino distantia, da. di distare «distare»]. La lunghezza del tratto di linea retta che congiunge due punti o, più genericamente, la lunghezza del percorso fra due luoghi, due oggetti, due persone.
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AFFETTO [1]
affètto [dal lat. affectus, da afficĕre «impressionare»]. Per analogia amicizia, amore, sentimento, affettuoso, affezionato, attaccato, colpito. Si può essere affetti da stupore, ammirazione, da tubercolosi, da un’ulcera gastrica. Ma anche da debiti su ci grava una ipoteca.
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PRESENZA [1]
preṡènza (preṡènzia) [dal latino praesentia, da praesens -entis «presente»]. Il fatto di essere presente in un determinato luogo, o di intervenire, di assistere a qualche cosa.
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PREFERENZA [1]
preferènza [dal latino medievale praeferentia, da praeferre «preferire»]. Predilezione, propensione. Il preferire, il fatto di preferire qualcuno o qualcosa ad altra persona o cosa.
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GRATITUDINE [1]
gratitùdine [dal lat. tardo gratitudo -dĭnis, der. di gratus «grato, riconoscente»]. Sentimento o disposizione d'animo che comporta affetto verso chi ci ha fatto del bene, una affettuosa riconoscenza per un beneficio o un favore ricevuto e di sincera completa disponibilità a contraccambiarlo. La gratitudine può essere eterna, immortale, perpetua, perenne, inestinguibile, viva, autentica, sincera, ingenua, disarmante.
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SILENZIO [2]
silènzio [dal lat. silentium, da silens -entis, participio presente di silēre «tacere, non fare rumore»]. Assenza di rumori, di suoni, voci , come condizione che si verifica in un ambiente o caratterizza una determinata situazione. Per analogia afasia, laconicità, infacondia, omertà, quiete, serenità, pace, tranquillità. Può essere sepolcrale, vasto, sconfinato, sacro, assoluto, lugubre, inquietante, terribile, spaventoso, inspiegabile, grato, piacevole, soave, riposante, orgoglioso, triste, malinconico, provocatorio, sfacciato, spudorato, freddo, glaciale, imbarazzato, accusatorio, eloquente, minaccioso, ecc.
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SGUARDO [1]
sguardo [der. di sguardare]. L’atto di guardare. Lo sguardo si può rivolgere a qualcuno guardando chi ci guarda, evitare per timidezza, pudore o consapevolezza di colpa. Può essere sprezzante, pieno di odio, di compassione. Alcuni sguardi sono rapidi, sfuggenti, frettolosi, superficiali, profondi, amichevoli o scostanti.
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FAMIGLIA [1]
famìglia [lat. famĭlia, che (come famŭlus «servitore, domestico», da cui deriva) è voce italica e indicò dapprima l’insieme degli schiavi e dei servi viventi sotto uno stesso tetto, e successivamente la famiglia nel sign. oggi più comune]. In senso ampio, comunità umana, in genere formata da persone legate fra loro da un rapporto di convivenza, di parentela, di affinità, che costituisce l’elemento fondamentale di ogni società, essendo essa finalizzata, nei suoi processi e nelle sue relazioni, alla perpetuazione della specie mediante la riproduzione. Sotto l’aspetto antropologico e sociologico, la famiglia si definisce come gruppo sociale caratterizzato dalla residenza comune, dalla cooperazione economica, e dalla riproduzione. Il termine famiglia può essere usato come sinonimo di casato, stirpe. In ambito scientifico, in zoologia ed in botanica, per indicare l'insieme di animali o di piante appartenenti a più generi simili.
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RESPONSABILITA' [1]
responsabilità [der. di responsabile, sull’esempio del fr. responsabilité, che a sua volta è dall’ingl. responsibility, ma anche da latino (re)spondere e resposnare (resposum dare), sponsio e sponsum (promessa solenne, obbligazione reciproca)]. Termine usato prima in ambito politico e del diritto pubblico, poi della morale. Oggi la resposnabilità si applica ad ambiti diversi, sempre però riferita ad azioni delle quali l'agente deve assumersi la paternità e di cui si assume le conseguenze. Il termine indica il fatto che le azioni umane generano conseguenze di cui il soggetto agente può essere imputato, cioè ritenuto responsabile. Ne consegue che il soggetto dell'azione si assume l’incarico (la responsabilità) di rispondere delle conseguenze delle proprie azioni.
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DATI [1]
dato - Aggettivo e sostantivo maschile, Aggettivo Determinato, certo. "in un dato periodo di tempo". Come p. pass. del verbo dare è usato in costruzioni assolute con valore causale equivalente a ‘visto’, ‘considerato’: dati i tempi che corrono; spesso + che e ind. con valore causale equivalente a ‘visto che’, ‘considerato che’, ‘dal momento che’, ‘poiché’: d. che non aveva più argomenti da opporre, tacque; oppure + che e cong. con valore concessivo equivalente a ‘ammesso che’, ‘supposto che’. "d. e non concesso che il fatto si sia svolto come dite voi" 2. sostantivo maschile Ciascuno degli elementi di cui si dispone per formulare un giudizio o per risolvere un problema. "raccogliere tutti i d." o Dato di fatto, elemento certo. o Dato statistico, la misura di un fenomeno collettivo risultante dalla rilevazione di fatti singoli della stessa specie. o Dati sensibili, vedi sensibile. 3. sostantivo maschile In informatica, la singola informazione codificabile o codificata. "elaborare i d." 4. sostantivo maschile Dono, offerta, contributo. o In buon dato, in abbondanza.
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