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Psicopolitica di Han Byung-Chul

Psicopolitica di Han Byung-Chul

03 Dicembre 2020 Redazione SoloTablet
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Un nuovo contributo di un autore capace di parlare fuori dal coro e lontano dal conformismo tecnofilo dilagante. Il valore di questo breve libro sta principalmente in due concetti usati per descrivere in modo efficace la realtà attuale dominata dal pensiero neo-liberale e finanziario e dai signori del silicio. Il primo concetto fa riferimento alla trasformazione del lavoratore in imprenditore, un lavoratore che sfrutta se stesso per la propria impresa ed è imprigionato in una nuova forma di lotta di classe, tutta interiore. Il secondo parla della sparizione della negatività e della dittatura della positività, perseguite dalla psicopolitica che guarda al cittadino come consumatore felice e passa dalla sorveglianza passiva al controllo attivo.

"La psicopolitica neoliberale inventa forme sempre più raffinate di sfruttamento. Una infinità di workshop di auto-management, fine settimana motivazionali, seminari sulla personalità e training mentali.[...] L'auto-ottimizzazione non è guidata da alcuna preoccupazione per la buona vita: la sua necessità risulta solo a partire da costrizioni sistemiche, dalla logica di un successo di mercato che sia quantificabile."

 Autore

Byung-Chul Han (Seul, 1959) è un filosofo, teologo, letterato e docente (Universität der Künste Berlin) sudcoreano che vive a Monaco di Baviera in Germania e che con i suoi libri critici sull'era tecnologica sta acquisendo grande visibilità anche in Italia. I suoi interessi sono molteplici, dalla filosofia sociale all'antropologia, dalla fenomenologia all'estetica e alla comunicazione di massa. La sua attenzione è tutta focalizzata sulla interpretazione/decostruzione dei fenomeni contemporanei il cui studio lo ha portato a coniare neologismi come la società della stanchezza o la società della trasparenza e a criticare il neoliberismo imperante e i sistemi totalitari all'orizzonte. Benché non ami la visibilità la sua opera sta suscitando grande interesse nel mondo per le tematiche trattate (agonia dell'eros, topologia della violenza, narcisismo e forme dell'apparire attraverso i social network, ecc.) e per i riferimenti ai maggiori studiosi occidentali come Sigmund Freud, Walter Benjamin, Carl Schmitt, Richard Sennett, René Girard, Giorgio Agamben, Gilles Deleuze e Félix Guattari, Michel Foucault, Michel Serres, Pierre Bourdieu, Slavoy Žižek e Martin Heidegger. 


 

Psicopolitica è il terzo libro di Byung-Chul citato nella mia bibliografia. Come i libri precedenti esprime il pessimismo dell'autore sulla realtà tecnologica attuale riprendendo temi a lui cari come quello della società della trasparenza e della libertà individuale. Psicopolitica è però un testo maggiormente politico che entra nel merito dei problemi reali delle persone legate al lavoro e alla prestazione a cui è costantemente chiamato dalle logiche capitalistiche correnti senza trarne benefici reali e pagandone conseguenze dolorose in termini di burnout, depressioni, ansie e paure.

Il punto di partenza della riflessione è l'interrogativo sull'effettiva maggiore libertà determinata dalle infinite opportunità di connessione e di informazione. I riferimenti culturali vanno al panottico di Bentham e alle teorie di Foucault sulla società del controllo e servono a illustrare quanto siano oggi mutate la situazione e le condizioni di coloro che sono controllati o imprigionati. Nel panottico benthamiano a essere controllato era il corpo, oggi è la mente, ieri il controllo era centralizzato oggi è diffuso e complice. Il potere ha perso il suo carattere punitivo e dominante perché, è diventato seduttivo e accattivante, insinuandosi in tutti i meccanismi e i processi di vita quotidiana e anche nelle esperienze emotive e  affettive delle persone.

Secondo Byung la nuova società del controllo psicopolitico, non si impone con divieti e non ci obbliga al silenzio: ci invita di continuo a comunicare, a condividere, a esprimere opinioni e desideri, a raccontare pubblicamente la nostra vita. Ci seduce con un volto amichevole, mappa la nostra psiche e la quantifica attraverso i big data, ci stimola all'uso di dispositivi di automonitoraggio. Il prigioniero della caverna digitale non è torturato ma coccolato e fornito di strumenti ludici finalizzati al suo benessere. Più che la sua confessione o il suo pentimento interessa la sua capacità di produrre dati e informazioni che possono essere usati commercialmente e trasformati in profitti.

Richiamando l'attenzione sui paradigmi mutati che governano le molteplici realtà tecnologiche, Chung mostra come la libertà non sia più tale ma un semplice simulacro. È una realtà che si è trasformata in costrizione e per ridefinirla è necessario diventare eretici, rivolgersi alla libera scelta, alla riflessione critica  e alla non conformità. Nel farlo si rischia di essere percepiti come degli idioti, dei folli o degli outsider ma è una scelta che forse vale la pena compiere (eresia significa scelta) perché ci si può liberare dalla coercizione alla conformità.

Il valore di Psicopolitica sta nell'indagine condotta sui funzionamenti, le motivazioni, le conseguenze dei dispositivi di potere che possono contare su individui incatenati dalla logica della prestazione e della trasparenza e che non fanno altro che realizzare i desideri del sistema piuttosto che soddisfare i propri. Si vive una vita precaria senza alcuna consapevolezza delle forme di schiavitù a cui ci si è adattati, nel tempo lavorativo così come nel tempo libero e personale.

I protagonisti di Psicopolitica e i destinatari del messaggio del filosofo sud-coreano sono sempre gli stessi, individui dello sciame digitale con il loro io egotico e insoddisfatto, isolati ma con innumerevoli contatti e Like, privi di consapevolezza (coscienza) e di capacità di compassione e solidarietà, ma soprattutto succubi di un potere tecnocratico capace di gestire e indirizzare anche le emozioni, mimetizzato nella positività offerta dalle nuove tecnologie e in realtà molto più abile nello sfruttare, controllare e impedire ogni forma di resistenza o elaborazione controcorrente di nuova cultura.

Scheda libro

Titolo intero: Psicopolitica

Titolo originale: Psychopolitik: Neoliberalismus und die neuen Machttechniken

Genere: Psicologia

Listino: 12,00

Editore: Nottetempo

Collana: Figure

Pagine: 110

Data uscita: 30/06/2016

 

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