Anima? Ma quale anima? Quella autentica, genuina di un professionista freddo e sincero o l'altra, la scia di un dissennatore alla Harry Potter che accarezza delicatamente la sua vittima chiedendo una prestazione che in realtà è già stata saldata?
Il prof di Brisco si ritrova a dover chiedere aiuto, ed è del tutto normale, ognuno di noi ha bisogno di rivolgersi a qualcuno per verificare cavilli nuovi, settori ignoti, per senso di appartenenza. La vicenda - le storie sono solo digitali? - nasce per sistemare i soliti aspetti burocratici, e allora c'è bisogno di un legale, di un avvocato, di un persona che in veste di un esperto di diritto investe nel consumatore. Quando c'è fiducia, nasce un fiore di stima tra due parti.
Tuttavia, la creatività dell'avvocato Carnevale è così esperienziale che, in modo lento e deciso, riesce a ottenere il giusto "contributo" extra per entrare nel magico mondo della difesa. Ma sarà davvero così? La lealtà è l'ingrediente di questo reale mondo parallelo?
No. Perché un rapporto è valido se la chiarezza è non solo nel saper parlare, ma nel saper dimostrare ciò che si è.
Dunque, niente volontarietà e fiducia, solo tanto pensare e riflettere. Mirko esce dal sistema delle maschere e ne trova un altro, più lungo e oneroso, il mondo del cammino, dove non c'è né da vivere, né da morire, c'è soltanto da camminare.
La meta arriverà da sé.