[si·lèn·zio]
Silenzio è la parola violata già nel momento in cui si esprime ma da assaporare e sentire.
Iniziare a scrivere su questa parola, stimolare a leggere di questa parola è già violarla, perché occorrerebbe rimanere appunto in silenzio e contemplarlo, “sentirlo“.
Il silenzio a cui aspiro, a cui mi alleno è quello descritto da Dede Riva… “silenzio di gesti, di parole, di emozioni e di pensieri“.
OLTREPASSA CON NOI
Nei primi mesi di questo anno abbiamo conosciuto un silenzio molto particolare, inaspettato, qualcuno lo ha perfino descritto come “tombale“. Espressione che ci riportava facilmente a quanto stava accadendo nelle esistenze umane.Ma in quel silenzio un po’ forzato, un po’ indotto in realtà, si è potuto udire tanto.
La natura che continuava a fare il suo corso e popolava quell’assenza con le sue piante, i suoi animali. Anche nelle strade cittadine.
E poi i nostri diversi silenzi nelle case, nelle relazioni. Silenzi a volte turbati, spesso rispettosi del momento che ciascuno di noi stava vivendo.
Ma il silenzio di gesti, di parole, di emozioni e di pensieri non mi fa pensare ad una staticità, ad una immobilità, ad una incomunicabilità. Mi riporta, piuttosto, al significato profondo, alla sacralità, quasi, che ogni gesto, ogni parola, ogni emozione, ogni pensiero rappresentano nella vita di ciascuno di noi, dentro noi stessi e fra noi.
🍒🍒DISORIENTATI E IN FUGA NEL METAVERSO
Mi riporta, quindi, a centellinare, a riflettere, a portare consapevolezza e profondità in ogni mia manifestazione umana, in ogni mia interazione con me stessa e con gli altri.
"Il silenzio è la forma più alta della parola; comprenderlo è la forma più alta dell’essere umano." Eli Saby
E piuttosto che compiere un’azione, dire una parola, sollecitare un’emozione, nutrire un pensiero non funzionali, scegliere il silenzio!
Un saluto da Anna Maria!
* Una prima versione di questo testo è stata pubblicata l'8 Agosto 2020 sul sito CIRIFLETTO - IL BLOG DELLE SCELTE CONSAPEVOLI
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