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L'ascesa del Cloud Data Lakehouse

L'ascesa del Cloud Data Lakehouse

15 Dicembre 2024 Gian Carlo Lanzetti
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Gian Carlo Lanzetti
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Se le tensioni geopolitiche resteranno elevate, l'UE sarà ancora più intenzionata a garantire che le infrastrutture critiche nazionali siano ben protette contro le minacce informatiche. E’ una delle previsioni per il 2025 di Veeam in materia di cyber sicurezza. Anche ransomware e “prove di resilienza” richiederanno maggiore attenzione.

Più attenzione al ransomware

Negli ultimi anni, il ransomware è stato una vera piaga per le aziende, ma in una forma tutto sommato prevedibile, commenta Veeam, trai leader mondiale nella resilienza dei dati: protegge oltre 550.000 clienti in tutto il mondo, tra cui il 74% dei Global 2000

Credo, però, scrive  Edwin Weijdema, EMEA Field CTO, Veeam che l'anno prossimo assisteremo a un cambiamento significativo: il ransomware evolverà oltre il suo modello tradizionale. Prevediamo un aumento degli attacchi che utilizzano la crittografia come distrazione, mentre minacce più sofisticate si concentreranno sull'integrità dei dati o sulla sottrazione di informazioni sensibili. Gli incidenti di ransomware richiedono grande attenzione e risorse, ma proprio questo apre la porta a minacce nascoste che possono infiltrarsi più in profondità nei sistemi”.

Un aspetto altrettanto preoccupante, che evidenzia l’esponente di Veeam, è il possibile incremento di aggressori che scelgono di bypassare del tutto la fase di crittografia, limitandosi a rubare dati tramite esfiltrazione e inviando successivamente una richiesta di riscatto. Sebbene questo metodo non interrompa le operazioni aziendali nello stesso modo, è molto più difficile da rilevare e prevenire. Spesso, dopo un furto riuscito, gli aggressori ricorrono alla crittografia come ulteriore distrazione, guadagnando tempo per monetizzare i dati sottratti.

“Ma la mia più grande preoccupazione, aggiunge, non è legata alla crittografia o al furto di dati, ma alla possibilità che gli aggressori iniettino codice malevolo in set di dati sani, rendendoli improvvisamente inutilizzabili. Con le organizzazioni sempre più orientate ai dati, un simile attacco sarebbe devastante e incredibilmente difficile da individuare. Per questo, la resilienza dei dati deve includere un sistema di rilevamento a più livelli, capace di identificare minacce simultanee e prevenire violazioni nascoste."

L'ascesa del Cloud Data Lakehouse

Con l'aumento della domanda di archiviazione e utilizzo dei dati, l'architettura IT aziendale è destinata a evolversi ulteriormente. “In particolare, sottolinea Michael Cade, Global Field CTO Cloud Strategy Veeam il Cloud Data Lakehouse diventerà una scelta sempre più diffusa nel prossimo anno. Questa soluzione combina la scalabilità di un data lake con le funzionalità strutturate di gestione dei dati tipiche di un data warehouse, rispondendo così alla crescente necessità di un approccio unificato alla gestione dei dati. Allo stesso tempo, offre strumenti analitici che stanno diventando indispensabili per le aziende moderne”:

Come accade spesso nel settore del cloud,aggiunge, costi e scalabilità saranno fattori decisivi. “Tuttavia, ciò che realmente farà la differenza sarà la pressione per prepararsi all'adozione di AI/ML e per conformarsi a normative sui dati in costante evoluzione. Nel 2025, le aziende saranno sempre più orientate ai dati, e già dall'anno prossimo sentiremo parlare con maggiore frequenza del concetto di Data Lakehouse."

Più “prove di resilienza”

Per  Stefano Cancian - Country Manager Italy - Veeam Software Italy ormai anche in Italia la maggior parte delle organizzazioni abbia iniziato un percorso di evoluzione dell’attenzione rivolta al proprio livello di “cybersecurity”, verso un più ampio tema della “resilienza informatica. Per questo motivo Veeam si aspetta un incremento di "esercitazioni di resilienza". Non è più sufficiente testare la sicurezza, ma è sempre più fondamentale verificare come l’organizzazione è in grado di reagire e di ripartire da uno stato di crisi.

“Proprio come le prove antincendio,chiarisce,  le esercitazioni di resilienza diventeranno una pratica sempre più frequente, simulando scenari di ransomware e altre minacce informatiche per testare e perfezionare le misure di resilienza dei dati. Queste simulazioni coinvolgeranno sia i team IT, ma anche gli executive aziendali, per garantire una risposta rapida, coordinata e un recupero dell’operatività senza intoppi. Con l'aumento delle minacce sempre più sofisticate, le esercitazioni saranno fondamentali per migliorare le strategie di resilienza dei dati ed essere sempre pronti ad affrontare le nuove sfide."

Più impegno per i cloud sovrani

"L'evoluzione dei requisiti normativi e le crescenti pressioni geopolitiche spingeranno, aggiunge ancora Cancian,  le aziende a riconsiderare attentamente la localizzazione dei propri dati nel cloud. Si prevede una maggiore enfasi sulla residenza dei dati, per garantire che essi rimangano all'interno di specifici confini nazionali o regionali. In questo contesto, crescerà la domanda di “cloud sovrani”, ambienti cloud localizzati che assicurano la conservazione dei dati all'interno di determinati confini giurisdizionali, favorendo la conformità e riducendo i rischi.

Questa evoluzione contribuirà ad evidenziare ulteriormente l'importanza della “portabilità dei dati” tra ambienti eterogenei. Le aziende potrebbero scoprire, a loro svantaggio, che trasferire dati da un cloud ad un altro può essere più complesso del previsto. Dovranno inoltre considerare i dati correlati, come i backup o set di dati utilizzati per alimentare modelli di Large Language Model (LLM), valutando dove questi sono conservati e quali rischi esistono. “Il  cloud continua a offrire alle aziende opportunità per una maggiore flessibilità e disporre di più opzioni, ma sfruttarle in modo sicuro e sostenibile richiederà sempre più una pianificazione strategica e coordinata”.

 

 

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