Tecnologia, mon amour

01 Marzo 2016 Redazione SoloTablet
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Il libro di Carlo Mazzucchelli  Tecnologia, mon amour è pubblicati nella collana Technovisions di Delos Digital

Un mercato tecnologico in cerca di novità!

Per farsi un’idea del mercato tecnologico attuale è sufficiente regalarsi una rassegna stampa delle numerose testate online che parlano di prodotti tecnologici. Ciò che emerge è la ricerca costante di qualcosa che sia capace di generare entusiasmo e di attirare l’attenzione. Mentre la tecnologia continua la sua evoluzione, sul mercato consumer l’attesa di nuovi gadget capaci di creare nuovi cambiamenti paradigmatici continua a crescere. Anche se prevale la noia!

Il consumatore con disponibilità di budget di spesa che ha vissuto l’ultimo decennio di novità tecnologiche è consapevole di avere avuto l’opportunità di vivere esperienze entusiasmanti e di essere stato protagonista di una vera rivoluzione. Ora si guarda intorno contento e smarrito alla ricerca di qualcosa che possa rinverdire quell’entusiasmo e alla  ricerca di produttori innovativi in grado di creare nuova meraviglia. L’aspettativa è grande ma una risposta sembra ancora lontana. In attesa di un nuovo modello di iPhone, iPad o di nuovi tablet-PC e di soluzioni indossabili di realtà virtuale e aumentata che si concretizzino in prodotti sullo scaffale di un punto vendita, non resta che godersi le molteplici novità legate alle infinite applicazioni che continuano ad arricchire gli store e gli ecosistemi dei produttori.

La vita delle persone e i contesti nei quali essa trova espressione si è riempita da oggetti tecnologici che hanno cambiato comportamenti e stili di vita e reso dipendenti e sempre desideranti molti consumatori. Dipendenti dall’uso del loro dispositivo e dal consumo di contenuti che possono fare, desideranti perché costantemente alla ricerca di novità, sia in termini di nuovi aggiornamenti e funzionalità sia di nuovi gadget e prodotti. Non è un caso che il marketing di Apple si sia concentrato recentemente sullo Watch con l’obiettivo dichiarato di creare nuovo entusiasmo di mercato su nuove tipologie di oggetti tecnologici indossabili e superare la freddezza con cui essi sono, con rare eccezioni, al momento percepiti.

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L’aspettativa dilatata ne tempo e la delusione che ne deriva per l’assenza di novità è legata anch’essa alla tecnologia e alla credenza che ha saputo infondere nella sua capacità di generare costante innovazione e di determinare con essa il nostro futuro. Ogni nuovo prodotto tecnologico viene studiato e, in alcuni casi, testato per verificarne la sua portata rivoluzionaria e di cambiamento come se cambiare fosse diventata una legge della natura. L’attesa, principalmente focalizzata su prodotti consumer e gadget tecnologici, non permette di comprendere quanto in realtà la tecnologia stia trasformando in profondità la realtà e introducendo costanti cambiamenti. Quello che il consumatore cerca è il nuovo gadget tecnologico di cui potersi innamorare, sia esso la macchina elettrica che si guida da sola, il phablet con display ologrammatico, il display del televisore che possa ospitare, nella forma di pellicola, le mura dell’appartamento, o nuovi dispositivi con interfaccia vocale e capaci di interagire con il linguaggio naturale.

La narrazione online, che appare ogni giorno più stanca, orientata da molti editori e narratori verso le tecnologie indossabili, sta cerando di creare nuovi momenti topici e interessanti ma, in assenza di novità tecnologiche reali, non sembra riuscire a calamitare attenzione, interesse e tantomeno a suscitare entusiasmo. Lo stesso Watch di Apple, dopo il prevedibile boom di vendite iniziali, è sparito dalla scena e sembra essere diventato semplicemente un altro smartphone, dallo schermo molto piccolo e trasportabile sul polso anziché nella tasca di una camicia, di una giacca o di una borsetta da donna. Non riesce a scaldare gli animi, e i motori, neppure la tecnologia delle Reti degli oggetti (IoT – Internet of Things) che pure sta facendo passi da gigante e interessando un numero crescente di mercati, di aziende e di ambiti applicativi. Queste tecnologie sono per il momento relegate nell’interesse di nicchie di mercato e di gruppi ristretti di utenti ma non attirano l’attenzione e la curiosità della massa dei consumatori, né tantomeno sono capaci di dare forma a nuovi trend emergenti e coinvolgenti.

Molte narrazioni correnti sulle novità tecnologiche sono spesso anticipatorie di progetti di ricerca e sviluppo ancora in fase adolescenziale e incapaci di produrre nuove soluzioni commercializzabili. La stessa Google Car di cui tanto si parla rimane un prototipo, rodato e sperimentato su strada, ancora in cerca di una decisione strategica per la sua produzione, dell’emergere di standard, di legislazioni adeguate e di economie di scala capaci di reggere perché in grado di soddisfare bisogni reali e far crescere una domanda di mercato (Chi guida l’auto senza autista?). Il fatto che Apple abbia annunciato l’intenzione di procedere con il suo progetto di una Apple Car capace di trovare uno sbocco di mercato nel 2019 indica che queste tipologie di prodotti richiedono anni di investimenti e di sviluppo che potrebbero anche andare oltre la data indicata da Apple. In ogni caso sono prodotti non ancora in grado di soddisfare il bisogno forte di novità tecnologiche dei consumatori di oggi. 

In questo tipo di scenario al consumatore non resta che continuare ad aggiornare il modello del suo tele-melafonino, sperimentare nuove funzionalità e interfacce, scaricare nuove applicazioni, giocare con gadget tecnologici indossabili. Ai produttori, in cerca costante di nuove opportunità commerciali ma soprattutto di fatturati crescenti e maggiori profitti, non rimane che puntare tutto sui servizi e sull’adattamento delle tecnologie esistenti a nuovi ambiti di attività ed esperienza umana.

Una realtà dinamica e in continuo movimento ma fondamentalmente noiosa e priva di eccitazioni e nuove emozioni. Salvo l’apparizione di un cigno nero che nessuno aveva al momento scoperto perché nessun narratore o osservatore di mercato lo aveva cercato o vi aveva casualmente posto lo sguardo sopra. Una svista determinata anche dalla troppa attenzione dedicata a quello che fa Apple e a costruire narrazioni fatte da informazioni rubate o fatte uscire in modo pianificato e intelligente dalle stanze del marketing di Marche che pensano di avere in mano mente, cuore e portafoglio dei loro potenziali clienti.

E se attenzione, entusiasmo, curiosità ed eccitazione andassero verso mercati non tecnologici?

Significherebbe che la tecnologia ha raggiunto un nuovo livello di maturità entrando a far parte integrante della vita delle persone e che ci si potrebbe focalizzare su un suo utilizzo più intelligente per il futuro individuale, sociale e economico della Terra. Senza dover fare le file per un nuovo iPhone o Galaxy S7, che nel frattempo certamente arriveranno!

 

 

 

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