Al superuomo ho pensato oggi leggendo che Elon Musk ha annunciato di essere pronto (sei mesi) a sperimentare l’impianto della sua tecnologia Neuralink nel cervello delle persone in modo da rendere possibile comunicare attraverso il pensiero con un dispositivo elettronico. Il tutto ovviamente comunicato via Twitter, una piattaforma di microblogging trasformata da Elon Musk in semplice strumento privato di propaganda e narcisismo personali. Una dimostrazione del fare trasformativo del superuomo che Musk tende a rappresentare.
Elon Musk si conferma come il perfetto rappresentante di una malattia mortale che, mentre celebra il potere del fare ("Saremo tutti morti prima che accada qualcosa di utile"), del prodotto, della tecnica, dimentica aspetti quali la dimensione umana, la mente, la coscienza e l’etica.
Elon Musk, in buona compagnia nel suo andare al di là del bene e del male e nell’esercitare la volontà di potenza, si è messo al comando di una nave tecnologica dei folli sulla quale vorrebbe imbarcare tutti, trattati da deboli e semplici pedine, ma solo per mandarli verso un iceberg, con la certezza di potersi sempre salvare.
Marketing digitale e comunicati stampa
Il pensiero di Nietzsche è servito a dittatori come Mussolini e Hitler a costruire i loro imperi autoritari e del male. A cosa porteranno le grandi innovazioni di Elon Musk? Ai cyborg prossimi futuri che da Neuromanti del terzo millennio non avranno più bisogno dello smartphone per averlo impiantato e sempre attivo nello spazio interno del cervello? E se la teoria che ci descrive come semplici macchine biologiche analoghe a un computer fosse vera, che tipo di coscienza farebbe emergere? Come interagirebbe con il mondo esterno, che non sia il computer da cui è condizionate e a cui è collegata? E come verrebbero comunicate le emozioni? Ci sarà una versione 2 di Neuralink che ci darà una versione 2 di coscienza? E infine quali algoritmi saranno in funzione nel microchip impiantato nel cervello? Aumenteranno in potenza il nostro modo di pensare o colonizzeranno la mente?
Ai posteri l’ardua sentenza.
Come cantavano i Nomadi e Guccini, NOI NON CI SAREMO!