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Minacce info: L'IA aiuta ma il campo è grande

Minacce info: L'IA aiuta ma il campo è grande

12 Novembre 2024 Gian Carlo Lanzetti
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Gian Carlo Lanzetti
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I professionisti della cybersecurity possono sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale per creare strumenti, tecniche e strategie innovative nella loro battaglia contro il cybercrime, automatizzando le operazioni e migliorando, in tal modo, prodotti e servizi. L’intelligenza artificiale consente una rilevazione e una prevenzione delle minacce informatiche più precise ed efficaci: soluzioni come Cisco Secure Endpoint e Cisco Umbrella impiegano l’apprendimento automatico per identificare e attenuare comportamenti sospetti in modo automatizzato su dispositivi e reti.

 

Cisco è solita misurare l mercato delle infrazioni, Si apprende cosi che il furto di credenziali si conferma la minaccia più diffusa nel terzo trimestre del 2024. A sostenerlo è appunol’ultimo report stilato da Cisco Talos Incident Response (Talos IR), la più grande organizzazione privata al mondo dedicata all'intelligence sulla cybersecurity, secondo il quale i cybercriminali continuano a colpire principalmente le identità degli utenti.

Username e password non rappresentano infatti un meccanismo particolarmente sicuro per la verifica dell'identità degli utenti, e la loro compromissione rimane uno dei metodi preferiti dagli hacker. Una volta violato l'account, i cybercriminali possono eseguire ulteriori attacchi, come la creazione di nuovi account, la modifica dei privilegi per accedere a informazioni riservate e l’utilizzo di tecniche di ingegneria sociale.

Minacce all’identità: cosa si fa

Nel trimestre appena trascorso Cisco Talos ha rilevato un aumento delle incursioni informatiche, con il 25% degli interventi mirati a contrastare attacchi in cui gli avversari hanno sfruttato campagne di password spray per ottenere credenziali valide. Questo tipo di attacco consiste nell’uso di un elenco di password comuni per cercare di compromettere uno o più account contemporaneamente. Nonostante i recenti progressi nell’adozione dell’autenticazione a più fattori (MFA) da parte delle aziende, i criminali informatici continuano a prendere di mira proprio gli account protetti da MFA per ottenere accesso ai sistemi aziendali.

Ransomware in prima fila

Il ransomware, il pre-ransomware e le estorsioni basate sul furto di dati — in cui i criminali informatici sottraggono e minacciano di divulgare file o informazioni delle vittime — hanno costituito quasi il 40% degli interventi. Inoltre, il report di Cisco Talos ha evidenziato anche  l’utilizzo di tre nuovi ransomware: RansomHub, RCRU64 e DragonForce.

Il furto di credenziali si conferma la minaccia più diffusa nel terzo trimestre del 2024. A sostenerlo è l’ultimo report stilato da Cisco Talos Incident Response (Talos IR), la più grande organizzazione privata al mondo dedicata all'intelligence sulla cybersecurity, secondo il quale i cybercriminali continuano a colpire principalmente le identità degli utenti.

Username e password non rappresentano infatti un meccanismo particolarmente sicuro per la verifica dell'identità degli utenti, e la loro compromissione rimane uno dei metodi preferiti dagli hacker. Una volta violato l'account, i cybercriminali possono eseguire ulteriori attacchi, come la creazione di nuovi account, la modifica dei privilegi per accedere a informazioni riservate e l’utilizzo di tecniche di ingegneria sociale.

Minacce all’identità

Nel trimestre appena trascorso Cisco Talos ha rilevato un aumento delle incursioni informatiche, con il 25% degli interventi mirati a contrastare attacchi in cui gli avversari hanno sfruttato campagne di password spray per ottenere credenziali valide. Questo tipo di attacco consiste nell’uso di un elenco di password comuni per cercare di compromettere uno o più account contemporaneamente. Nonostante i recenti progressi nell’adozione dell’autenticazione a più fattori (MFA) da parte delle aziende, i criminali informatici continuano a prendere di mira proprio gli account protetti da MFA per ottenere accesso ai sistemi aziendali.

Ransomware

Il ransomware, il pre-ransomware e le estorsioni basate sul furto di dati — in cui i criminali informatici sottraggono e minacciano di divulgare file o informazioni delle vittime — hanno costituito quasi il 40% degli interventi. Inoltre, il report di Cisco Talos ha evidenziato anche  l’utilizzo di tre nuovi ransomware: RansomHub, RCRU64 e DragonForce.

I settori più colpiti

In cima alla lista dei settori più colpiti si trova quello finanziario, seguito dai settori manifatturiero e dell’istruzione, che insieme hanno rappresentato oltre il 30% delle compromissioni totali.

 

 

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