Il crepuscolo delle macchine

01 Gennaio 2017 Redazione SoloTablet
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Il libro di Carlo Mazzucchelli 100 libri per una lettura critica della tecnologia è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital

Zerzan John - Il crepuscolo delle macchine

 

Scheda libro

Titolo intero: Il crepuscolo delle macchine

Titolo originale: Twilight of the machines

Genere:

Listino: 10,00

Editore: Nautilus

Collana:

Pagine:134

Data uscita:ottobre 2011

Valutazione ***

Commento

Il testo rispecchia il pensiero anarchico e primitivista dell'autore, da sempre critico di una civiltà votata al disastro ambientale e alla crescente alienazione dei suoi abitanti, quest'ultima determinata da ansia e depressione crescenti e da elevato stress. Una riflessione di stampo deterministico e fortemente pessimista, finalizzata a illustrare l'ideologia della tecnologia e l'addomesticamento crescente degli esseri umani alla voglia di potenza della tecnologia. Una riflessione svolta per sostenere che una vita di questo tipo, completamente mediata e protesica forse non abbia alcun senso. Il pessimismo è grande ma usato per lanciare un ultimo appello alla ricerca di alternative, rese oggi necessarie e possibili dal fatto che a richiederle sia la stessa reatà. 

Autore

John Zerzan è considerato uno dei massimi teorici del primitivismo anarchico. Nato nel 1943 negli Stati Uniti a Salem (Oregon), a partire dagli anni ’70 ha collaborato con le riviste Telos, Fifth state, Anarchy e, più di recente, Green Anarchy, di cui è stato tra i fondatori e redattori. Vive a Eugene, Oregon. Tra i suoi libri pubblicati in italiano, oltre a quelli editi da Nautilus – Ammazzare il tempo (1995), Futuro primitivo (2001) e Dizionario primitivista (2004) – ricordiamo:Primitivo attuale,  Stampa alternativa (2004); Apocalittici o liberati? Che cos’è il primitivismo, Stampa alternativa (2004); Senza via di scampo? Riflessioni sulla fine del mondo, Arcana (2007); Pensare primitivo: Elementi di una catastrofe, Bepress (2010).

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"Specializzazione, addomesticamento, civiltà, società di massa, modernità, tecno-cultura...questo è il Progresso: il suo compimento si presenta in maniera sempre più inequivocabile. L'imperativo del controllo si rivela chiaramente, spingendoci a porre domande che siano all'altezza della minaccia che cresce attorno e dentro di noi. Questi tempi terribili possono anche svalare prospettive di pensiero e di azione, nuove e corroboranti. Quando il tutto è in gioco, bisogna affrontare ogni cosa e cambiarla. In questo momento c'è la possibilità di farlo."

 

Zerzan è un autore statunitense forse poco conosciuto tra il pubblico italiano ma che è ampiamente tradotto nella nostra lingua ed ha un pubblico fedele di seguaci e lettori. Il suo pensiero anarco-primitivista, non semplice da comprendere fino in fondo, è catalogato tra i catastrofisti e i deterministi ma la sua visione non è così pessimista come può sembrare. La sua riflessione è tutta rivolta a ricercare alternative possibili a una civiltà che sembra avere perso la capacità di costruire futuri eco-vivibili e che per questo dovrebbe cominciare a guardare al suo passato alla ricerca di valori, strumenti e prospettive per futuri alternativi.

In questo percorso di ricerca, secondo Zerzan, bisogna lottare contro la tecnologia e l'alienazione. Obiettivo deve essere il cambiamento per uscire fuori da un antropocentrismo distruttivo che perdura fin da quando l'essere umano ha addomesticato gli animali e cominciato a coltivare la terra. Nella sua evoluzione, determinata in massima parte dalla tecnologia, l'uomo ha perso il legame con la natura e la Terra, lo spirito comunitario dei suoi antenati primitivi e la sua spiritualità. Oggi la fase attuale di evoluzione vede fondersi insieme, in modo negativo, tecnologia e modernità, macchine e automazione del lavoro. Il soggetto sociale di questa evoluzione è intrappolato e deve trovare il modo di liberarsi, con una riflessione critica teorica ma anche con vere e proprie forme di neo-luddismo.

Venute meno le premesse ottimistiche dell'illuminismo, l'esperienza che stiamo oggi vivendo è quella di un crepuscolo del paradigma tecno-industriale in una situazione di crisi acuita dalla spoliazione della vita quotidiana così come di quella ambientale. È una crisi che racconta il fallimento della modernità e che rende urgente l'abbandono volontario delle modalità di vita che la caratterizzano e una regressione salutare alla ricerca del primitivismo  delle origini.

La strada da percorre per Zerzan rimane solo quella della rottura totale. È una visione radicale e solidificata in un pessimismo difficile da digerire, soprattutto se si è abituati a vivere il rapporto con la modernità mutuandolo da quello con i numerosi gadget tecnologici che riempiono la vita di tutti.

Chi percepisce il disagio dell'epoca che sta vivendo, può trovare nel libro di Zerzan utili suggestioni utili a una riflessione critica maturata da visioni non determinate o definite dalla realtà attuale ma mediate dal pensiero e dalla necessità di reagire al predomino della tecnologia e delle macchine, entrambe definite da Zerzan come il nemico.

Bibliografia

  • Primitivo Attuale, Stampa Alternativa, Roma 2004
  • Questioning Technology
  • Futuro Primitivo, Nautilus, Torino 2001
  • Against Civilization -
  • Senza via di scampo? Riflessioni sulla fine del mondo, Arcana, Roma 2007
  • Il crepuscolo delle macchine, Nautilus, Torino, 2012
  • Pensare primitivo. Elementi di una catastrofe, Bepress, Lecce 2010
  • Dizionario primitivista. Critica primitivista della civilizzazione, Nautilus, Torino 2004
  • Ammazzare il tempo, Nautilus, Torino 2006
  • Apocalittici o liberati? Che cos'è il primitivismo, Stampa alternativa

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