Non si può neanche star seduti sulle POLTRONE, è tanta la voglia di stendersi. Il prof di Brisco si concentra, ma è la concentrazione che gestisce i suoi pensieri, le sue emozioni. Una vocina nel cervello dice: "Vuoi sdraiarti su queste o quelle POLTRONE?", e l'altra voce risponde: "Si, no, si si, nononono!"; un'altra: "A me non piacciono le POLTRONE" e un'altra ancora: "Io voglio solo le POLTRONE!".
Uno stato mentale davvero confusionario, che pretende di essere vorace di cultura, ma alla fine è solo verace di natura.
Everything is possible. Una frase scritta su un accendino è la giusta sintesi di un capolavoro pirandelliano, dove il relativismo psicologico è diagonale, crea un'ipotenusa di stramberia, dove un cateto è formato da POLTRONE comode, l'altro cateto da POLTRONE scomode, e la diagonale che li unisce è un baluginare di volti che affermano prima una cosa e poi l'esatto contrario.
La fantasia, l'immaginazione non ha limiti. Eppure la realtà le supera. Siamo nella terra delle POLTRONE, delle cravatte e delle tifoserie. Siamo nel mondo delle ricevute da richiedere, perché Iva non la vuole nessuno, eppure è scaltra e formosa, l'ipotetica donna desiderata da tutti.
La coerenza può vivere se il silenzio sa parlare.