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Sospesi tra realtà virtuale e visione onirica

Sospesi tra realtà virtuale e visione onirica

05 Febbraio 2015 Antonio Fiorella
Antonio Fiorella
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Il comune mortale, circondato da novità tecnologiche impensabili solo qualche decennio fa, bombardato da risultati scientifici che rasentano la fantascienza, rischia di cadere in una dimensione onirica dove tutto sembra vero o raggiungibile. E per quanto riguarda il passato, ogni speculazione o ricostruzione storica, per quanto artificiosa, suona plausibile e perfino scontata. Quando superstizione e cinismo si mettono insieme, generano incredulità e mistero; laddove tutto è confutabile, nello stesso tempo diventa risaputo che...

E giù una serie di mezze verità che come anelli concatenati si sostengono a vicenda.

Ma mentre basta un attimo a diffondere una inesattezza, ci vogliono molta pazienza e lunghe argomentazioni per confutarla (Marco Ciardi, Il meticoloso ricercatore).

Massimo Polidoro, con il suo libro Rivelazioni, Il libro dei segreti e dei complotti, fa un excursus su una serie di fatti conclamati, di fenomeni clamorosi che sono radicati così a fondo nel bagaglio di conoscenza comune da essere diventati una specie di pensiero collettivo. E per approfondire ogni aspetto delle sue rivelazioni segnala, quale faro di riferimento, il CICAP* (comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze) che si adopera per orientare il pubblico nel complicato dedalo che si snoda a cavallo tra magia, fenomeni paranormali e traguardi autenticati dalla comunità scientifica. Fanno parte del CICAP, e hanno prestato o prestano, a vario titolo, il loro contributo un nutrito gruppo di luminari, premi Nobel, scienziati e personaggi illustri tra i quali Umberto Eco, Carlo Rubbia, Silvio Garattini, Umberto Veronesi, Margherita Hack, Rita Levi di Montalcini.

Ci sono avvenimenti che alterano il nostro equilibrio mentale, creando situazioni che in psicologia sociale sono definite “dissonanze cognitive”. L’assassinio del presidente Kennedy suscitò non solo l’indignazione generale nel mondo, ma anche lo sconcerto. A tutti sembrò impossibile che l’uomo più potente della terra fosse caduto vittima di “un fallito, un solitario, un signor nessuno” di nome Lee Harvey Oswald. 

Non era “una situazione equilibrata”, occorreva “aumentare il peso dal lato di Oswald”: non poteva aver agito da solo, era un manovale della Mafia, della CIA o del KGB... E infatti l’idea del complotto è rimasta latente, ed è tuttora condivisa da larghi strati di popolazione, nonostante le indagini abbiano a varie riprese dimostrato il contrario.

L’idea di cospirazione induce la gente a un senso di impotenza. In presenza di forze clandestine, manovrate da lobby, centri di potere e famiglie facoltose, come può l’individuo sperare di fronteggiare il corso avverso degli eventi?

La realtà si manifesta seguendo percorsi imprevedibili. Ed anche quando ci sono, le cospirazioni non sempre portano i risultati sperati. “Le cose alla fine risultano sempre un po’ diverse”, sostiene Popper. “A conti fatti dunque, non si riesce quasi mai a produrre esattamente l’effetto desiderato, e di solito si ottiene anche qualcosa che non si voleva”.

Durante l’epopea delle Crociate germinarono sia le teorie sui “complotti giudaici per governare il mondo”, sia la nascita di società segrete. I tentativi di “strappare ai musulmani il controllo della Terrasanta ispirò l’ostilità contro gli ebrei”, i quali oltre ad essere il popolo che aveva consentito la crocefissione di Gesù, divenne anche il maggiore ostacolo nel riconoscimento della vera religione. Anche a causa del proliferare di sette religiose, e di riti non ortodossi.

“Se a causare la Rivoluzione francese era stato un complotto” spiega Pipes, fu Augustin Barmel, ex gesuita, a ipotizzare che dietro le società segrete, gli Illuminati, i massoni e i Templari ci fossero gli onnipresenti ebrei, veri padroni di un impero invisibile. “E dunque, non è un’esagerazione affermare che le sue idee hanno stabilito alcune delle fondamenta intellettuali delle visioni del mondo che culminarono nei regimi sovietico e nazista”.

Nel sett. del 1966 una coppia del New Hampshire, Betty e Barney Hill, raccontarono alla rivista americana “Look” di aver visto un disco volante, e di essere stati rapiti dagli extraterrestri. La storia si diffuse rapidamente, contagiando una larga parte della popolazione. “Secondo alcuni, sarebbero addirittura 4 milioni i possibili rapiti solamente negli Stati Uniti”, mentre altrove il fenomeno dei rapimenti è pressoché inesistente. Ma non mancano gli avvistamenti, alcuni ufologi ne hanno identificati anche nell’antichità.

Il dipinto La Madonna col Bambino e san Giovannino, presso il museo di Palazzo Vecchio a Firenze, è attribuito a Sebastiano Mainardi (XV sec.). Il quadro in alto, dietro la spalla della Madonna, mostra una strana figura ovale sospesa in cielo. Secondo alcuni sarebbe “un oggetto volante” identificabile come un UFO. In realtà si tratta piuttosto di una “nube luminosa”. Nel contesto dell’epoca, raffigurazioni in cielo di un angelo o di una nube luminosa non era infrequente, ed era in linea con la narrazione di alcuni Vangeli apocrifi.

