Il libro di Carlo Mazzucchelli 100 libri per una lettura critica della tecnologia è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital
Levy Pierre - L'intelligenza collettiva
Scheda libro
Titolo intero: L'intelligenza collettiva - Per una antropologia del cyberspazio
Titolo originale: L'intelligence collective - Pour une anthropologie du cyberespace
Genere: Antropologia
Listino: 20,00
Editore: Feltrinelli
Collana: Interzone
Pagine: 248
Data uscita: 02/02/1996
Valutazione ****
Commento
Un testo datato, pubblicato in Italia nel 1996, che conserva tutta la sua attualità e offre ancora oggi numerosi spunti di riflessione sui continui cambiamenti in corso, non più solo tecnologici ma economici, sociali, cognitivi e politici. Il libro parla di cyberspazio, di comunicazione e di tecnologia ma l'analisi è tutta centrata sull'uomo come portatore di valori, sulle implicazioni culturali e sui cambiamenti epocali determinati dalle scienze dell'informazione e dall'avvento dei computer e delle reti. La connessione permanente, la facilità con cui si può comunicare e interagire, l'esperienza del tempo reale e della realtà virtuale hanno dato forma a una mente diversa, dotata di intelligenza collettiva. Un modello di apprendimento cooperativo che ha aperto la strada a nuove conoscenze e a nuove forme di democrazia determinando l'affermarsi di nuovi modi di pensare e di vivere e facendo emergere nuove tendenze, culture, stili di vita e orientamenti sociali, completamente nuovi.
Autore
Perre Levy insegna all'università di Parigi VIII nel diaprtimento Ipermedia. È uno studioso delle implicazioni culturali della tecnologia e dell'informatizzazione, del mondo degli ipertesti e degli effetti della globalizzazione. È titolare della cattedra di Intelligenza Collettiva all'università di Ottawa ed autore di numerosi testi tra i quali Cybercultura e Il virtuale.
La bomba informatica
" Credo che le nuove tecnologie di comunicazione e, in particolare, le tecniche di comunicazione su supporto digitale aprano prospettive completamente nuove. Quello che tento di fare con questo libro è di vedere quali sono, fra tutte le possibilità, quelle più positive da un punto di vista sociale, culturale e politico. E mi sembra che questo dell'intelligenza collettiva sia un vero e proprio progetto di civilizzazione che parte dalle nuove possibilità che si stanno aprendo. Che cos'è l'intelligenza collettiva? In primo luogo bisogna riconoscere che l'intelligenza è distribuita dovunque c'è umanità, e che questa intelligenza, distribuita dappertutto, può essere valorizzata al massimo mediante le nuove tecniche, soprattutto mettendola in sinergia. Oggi, se due persone distanti sanno due cose complementari, per il tramite delle nuove tecnologie, possono davvero entrare in comunicazione l'una con l'altra, scambiare il loro sapere, cooperare. Detto in modo assai generale, per grandi linee, è questa in fondo l'intelligenza collettiva." - Da una intervista del 1995 a Pierre Levy di Mediamente
L’intelligenza collettiva è forse il libro di tecno-filosofia più importante scritto dall'autore francese. A distanza di vent'anni dalla sua pubblicazione la sua contestualizzazione permette di comprenderne l'attualità. Siamo nel periodo delle autostrade informatiche di Bill Gates, degli strumenti multimediali, delle Realtà Virtuali e della diffusione dell'informatica nelle aziende ma anche nelle case attraverso il personal computer. Tutte queste tecnologie rappresentavano un salto di paradigma straordinario che per Levy hanno disegnato un nuovo spazio antropologico determinato dalla messa in comune di immaginazione e conoscenze.
Il salto di paradigma non è stato determinato soltanto dalla tecnologia ma anche dall'emergere di nuovi comportamenti e dal costituirsi di veri e propri intellettuali collettivi, collegati tra di loro e capaci, attraverso uno scambio continuo di saperi e un processo ininterrotto di dialogo e di mediazione, di ridefinire valori, comportamenti, nuovi modi di pensare e di dare forma a nuove realtà di democrazia in tempo reale. Una visione che ha anticipato molte delle esperienze comunitarie della Rete e che hanno trovato espressioni anche politiche nei partiti dei Pirati svedese e tedesco e in Italia nel Movimento 5Stelle.
Nella visione del filosofo francese la Rete e le nuove tecnologie dell'informazione hanno reso possibile la connessione, l'interazione e la relazione tra soggetti nomadi. Non solamente accademici o ricercatori in rete tra loro, ma persone le cui conoscenze individuali derivano sempre più dalle informazioni e conoscenze condivise. Dall'interazione e dallo scambio tra questi personaggi nomadi si è prodotta una intelligenza collettiva e distribuita capace di mobilitare intelligenze e capacità individuali, di creare attività e iniziative coordinate in tempo reale producendo effetti positivi sulla vita delle persone così come sulle varie entità sociali, siano esse private o pubbliche.
L'evoluzione della tecnologia ha aperto numerose prospettive e opportunità ed è stata accompagnata da un adattamento che ha richiesto un'interazione uomo-macchina attiva e tale da produrre cambiamenti profondi, non tanto nel cyberspazio, quanto nella realtà. Le nuove tecnologie, ma in particolare Internet, hanno cambiato il modo di comunicare, di apprendere, di fare ricerca, di innovare e di cooperare ed hanno cambiato il percorso dell'evoluzione umana. Uno dei cambiamenti più rilevanti è stato determinato, secondo Levy, dall'emergere di una intelligenza distribuita ovunque, coordinata in tempo reale e capace di condividere conoscenze ma anche competenze e abilità.
L'intelligenza collettiva trova nel libro di Levy una concettualizzazione articolata, fatta di concetti e analogie usati per descrivere la sua natura transpersonale e anonima, viva e sempre alimentata, condivisa e cooperativa. È una intelligenza a-gerarchica ed orizzontale, collaborativa e basata sul lavoro di squadra, utile alla crescita, all'apprendimento, allo sviluppo dell'identità e alla'utorealizzazione, a collegare e far fruttare cervelli, saperi, conoscenze multidisciplinari e competenze ed infine capace di produrre esperienze politiche di democrazia diretta fondate sulla partecipazione attiva e diretta dei cittadini.
Una lettura contemporanea del testo di Levy ritorna in tutta la sua forza lo spirito utopistico e visionario del tempo, dettato dalla percezione di una rivoluzione in atto capace di cambiare per sempre, e in modo positivo, la traiettoria evolutiva del genere umano. È una visione comunicata prima dell'attacco alle due torri di New York e prima che si manifestassero i dubbi attuali sulla effettiva democraticità di Internet e sugli effetti reali della vita nel cyberspazio e con le tecnologie. È comunque una visione che ha anticipato molte trasformazioni poi avvenute, che hanno interessato la sfera personale, sociale, economica, culturale e politica. Oggi i temi del dibattito sono cambiati ma l'idea dell'emergere di una intelligenza collettiva e distribuita mantiene la sua forza profetica e suggerisce nuove riflessioni che possono trovare nel libro di Levy utilissimi spunti e suggerimenti.
Tra gli spunti da cui partire per una nuova riflessione vanno menzionati argomenti attualissimi come quelli dell'etica dell'intelligenza collettiva, del ruolo delle tecnologie nel progetto di emancipazione umana, della cooperazione globale, della libertà di Internet dalle mire di controllo di potentati privati, istituzionali e pubblici, del sovraccarico informativo e del surplus cognitivo, delle opportunità e delle difficoltà di orientamento nello spazio virtuale e della virtualizzazione e digitalizzazione della vita umana.