[dà·ti]
Dati è l’undicesima parola di questo bizzarro mese di Agosto. Una parola di inestimabile valore, con cui viviamo costantemente e che sempre ci tiene sotto controllo.
I dati. Parolina breve ma densa di significati. I dati di ognuno di noi e di ogni fattore dell’esistenza sociale, civile, economica. Sono a giro per il mondo, i dati. Sui server, sulla nuvola. Raccolti attraverso miliardi di apparecchi grazie a reti connettive sempre più efficienti.
Accuratamente selezionati e gestiti da un’infinità di attori del mercato. Con lo scopo, mediamente, di fare soldi. In ogni punto del processo c’è il modo per trarre un qualche utile, magari non solo come ritorno economico immediato.
Dati personali, e non solo, messi a disposizione a costo zero per chi li tratta.
Un valore inestimabile.
L’interconnessione digitale del mondo, è la grande evoluzione della nostra era. Benefici immensi. Ma per come si è sviluppato ciò che le sta attorno, è meglio essere consapevoli che non è tutto buono solo perché è digitale e moderno.
Qualcuno parla di sorveglianza, che è un po’ il rovescio della medaglia della privacy. Qualcuno mi sorveglia in tutto quello che faccio nella rete. Ogni passo, ogni momento, ogni scelta, ogni commento, ogni scritto, ogni like, tutto è osservato e trasformato in dati.
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Non c’è un Grande Fratello nascosto da qualche parte che trama per fare degli esseri umani solo degli automi al suo comando. Ci sono imprese, aziende, persone, qualcuna più eticamente responsabile, qualcuna meno, che utilizzano queste montagne crescenti di dati per scopi a volte nobili, spesso utilitaristici: guadagnare, appunto.
🍒🍒DISORIENTATI E IN FUGA NEL METAVERSO
Scegliere su un sito e-commerce un libro, approvare un post, commentare un articolo sono dati che, messi tutti assieme, poi, gli algoritmi gestiscono. Tutti assieme, quelli che riguardano me e magari un determinato gruppo di persone affini: le possibilità di aggregazione e disaggregazione sono infinite.
In questo senso, ci sorvegliano.
Perché poi li utilizzano, quegli insiemi di dati. Li rivendono ad altri, ne fanno profilazioni per gli usi più diversi. Per ritagliare, sempre meglio, sui nostri gusti, le offerte di acquisto. Per metterci in contatto solo con quelli che la pensano come noi, per influenzarci nelle scelte politiche.
Le decisioni sono spesso irrazionali o sono basate su un’analisi imperfetta delle conseguenze della scelta. Questa è la ragione per cui il mondo è in uno stato così caotico.” Stephen Hawking.
"Le decisioni sono spesso irrazionali o sono basate su un’analisi imperfetta delle conseguenze della scelta. Questa è la ragione per cui il mondo è in uno stato così caotico." Stephen Hawking
Portiamo alle estreme conseguenze questi meccanismi: non è inquietante? Da qui la necessità di un equilibrio, di vincoli e contrappesi.
Leggiamo con questo significato la normativa a tutela della privacy. Non è solo burocrazia e vincoli, come in tanti pensano.
Un saluto da Gianni.
* Una prima versione di questo testo è stata pubblicata il 11 Agosto 2020 sul sito CIRIFLETTO - IL BLOG DELLE SCELTE CONSAPEVOLI
Autore
Mi occupo di gestione del personale, di formazione e di governance all'interno delle imprese.
Riconosco in ogni persona la sua unicità che riesco a valorizzare in azienda per renderla più produttiva.
Sono esperto di sistemi di controllo interno e di sistemi di gestione della sicurezza sul lavoro.