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Creativi non cretini

Creativi non cretini

26 Agosto 2015 Mario Anton Orefice
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Mario Anton Orefice
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Una riflessione sull'iniziativa dei creativi che con tre semplici spot hanno richiamato l'tattenzione sulle difficoltà che incontrano nel mercato italiano giovani e memo giovani impegnati in attività professionali di tipo creativo e cognitivo. Bene parlare dei giovani ma non dimentichiamo tutti gli altri.

L’altra sera a cena un amico regista mi chiedeva: “L’hai vista la campagna #coglioneNo sui lavori creativi? Troppo forte!” Il mio amico ha cinquant’anni, non è un giovane freelance, ma si è riconosciuto nei tre spot realizzati da Zero, una casa di produzione di Roma.

Nella sezione about del sito, Stefano De Marco, Niccolò Falsetti e Alessandro Grespan scrivono: “Zero perché il mondo è finito e non ce ne siamo accorti. Perché è finita la nostra fiducia nei confronti di qualsiasi istituzione, di qualsiasi forma di rappresentazione, di qualsiasi senso che voglia dirsi unico, atavico, assoluto, definitivo. Zero perché i soldi sono finiti. Da un pezzo. E noi di soldi nostri non ne abbiamo mai avuti.

Zero perché quando sono cadute le maschere delle mille opportunità che doveva darci il terzo millennio, ci siamo ritrovati senza scelta. Spalle al muro (...).” I tre spot intitolati  Lo diresti al tuo giardiniere, Lo diresti al tuo idraulico, Lo diresti al tuo antennista, completati dall’hashtag #coglioneNo, raccontano tre storie analoghe: tre interventi professionali che non vengono pagati perché “non c’è budget”.

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