[fa·mì·glia]
Quando penso alla parola Famiglia, mi tornano alla mente immagini e profumi, ma soprattutto e paradossalmente, il suono profondo del silenzio che c’era nella mia casa, quando ci riunivamo per un pranzo o semplicemente quando guardavamo la tv, o quando c’erano gioie da condividere o tristezze da superare. Ecco, per me famiglia significa silenzio che è musica che ti culla, che prende vita, si incarna, unisce e resiste al di là delle situazioni di vita, del tempo e dello spazio. Famiglia è silenzio creativo di radici profonde d’amore ed ali di futuro, un silenzio che parla anche senza voce, che protegge anche senza farsi vedere, come una coperta che ti tiene al caldo durante l’inverno o anche come una brezza che ti salva dalla calura estiva e da ogni stanchezza.
OLTREPASSA CON NOI
Linkedin Facebook
instagram twitter
A prescindere dall’etimologia, la parola famiglia ha in sé la radice del silenzio che è amore generativo e creativo. Nella famiglia siamo noi stessi con i nostri silenzi di vita e respiriamo insieme altrettanti silenzi di esistenza.
La parola famiglia è evocativa perché nel pronunciarla ci fa ricordare che le cose più importanti della vita sono racchiuse nei silenzi, quelli che fanno male o quelli che fanno gioire, quelli che sono racchiuse in una casa, che sia fatta di mattoni o di immagini, che sia un tetto sotto cui ripararsi o un cuore con il quale ricordarsi di se stessi e riscaldarsi.
Autrice
Tina Sciascia
Donna, moglie, madre, appassionata di scrittura e letteratura, divoratrice di vita e di lbri.