La componente fondamentale, grazie alla quale è stata possibile questa progettazione, è costituita dal grafene, un materiale "povero" flessibile, impermeabile e con alta conducibilità elettrica.
Grazie alle ricerche effettuate da un team dell'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, è stato progettato il prototipo della batteria del futuro. Gli obiettivi e le funzionalità per cui è stata ideata, sono l'alimentare dispositivi mobili ed auto elettriche, oltre ad immagazzinare maggiore energia prodotta da pannelli solari.
I vantaggi di questa batteria sono costituiti da un minor tempo necessario per effettuarne la ricarica ed una efficienza superiore rispetto alle batterie attuali al litio, stimata in circa il 25%. Ma come è possibile? Grazie al Grafene. Questo materiale, alquanto flessibile, impermeabile e dotato di alta conducibilità elettrica, è costituito da uno strato monoatomico di atomi di carbonio e viene ottenuto in laboratorio dopo alcune lavorazioni sulla grafite.
Il materiale utilizzato è considerato un "materiale povero" e questo garantisce anche il contenimento dei costi per lo sviluppo della nuova batteria. Gli studi sono però tutt'altro che completi, poichè appare possibile migliorare ulteriormente sia la durata sia il tempo di ricarica di questa pila innovativa.
L'interesse nei confronti di questa nuova tecnologia futuristica è naturalmente molto elevato, considerando che questo prototipo può essere annoverato tra le recenti scoperte più importanti in ambito di tecnologie mobili. Grazie a questa nuova batteria sarà infatti possibile ricaricare un'auto elettrica in minor tempo, una delle primarie caratteristiche possibilmente problematiche di questi nuovi mezzi del futuro. Sarà inoltre possibile garantire una maggiore autonomia ai dispositivi mobili quali Smartphone e tablet, uno dei principali fattori competitivi dell'ultimo periodo. Infine sarà anche possibile immagazzinare una quantità maggiore di energia prodotta da pannelli solari, fattore che rende interessate a questa batteria anche grandi colossi dell'energia.