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iPhone 6: prima si mangia con gli occhi, poi con la mente e il cuore, infine con il tatto

iPhone 6: prima si mangia con gli occhi, poi con la mente e il cuore, infine con il tatto

10 Settembre 2014 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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Sul nuovo iPhone è già stato detto tutto e tutto è stato anticipato. Forse troppo e mai così tanto è stato scritto, per un evento che ha visto in fondo il semplice rilascio di un’altra versione di un dispositivo già conosciuto in due nuovi modelli iPhone 6 e iPhone 6 Plus, e quello di uno smartwatch che ha già molti emuli sul mercato.

Ora che le caratteristiche del nuovo iPhone sono state svelate e che sono note le date della sua disponibilità nei punti vendita, invece di accodarci ai molti che riempiranno pagine web per descrivere le bontà del nuovo prodotto, noi proviamo a fare una riflessione diversa.

Ciò che colpisce di Apple è infatti la sua grande capacità e abilità nel rivitalizzare ogni volta la tipicità della marca e dei marchi associati e così facendo di difenderli contro l’attacco della concorrenza sempre più agguerrita e di continuare a mantenerne alta la percezione di qualità e la fedeltà della clientela.

"Alcuni prodotti diventano strumenti per potenziare la memoria emozionale, trasformanosi in contenitori ideali per il surplus si affettività inespressa nella nostra vita quotidiana" - Francesco Morace

Il consumatore del terzo millennio è cambiato e non guarda più al solo prodotto e alle sue caratteristiche tecnico-funzionali. Apple lo ha compreso prima di altri e, ad ogni nuovo annuncio, opera abilmente per valorizzare il piacere e il gusto associato ai suoi prodotti che hanno definito negli anni nuovi stili di vita, sfere di esperienza e memoria enozionale e valori archetipali nella vita di tanti consumatori.

Ogni prodotto è l’occasione per rivitalizzare il marchio e la marca, per stimolare il gusto e il bisogno di maggiore conoscenza e informazione e per contestualizzare il tutto nella contemporaneità dell’evento stesso. L'evento del 9 settembre ha presentato una versione nuova di un prodotto già esistente ma il risultato finale non è una semplice evoluzione o sommatoria delle versioni precedenti, è un prodotto completamente nuovo, capace di una sua forza specifica di attrazione e capacità magnetica ricontestualizzata ai bisogni e ai comportamenti e stili di vita del momento. Non a caso il nuovo smartphone è stato annunciato unitamente ad un altro gadget tecnologico che è destinato ad accompagnare l'utente utilizzatore nella sua esperienza di mobilità e ultra-mobilità (l'iWatch è estremamente portatile perchè sta sul polso e non richiede alcuna borsa, borsetta o borsello per trasportarlo).

Con il nuovo iPhone 6, Apple non ha presentato alcun prodotto nuovo e rivoluzionario ma ha saputo soddisfare ancora una volta le aspettative del suo pubblico pagante che sta alla base del suo successo e modello di business basato su prezzi elevati e profitti ancora più alti. L’iPhone 6 è un prodotto nato per dare linfa vitale al popolo Apple, a rinforzarne e rilanciarne l’esperienza e a rinfrescarne le radici emotive che lo animano e lo tengono legato al brand Apple ma soprattutto ai suoi marchi.

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Coloro che stanno già facendo la fila di fronte agli Apple store e coloro che la faranno sanno che a muoverli non è il prodotto in sé perché lo smartphone ce l’hanno già e magari è un iPhone 5S. Ciò che interessa loro è manifestare uno stile di vita che li fa sentire bene e in forma, oggetto del desiderio altrui perché non tutti dispongono del budget per l’acquisto di un iPhone e, anche se non lo si ha ma si procede all’acquisto, si comunica all’esterno una capacità di spesa e una condivisione di benessere invidiabile. Altri consumatori procederanno all’acquisto perché in grado di valutare e apprezzare, anche in termini culturali, la bontà, la bellezza e la attrattività del prodotto.

Come scriverebbe Francesco Morace, “ il gusto è amor fati, è la scelta del proprio destino”. I fan del brand Apple il loro destino lo declinano in senso tecnologico ed estetico per trarne maggiore piacere, gusto estetizzante, soddisfazione e forza.

Chi compra un iPhone 6 vuole comunicare la sua estraneità dalle masse che, per reddito o per necessità, si accontentano di prodotti tecnologici Android di fascia bassa. La forma dell’iPhone diventa sostanza perchè serve al posizionamento sociale e alla differenziazione, ad evidenziare il gusto per i materiali e i prodotti di lusso, caratterizzati come tali dalla qualità e dai modelli di business sottostanti, oltre che dal valore, dalla immagine e dal potere della marca, quella di Apple.

Cinguettii per l'iPhone 6: "Fra un po' esce l' prima di comprarlo, ricordatevi chestate ancora pagando l'iPhone 5 e l'iPad :-)";  "Sono emozionata per sapere come sarà questo iPhone6 che non mi comprerò mai.";  "Lo schermo dell' sarà di circa 5 pollici, il prezzo invece si aggira sul dito medio."; "attenzione è un rumor quindi non confermato. l' potrebbe fare le telefonate. aspettiamo conferme."; "Siete in attesa di qualcosa che si ripresenta uguale tutti gli anni "

Mentre molti osservatori si focalizzeranno sul successo delle vendite e sul recupero finanziario del titolo della Apple alla borsa di New York, il fenomeno forse più interessante sarà di tipo antropologico e sociologico, legato a quello che potremmo chiamare “homus sapiens Apple’. Un prodotto dell’evoluzione recente che, dopo il grande salto evolutivo compiuto grazie al progenitore Steve Jobs, potrebbe evidenziare nuove forme adattative frutto di nuova innovazione e nuove tecnologie.

L’evoluzione sarà di tipo tecnologico e mostrerà le sua novità e specificità dall’interno di un dispositivo mobile. Quella più importante sarà però di tipo antropologico e vedrà un ulteriore cambiamento del consumatore, da semplice acquirente a consumAttore (per usare la terminologia di Giampaolo Fabris), un consumatore capace e desideroso di sognare e di riempire di contenuti immateriali ogni prodotto che acquista associandolo alle proprie esperienze, percezioni e narrazioni.

E così, dopo aver mangiato il nuovi Phone con gli occhi, dopo essersi sintonizzati cognitivamente con esso a livello mentale, ci si potrà lasciare andare alla semplice esperienza del tatto. Una esperienza che, grazie ai nuovi display ad altissima risoluione (peccato che il vetro zaffiro alla fine non sia stato rilasciato)  ad altissima risoluzione e ad una maggiore capacità magnetica ed emozionale, potrebbe essere unica e convincere ad un nuovo acquisto.

 

 

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