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Dalla mela di Newton all'Arancia di Kubrick
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Dalla mela di Newton all'Arancia di Kubrick, un libro di Marco Salucci ora in distribuzione in tutto gli store
La scienza spiegata con la letteratura Prefazione di Severino Saccardi
284 pagine • 23,90 euro
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Tecnobibliografia
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Tempi di crisi, tempi tecnologici, tempi da Oltrepassare
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Un articolo scritto per ETICAMENTE.NET
"La pratica dell’Oltrepassare suggerita sta tutta dentro una visione etica relazionale del mondo. Una visione che suggerisce il recupero delle parole necessarie per ridare nuovi orizzonti di senso a una umanità in cerca di sé stessa, per fornire risposte alla solitudine esistenziale che caratterizza la vita di molte persone nell’era della connessione, della globalizzazione, e dei social ma anche della crisi, della disconnessione, del cinismo e del nichilismo diffusi. "
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Tabulario
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Siamo tutti chiamati a cambiare abitudini
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Parlare oggi di felicità è diventato molto difficile soprattutto se in un periodo come quello che stiamo vivendo negli ultimi 2-3 anni. Il punto di partenza è quello di pensare sempre positivo, poiché se io mi immagino già che accada qualcosa di brutto e penso che nulla andrà bene, inizio già da subito a vivere male l’esperienza anche se magari non accade niente di brutto.
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Parlando di Coronavirus e dei suoi effetti
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Il tempo tecnologico è viscoso e agitato!
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Il tempo tecnologico è lineare, binario, accelerato, compresso, pulsante. L’istantaneità del feedback e la velocità che caratterizza il mondo digitale definiscono un tempo viscoso che ci fa vivere in perenne affanno, in apnea, sempre in assenza di (aria) tempo. Inutile accelerare, si rimane ancorati allo stesso punto! Come nelle sabbie mobili!
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Tabulario
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Può un futuro essere disegnato solo dalla tecnoscienza?
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Gli scenari futuri sono condizionati dalla reazione che gli ecosistemi produrranno in conseguenza delle nostre azioni massive sugli equilibri naturali: oggi scontiamo un grave deficit immaginativo o, meglio, la mancanza di un orizzonte. Si ha come la sensazione di essere impigliati in un eterno presente, un gorgo in grado di macinare sia il passato che il futuro. Questo però non dipende solo dalla tecnica, ma soprattutto dal deficit di immaginazione politica: l’etica e la politica appaiono girare a vuoto, non avere progetti o prospettive. Ma può un futuro essere disegnato solo dalla tecnoscienza?
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Filosofia e tecnologia
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Abbiamo bisogno di cenobi per il terzo millennio
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Siamo sempre più immersi in un tempo orientato allo smarrimento della relazione con la vita che ci circonda, con quella che ci ha preceduto e appena si intravede, con le altre persone e, infine, con noi stessi. Quattro movimenti di separazione che, attraverso alcune metafore cliniche, potrebbero aiutarci a parlare di questa epoca come un’età segnata dall’autismo e dall’Alzheimer, cioè di perdita, progressiva e pandemica, del contesto e della memoria.
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Filosofia e tecnologia
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Siamo ormai sottomessi alle categorie dell’ovvio e del necessario (Claudia Faita)
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Il futuro dipende da noi, dagli obiettivi che ci poniamo nel costruire tecnologie e porle al servizio dell’uomo. Purtroppo ci stiamo rivelando dei “cattivi filosofi” poiché stiamo edificando un avvenire “a misura di macchina” anziché utilizzare le macchine per un domani “a misura di uomo”. Sono tuttavia convinta che siamo ancora in tempo per invertire la rotta. Anche se è difficile immaginarlo, un mondo migliore per l’uomo potrebbe essere davvero a portata di mano.
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Filosofia e tecnologia
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Ormai siamo noi le protesi dei vari dispositivi tecnologici che usiamo
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La tecnologia, la tecnica, non è mai stata neutrale, chiunque ne parli in termini di neutralità mi suscita subito dei sospetti: o è in malafede o sta sottostimando il fenomeno.
Scontata la considerazione che ogni tecnologia può essere utilizzata bene o male, quello che va tenuto sempre presente è che tutto quanto potenzia, affina, velocizza, allarga, intensifica, i nostri sensi, o le nostre capacità, non può che influenzarci, per questo la tecnologia determina dei mutamenti che spesso sono imprevedibili anche per gli esercizi di critica più intensi o per le riflessione più sottili.
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Filosofia e tecnologia
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La riflessione sulla tecnologia sembra fermarsi alla superficie
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Ricordo che un mio professore di Italiano, al liceo classico, sosteneva che il participio passato di “riflettere”, anche nell’accezione di “pensare”, dovesse essere “riflesso”. Al di là delle considerazioni linguistiche, c’è una grande domanda filosofica nascosta in questa coniugazione che sembra così incongrua all’orecchio: cosa facciamo, esattamente, quando riflettiamo? Elaboriamo un pensiero originale e ponderato (“ho riflettuto”) o ci limitiamo ad essere specchio di ciò che ci circonda, in un movimento superficiale e acritico (“ho riflesso”)?
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Filosofia e tecnologia
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La filosofia è ricerca della verità.
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Viviamo di racconti e miti, i quali ci aiutano a leggere e a comprendere il reale. Non possiamo vivere senza queste storie. Internet e le nuove tecnologie ci spingeranno a sviluppare nuove narrazioni che ci permetteranno di continuare a leggere la realtà che ci circonda; in ciò non faremo che proseguire nella nostra avventura di interpretazione del reale, che non può fare a meno di essere mitica.
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Filosofia e tecnologia