La tecnologia dell’umiltà

01 Gennaio 2017 Redazione SoloTablet
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Il libro di Carlo Mazzucchelli 100 libri per una lettura critica della tecnologia è pubblicato nella collana Technovisions di Delos Digital

Jasanoff  Sheila - La tecnologia dell’umiltà

 

Scheda libro

Titolo intero: La tecnologia dell'umiltà

Titolo originale: Technologies of humility: citizen participation in governing science

Genere: Tecnologia

Listino: dpwnload gratuito

Editore: EBSCO Publishing

Collana:

Pagine: 250

Data uscita: 2003

Valutazione ** 

Commento

La tesi dell'autrice è che la crescita e il successo delle scienze e delle tecnologie abbia creato nuove contraddizioni nella governance delle istituzioni. Non esiste solo un problema economico e di costi ma di partecipazione, di amministrazione e di interazioni tra lavoratori della conoscenza. Tutto sta avvenendo in contesti nei quali istituzioni moderne continuano a operare con modelli concettuali superati che impediscono di apprendere la ricchezza del contributo sociale, della partecipazione e della trasparenza. La partecipazione dovrebbe essere trattata come elemento standard della moderna democrazia ma in assenza di normative adeguate rischia di condurre a nuove conflittualità e difficoltà gestionali. La soluzione sta nell'adozione di tecnologie dell'umiltà per indirizzare la scienza e la tecnologia verso nuove mete, in modo da prestare maggiore attenzione alla componente sociale e partecipativa dei processi decisionali e agire nell'interesse delle persone ( da un approccio can do a uno should do). Il cambiamento di approccio permetterebbe di guardare al soggetto umano come elemento attivo, immaginativo, fonte di conoscenze, di conoscenza, di memoria e di competenze.

Autrice

Sociologa e professoressa di Scienze della tecnologia alla Harvard Kennedy School, Sheila Jasanoff ha scritto più di 100 articoli e autrice di numerosi libri incentrati sullo studio e l’esplorazione delle scienze tecnologiche alla ricerca del loro ruolo in politica, nella società, nella democrazia, nella giurisdizione. Di Sheila Jasanoff in lingua italiana sono disponibili due testi: La scienza davanti ai giudici (Giuffré 2001) e Fabbriche della natura (il Saggiatore 2008), oltre ad un contributo nel libro Innovazione tra utopia e storia pubblicato da Codice Edizioni.

 

 

"Viviamo in un mondo di flussi complicati difficilmente comprensibili da chi vive in ambiti sociali specifici come ad esempio quello scientifico. Stiamo parlando di comportamenti umani e di come stanno cambiando e di comportamenti collettivi, nessuno dei quali facilmente prevedibili. [...] Le persone giocano con la tecnologia che hanno tra le loro mani. E cosa fa un ricercatore se non giocare in modo più sistematizzato? È necessario riflettere maggiormente sul mondo che stiamo costruendo pe trovare ciò che può risultare utile per porre le domande giuste sul futuro che sta arrivando e da che parte lo sta facendo."

 

 

Il lavoro di Sheila Jasanoff è menzionato in questo e-book per aver coniato il termine di tecnologia dell’umiltà (2003) e per il suo lavoro a sostegno di una tecnologia umana e attenta ai bisogni delle persone nella loro veste di cittadini e utenti, malati, indagati. La sua ricerca è sempre stata indirizzata a collegare tra loro gli approcci tipicamente decisionisti (posso farlo e lo faccio) resi possibili dalle nuove scienze della tecnologia e le questioni etiche e sociali ( cosa andrebbe fatto). Per operare questa integrazione i governi e le istituzioni devono dotarsi di tecnologie dell’umiltà preparandosi ad affrontare ciò che è sconosciuto, imprevedibile e incerto all’interno di contesti caratterizzati da vulnerabilità, distribuzione e apprendimento.

