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Insieme ma soli. Perché ci aspettiamo sempre più dalla tecnologia e sempre meno dagli altri

Insieme ma soli. Perché ci aspettiamo sempre più dalla tecnologia e sempre meno dagli altri

11 Ottobre 2015 Redazione SoloTablet
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BIBLIOGRAFIA DI TECNOLOGIA - Un libro che nasce da esperienze dirette della realtà e dalle rifdlessioni non superficiali che Sherry Turkle ha tratto per avvertire tutti della possibile futura espropriazione da parte della logica dei robot e della tecnologia. Il testo non contiene facili soluzioni ma serve per comprendere la realtà tecnologica attuale e prepararsi per nuove e imprevedibili situazioni e relazioni future. Siamo di fronte a un bivio, sembra suggerire l'autrice. O si cambia la propria realtà oppure si può sposare fino in fondo quella artificiale e sperare di poter soddisfare nelle realtà virtuali i propri desideri. Senza alcuna certezza di un risultato positivo.

Sherry Turkle, Insieme a soli - Codice Edizioni


Le nuove tecnologie alla base della comunicazione digitale contemporanea ci fanno credere di essere meno isolati perché sempre connessi. Si tratta però dell'illusione di una reale intimità: i nostri profili online esistono in funzione del numero dei contatti, oggetti inanimati e intercambiabili che acuiscono il senso di solitudine. Allo stesso tempo si sta completando il ventaglio dei rapporti possibili con i robot, dall'ipotesi di affidar loro i propri figli a quella di farne dei veri e propri partner.

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Questo è il paradosso indagato da Sherry Turkle: mentre gli amici in rete sono in realtà presenze prive di sostanza, molti desiderano, talvolta disperatamente, attribuire emozioni umane ai robot. "Insieme ma soli" è una storia di dissociazione emotiva ma anche di speranza, perché anche dove la saturazione digitale è maggiore, molti, soprattutto fra i giovani, si interrogano su cosa sia davvero il rapporto umano, e chiedono un ritorno a forme più naturali di dialogo. Alla fine Facebook, il BlackBerry e l'iPhone ci spingono a ricordare chi siamo veramente: esseri umani con scopi umani.

* Sul tema segnaliamo l'e-book La solitudine del social networker di Carlo Mazzucchelli

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Immagine di Eric Pickersgill

"In Giappone i robot babysitter offrono lezioni, giochi e sorveglianza dei bambini mentre le madri si occupano dei lavori di casa. Gli androidi con l’aspetto di donne sexy sono offerte come receptionist e guide. Sono in fase di sviluppo per fungere da hostess e maestre elementari. Sempre in Giappone, in uno sviluppo collegato, una bambola sessuale realistica, corretta anatomicamente e dotata di sfinteri,è offerta pubblicamente e considerata una buona fonte di piacere per chi è costretto in casa e, più in generale, un modo per controllare la diffusione delle malattie a trasmissione sessuale. In un nuovo progetto di sviluppo esiste ora un resort per vacanze, “reale” e fisico, dove gli uomini giapponesi possono stare con le rispettive fidanzate virtuali."

"La tecnologia ci mette in 'pausa'. Le nostre conversazioni faccia-a-faccia sono continuamente interrotte da chiamate e messaggi sms. Nel mondo della corrispondenza cartacea, era assolutamente inaccettabile che un collega si mettesse a leggere una lettera personale durante una riunione. Nel nuovo mondo digitale, ignorare chi ci sta di fronte per rispondere a una chiamata al cellulare o rispondere a un sms è diventata la norma."

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