L’iniziativa è di CuratedAI che ha creato una rivista per la pubblicazione onlin di poesie e composizioni in prosa come parte di un progetto più ampio legato al networking neuronale. Secondo i progettisti dopo avere istruito opportunamente la macchina e averla dotata di adeguati algoritmi, la produzione di poesie è abbastanza semplice. A fare la differenza nella lettura di ogni poesia è il lettore che può focalizzare la sua attenzione e concentrazione sul prodotto della ‘creatività’ del robot, sulla bravura del tecnico che lo ha istruito e dotato di risorse per la composizione ma anche sulle intenzioni (della macchina e/o del suo progettista) che hanno portato alla composizione.
Le machine al lavoro, gli umani senza lavoro felici e contenti!
Madness by Deep Gimble I
madness in her face and i
the world that i had seen
and when my soul shall be to see the night to be the same and
i am all the world and the day that is the same and a day i had been
a young little woman i am in a dream that you were in
a moment and my own heart in her face of a great world
and she said the little day is a man of a little
a little one of a day of my heart that has been in a dream
Il progetto di CuratedAI può essere guardato anche con occhi diversi. Quelli preoccupati per la capacità dei computer di sostituirsi agli umani rubando loro posti di lavoro e attività. In questo caso si tratta di una macchina intelligente capace di sostituirsi al lavoro cognitivo umano e di cimentarsi anche in attività che sono percepite come specifiche degli usseri umani come la creatività.
La rivista è online e il progetto è aperto a tutti coloro che scrivono software destinato alla produzione di poesie o brevi racconti. Unica condizione è l’intera composizione deve essere opera della macchina senza alcun aiuto umano, se si esclude l’algoritmo creato per istruire la macchina alla composizione.
Non tutte le poesie generate e pubblicate sono comprensibili, alcune sono banali e quasi tutte lontane dal poter essere paragonate alle grandi opere che i lettori conoscono e apprezzano. Ciò che interessa di questo progetto è comunque il nuovo passo in avanti fatto dalla intelligenza artificiale in attività di tipo cognitivo.
Al momento il robot sembra avere minori difficoltà dei poeri in carne ed ossa a produrre nuove poesie. Entrambi condividono sicuramente la difficoltà a produrre buone poesie! Il lavoro da fare è ancora lungo ma il percorso è tracciato….a quando una legge Bacchelli per il robot poeta?