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IL TEMPO DELLE MACCHINE INTELLIGENTI

IL TEMPO DELLE MACCHINE INTELLIGENTI

30 Agosto 2022 Redazione SoloTablet
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Segnaliamo la recensione di Roberto Paura del libro Gli algoritmi predittivi e l'illusione del controllo di Helga Nowotny.

Se si vuole comprendere una civiltà, bisogna guardare innanzitutto al modo in cui concepisce il tempo. Agostino di Ippona dedicò al tempo parte delle sue Confessioni, nonché molti passaggi della Città di Dio, proprio perché aveva compreso che la rivoluzione cristiana comportava una radicale trasformazione di questo concetto e che diventava necessario abituare la Cristianità alla nuova idea di un tempo orientato verso un futuro rappresentato dal ritorno di Cristo, dall’avvento del Regno e della fine della storia, dunque anche del tempo: il Regno sarà atemporale. Occorreva soprattutto rompere con la concezione ciclica del tempo che aveva caratterizzato l’età classica, ormai sprezzantemente definita “pagana”, secondo la quale le cose sono sempre destinate a seguire uno stesso percorso, ciclico come le stagioni: nascita, crescita, apogeo, invecchiamento e morte. Così i pagani interpretavano stoicamente la caduta di Roma; ma per Agostino non si trattava di immaginare un nuovo impero che sarebbe sorto al posto di quello romano ormai condannato, quanto di sostituire radicalmente l’idea della “città dell’uomo” con la “città di Dio”. La civiltà dell’Occidente medievale aveva un rapporto col tempo molto peculiare, in cui da un lato la ciclicità delle stagioni era preminente, dall’altro tutto era proteso verso l’eternità, a partire dai grandi cantieri delle cattedrali, edifici che attraversano i secoli.

 

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