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AI a guida agentica

AI a guida agentica

21 Settembre 2025 Gian Carlo Lanzetti
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Gian Carlo Lanzetti
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Per IDC, l’adozione dell’Agentic AI sarà una vera prova di leadership e visione. Le imprese che sapranno guidare il cambiamento – non solo tecnologico, ma anche di processo e cultura – si troveranno in netto vantaggio competitivo.

Secondo le previsioni di IDC, entro il 2029 il 26% della spesa IT globale sarà destinata all’intelligenza artificiale, spinta in particolare dall’ascesa dell’Agentic AI. È una trasformazione profonda e rapida: tra il 2025 e il 2029, la spesa in AI crescerà a un ritmo del 31,9% all’anno, raggiungendo 1.300 miliardi di dollari a fine periodo. Di questi, 609 miliardi saranno generati solo dalla Generative AI.

Un cambiamento che sta già ridisegnando le priorità nei budget IT aziendali, soprattutto nel software, dove l’attenzione si sposta su piattaforme e servizi agentici: soluzioni capaci di apprendere, agire e collaborare in modo autonomo, sicuro e scalabile.

A delineare questo scenario sono quattro direttrici di cambiamento già in atto:

  1. Infrastrutture potenziate, con i service provider che guideranno l’80% degli investimenti IT infrastrutturali fino al 2029, per supportare l’aumento dei carichi di lavoro agentici;
  2. Boom nella creazione di agenti AI, 10 volte più numerosi e sofisticati nel prossimo quinquennio;
  3. Accelerazione degli investimenti in applicazioni AI-enabled, pronte a ridefinire le dinamiche competitive del software;
  4. Trasformazione profonda dei servizi IT e di business, sempre più orientati alla gestione e orchestrazione di flotte di agenti intelligenti.

Tutto questo, evidenzia IDC, rende l’adozione dell’Agentic AI una vera prova di leadership e visione. Le imprese che sapranno guidare il cambiamento – non solo tecnologico, ma anche di processo e cultura – si troveranno in netto vantaggio competitivo.

alcune delle realtà italiane più dinamiche, pronti a condividere esperienze, risultati e prospettive.

 

Sempre secondo le più recenti analisi di IDC, il 96% delle grandi organizzazioni italiane sta già utilizzando o testando soluzioni di intelligenza artificiale.

Allo stesso tempo, il 75% dei lavoratori si aspetta che la propria funzione sia significativamente influenzata dall’AI entro la fine del 2026. La domanda centrale è quindi: come sta cambiando l’AI il modo in cui lavoriamo, i processi aziendali e la gestione delle persone?

Un esempio concreto arriva dall’AI agentica. Si tratta, come noto ma val la pena ricordarlo,  della nuova frontiera dell’intelligenza artificiale, capace di superare i limiti degli attuali assistenti digitali e di aprire scenari inediti per la produttività e la gestione dei processi. IDC definisce formalmente gli agenti AI come entità software autonome basate su large language model (LLM), in grado di percepire il contesto, prendere decisioni, agire di conseguenza e interagire con utenti o altri sistemi. 

Dagli “assistenti” agli “agenti” 

L’AI generativa sta evolvendo rapidamente: dagli “assistenti” agli “advisor” fino agli “agenti”. Questo passaggio segna un crescente livello di autonomia e proattività. Non si tratta più soltanto di fornire informazioni, ma di partecipare ai processi decisionali ed eseguire azioni sulla base di analisi complesse e del contesto utente. In sostanza, si passa da un supporto reattivo a un agente autonomo in grado di gestire catene di attività end-to-end, grazie a capacità di auto-riflessione, pianificazione e collaborazione multiagente.

Esempi concreti sono già visibili: oggi gli assistenti AI gestiscono l’elaborazione ordini per i team di vendita; domani agenti collaborativi non solo venderanno un prodotto, ma garantiranno che raggiunga il cliente nei tempi stabiliti.

L’impatto non riguarda soltanto l’efficienza operativa delle imprese o la produttività personale dei dipendenti. Secondo gli analisti di IDC, entro il 2027 i workflow agentici ridefiniranno il modo in cui i compiti vengono distribuiti e svolti, trasformando almeno il 40% delle attività di knowledge work delle grandi aziende. Ciò significa un cambiamento radicale dei modelli di lavoro: chi (persona e/o AI) svolge quali attività, attraverso quali software e sistemi.

Implicazioni dirette riguardano la crescita del business, l’evoluzione della cultura organizzativa e il ripensamento delle modalità di coinvolgimento dei clienti. Per sviluppare una strategia lungimirante, le aziende devono quindi prepararsi a una trasformazione profonda della forza lavoro, dei processi operativi e della cultura interna.

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