[gra·ti·tù·di·ne]
Già il suono di questa parola porta in uno spazio che arriva colmo di senso, importante, se vogliamo anche impegnativo. E la parola impegno è così distante dal dovere, dallo sforzo.
L’impegno è frutto di una scelta ben precisa, è frutto di un desiderio di generare qualcosa. È frutto di dare un senso alla propria vita.
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Ed è nella intimità, che questo sentimento mette radici profonde, che permettono di far sentire la gratitudine un modo di vivere che va anche oltre il manifestarla a chi ci ha fatto del bene, al desiderio di ricambiare.
Diventa uno stato della coscienza, da quando apri gli occhi la mattina, a quando ti addormenti la sera.
Abiti la gratitudine, alberghi nella gratitudine. Ma per chi? Per che cosa? Ed è possibile anche quando le cose non vanno così bene?
🍒🍒DISORIENTATI E IN FUGA NEL METAVERSO
Poteri fare un lunghissimo elenco per ogni domanda, partendo dalla gratitudine per l’essere viva, per respirare, per il magico lavoro che fa il mio organismo, che fanno i miei organi per tenermi in vita, per le diverse persone intorno a me, per gli infiniti oggetti che ho in casa, per gli uccelli che cantano anche nel traffico, e il verde che mi circonda da qualche parte anche in città e per tanto tanto altro ancora.
Avere un serbatoio della gratitudine sempre colmo mi permette di attingerci soprattutto quando le cose non vanno al meglio. È lì che posso trovare ogni possibile risorsa per affrontarle.
E mi piace vivere nel senso profondo di questa citazione attribuita a Einstein…
Ogni giorno ricordo a me stesso che la mia vita interiore ed esteriore si basa sul lavoro di altri uomini, vivi o morti, e che devo sforzarmi di dare nella misura in cui ho ricevuto e sto ancora ricevendo.
Un saluto da Anna Maria.
* Una prima versione di questo testo è stata pubblicata il 7 Agosto 2020 sul sito CIRIFLETTO IL BLOG DELLE SCELTE CONSAPEVOLI
Autrice