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👩🚒️👩🚒️ Stare a casa non è sufficiente
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Forse, finalmente, gli italiani, anche i più stupidi, hanno compreso la serietà della situazione e che il Coronavirus non è un’influenza come le altre.
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🔥🔥🔥 𝐀 𝐏𝐑𝐎𝐏𝐎𝐒𝐈𝐓𝐎 𝐃𝐈 𝐄𝐌𝐄𝐑𝐆𝐄𝐍𝐙𝐀
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E se provassimo tutti a OLTREPASSARE la parola emergenza?
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🙆🏽♂️ Recinti aperti 3: tempo di adolescenza
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Nell’attimo sospeso i movimenti languono.
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🙆🏽♂️ Recinti aperti 5: la depressione
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Dopo la paura, i canti reattivi e le bandiere, si affaccia la depressione. Inevitabile.
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🙆🏽♂️ Recinti aperti 4: dondolo nel lenzuolo
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La progettualità non è nella testa, ma nell’integrazione con processi motori che intercettano bisogni emozioni e desideri.
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🙆🏽♂️ Recinti aperti 6: Imprevedibilità incontrollabile
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Imprevedibilità e incontrollabilità sono 2 elementi discriminanti tra uno stress funzionale a fronteggiare una situazione difficile ed un distress.
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🙈🙈🙊 Collasso
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Questa riflessione nasce dall’osservare quanti in questi giorni stanno dando il meglio di sé per superare la crisi in atto. Dentro Linkedin molti lo stanno facendo cercando di proporre in modo creativo e propositivo sé stessi, prodotti e servizi, marchi, ecc. con altri mezzi e strumenti. Alcuni, forse impropriamente ma giustamente, usano la piattaforma per condividere la loro visione politica della situazione italiana o la loro visione del mondo. Per agire dentro questa crisi servono entrambi gli approcci. Non si esce dalla crisi in modo semplicemente economicista ma anche strategico, con scelte radicali, capaci di cambiare paradigmi e dare forma a nuovi modelli e visioni.
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Abbiamo bisogno di trovare un senso
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Segnaliamo un articolo di Annamaria Testa, esperta di comunicazione, pubblicato su Internazionale dal titolo: Cinque punti per trovare un senso
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Alcune cose tarderanno a tornare come prima (dialogo con Maurizio Fea)
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I fobico ossessivi si sono trovati improvvisamente in buona e diffusa compagnia in un mondo a loro misura tra mascherine e lavaggi, mentre quelli solidi nelle loro certezze hanno dovuto fare i conti con scenari instabili, inquietanti, poco governabili e patogenici non solo a causa virus. Il periodo di quarantena non è stato né così lungo né così intenso da far cambiare in modo sostanziale le abitudini, la visione del mondo, l’approccio alla vita di molte persone, comprese quelle che hanno lamentato e lamentano i maggiori disagi, fatte salvo ovviamente le difficoltà economiche, mentre quelle psichiche hanno trovato da sé le risposte e gli adattamenti.
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Parlando di Coronavirus e dei suoi effetti
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Coronavirus e paura
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Oggi stiamo tutti (quasi) confrontandoci con il Coronavirus e il timore di un possibile contagio. Domani però dovremo fare i conti con un altro tipo di contagio, ancor più pericoloso e denso di conseguenze: il contagio della paura.
Segnaliamo una intervista, pubblicata su la Repubblica, fatta al filosofo Halter
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