L’analisi della Jasanoff parte dalla constatazione che disastri tecnologici sono sempre possibili perché imprevedibili. Questi disastri mettono in dubbio la pretesa umana di poter controllare la tecnologia e suggeriscono nuovi approcci, legati alla visione del rischio come endemico alle società moderne, con l’obiettivo di evitarne di ulteriori. Le innovazioni tecnologiche e scientifiche hanno portato indubbi vantaggi e benefici ma anche generato fallimenti e incertezze con il risultato di minare conoscenze e risultati, e di creare effetti negativi dalle conseguenze nefaste per il progresso dell’umanità. 

La consapevolezza degli effetti negativi prodotti dalla tecnologia, impone riflessioni critiche e scelte politiche diverse perché non tutte le problematiche possono essere gestite allo stesso modo e ricorrendo a strumenti e competenze tradizionali. È necessario interrogarsi democraticamente quanto le nuove tecnologie rivoluzionarie possano incidere nell’aumento della disuguaglianza, nell’aumento della violenza, nel mettere in discussione la diversità culturale e a rischio l’ecosistema ambientale. Nel farlo bisogna prendere coscienza della limitatezza delle capacità previsionali e di controllo e trattare le tecnologie con umiltà come se non fossero mai così perfette come amano rappresentarsi e come sono spesso applicate.

Le scelte tecnologiche devono essere fatte democraticamente e con meccanismi formalizzati di partecipazione del cittadino e in contesti intellettualmente attivi nei quali il cittadino si senta incoraggiato a contribuire con le sue idee, conoscenze e abilità alla risoluzione dei problemi. Questo approccio è diverso da quello tradizionale legato al coinvolgimento di persone esperte e di probabilità statistiche da essi calcolate in modo razionale. Aspetti di importanza fondamentale per la vita del cittadino non possono essere lasciati in gestione ai soli esperti o alla politica ma devono vedere coinvolti  tutti. Dal coinvolgimento nasce la scelta di tecnologie dell’umiltà, tecnologie sociali sviluppate secondo criteri che pongono alla base di ogni scelta e sviluppo futuro alcune domande topiche come: quali sono le finalità, chi viene interessato e coinvolto dalle scelte fatte, chi ne trae beneficio, come possiamo prevederlo e quali possono essere i risvolti negativi.

Jasanoff sembra suggerire che la tecnologia moderna non è né buona né cattiva ma che il suo potere debba essere compreso e indirizzato con adeguati strumenti di controllo e governo in modo da favorire innovazioni sociali e benefici democratici. L’umiltà serve a complementare le attività previsionali, a demistificare l’eccessivo potere della tecnologia, ad applicare normative adeguate al controllo e a tenere sempre in considerazione il punto di vista e l’opinione collettiva.

Le tecnologie dell’umiltà sono focalizzate, secondo Jasanoff, su quattro aspetti cardine o concetti chiave: la visione olistica e la cornice nella quale sono fatte le analisi e le scelte tecnologiche, la vulnerabilità implicita a ogni tecnologia che deve essere riconosciuta nella fase di assessment del rischio ma anche per facilitare la partecipazione attiva del cittadino, la distribuzione dei benefici su larghi strati della popolazione e non solo su gruppi limitati o elite, e l’apprendimento come approccio da perseguire in modo continuativo in modo da facilitare una riflessione collettiva e capace di mettere a confronto le ambiguità delle esperienze e la diversità di opinioni.

L’approccio tecno-critico di Jasanoff non punta a demonizzare la tecnologia ma a enfatizzarne un utilizzo democratico e partecipativo e il suo governo sociale in modo da mutare i rapporti di forza tra scienza e società.

 

Bibliografia

  • Science and pubblic reason (science in society), 2013
  • Risk amnagement and political culture: a comparative analysis of science, 1986
  • The Fifth Branch: Science Advisers as Policymakers, 1998
  • States of Knowledge: The Co-production of Science and the Social Order (International Library of Sociology), 2004

 

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