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Giuseppe Arcimboldo è uno degli artisti più eclettici della storia dell’arte, autore di complicate composizioni di frutta, verdura, fiori ecc. che si trasformano in figure e volti umani. Il dipinto L’ortolano raffigura una ciotola con numerosi ortaggi che, capovolta di 180°, rivela il volto “pacioso” dell’ortolano. Il quadro, con la scelta dei sui componenti, nascondeva anche un “significato recondito legato alle teorie degli elementi, degli umori e dei cinque sensi” tipici della cabala e della cultura del XVI sec. ammantata di magia. 

La Sacra Sindone è stata venerata per secoli, e forse lo è tuttora, quale reliquia più preziosa di tutto il firmamento religioso cristiano. Se n’è trovata traccia scritta, per la prima volta, in un memoriale del 1389. “La datazione scientifica operata con il radiocarbonio circoscrivono l’età del telo... a un periodo compreso tra il 1260 e il 1390”.

Dunque la Sindone si è rivelata tutt’al più un’opera d’arte. Ma in fatto di mistificazioni a sfondo epico e soprannaturale il Santo Graal resiste nel suo alone di mistero, e resta “una delle cose più elusive mai immaginate dall’uomo”. Significativa la definizione del matematico Pergiorgio Odifreddi, professore presso l’Università di Cornell negli Sati Uniti: “Che cosa sia il Santo Graal si sa: è qualcosa di cui non si sa né cosa né se ci sia”. Mariano Tomatis, autore di La magia della mente, aggiunge: “La vera forza del Graal consiste nell’essere una coppa vuota, che ognuno può riempire come crede, facendola diventare il simbolo di quel che desidera raggiungere”.

Nel 1982 una ricerca giornalistica di H. Lincoln, R. Leigh e M. Baigent, avanza l’idea che il Santo Graal sta per “Sang Real” (sangue reale), e che probabilmente farebbe riferimento a una stirpe. Idea che è alla base del bestseller Il codice da Vinci e dell’insita promessa di svelare i segreti della Chiesa. Il priorato di Sion, fondatore dell’ordine dei Templari, avrebbe tenuto nascosto questa storia per due millenni, per sfuggire ai tribunali dell’Inquisizione. Tuttavia alcuni iniziati del Priorato, come Isaac Newton, Victor Hugo..., e l’immancabile Leonardo da Vinci, avrebbero disseminato degli indizi nel corso dei secoli.

Non c’è magia più acclarata di quella professata dai maghi. “Tra i prestigiatori circola una battuta secondo cui la magia sarebbe la seconda professione più vecchia del mondo”. La magia può essere intesa in molteplici maniere; essenzialmente, c’è quella da palcoscenico detta anche di prestidigitazione dove il mago si esibisce con destrezza, e quella dei fenomeni paranormali psichici fonte di contrapposizione fra quanti vedono in essa una estensione delle capacità dell’individuo, ancora da esplorare, e quanti reputano che tutta la sfera del “paranormale” sia ammantata di convinzioni pseudoscientifiche. 

La prestidigitazione a distanza ravvicinata si avvale di oggetti comuni. L’uso che ne facciamo ci è talmente familiare che mai “sospetteremmo che la moneta che da un lato sembra 1 euro, dall’altro lato mostri la faccia dei 50 centesimi”, che il cucchiaino si possa piegare con un semplice tocco, che il fiammifero annerito si accenda di nuovo. L’arma fondamentale dei prestigiatori, specie nelle esibizioni di micromagia, sostiene Randi, è il depistaggio (misdirection). L’attenzione dello spettatore viene attirata verso particolari insignificanti, distraendola da quelli che potrebbero svelare il trucco. James Randi è considerato l’erede di Houdini; ha girato e sbalordito il mondo liberandosi da catene, manette, camicie di forza e prigioni imitando il suo idolo in modo impareggiabile.

Un’altra branca della magia è quella del mentalismo. “Idealmente” dice Tomatis “lo scopo... è creare esperienze teatrali fuori dall’ordinario, capaci di offuscare il confine tra realtà e finzione e mettere in discussione gli schemi classici con cui si interpreta la realtà”.

La magia più straordinaria mai eguagliata è quella del fachiro indiano lancia per aria una corda, la tende e invita un ragazzino ad arrampicarsi sulla corda sospesa nel vuoto. E il ragazzino, raggiunta l’estremità superiore, scompare nel nulla....

“E’ un numero straordinario, che i prestigiatori di tutto il mondo hanno cercato  in ogni modo di imitare” dice Peter Lamont, storico della magia e ricercatore all’Università di Edimburgo. “Peccato solo che non sia vero”. Nel 1890 sul Chicago Tribune apparve un articolo su questo esercizio. La notizia fu ripresa da altri giornali, americani e stranieri, e diffusa ai quattro venti. Ma non la smentita pubblicata dal Tribune soltanto pochi mesi dopo.

Dracula è il vampiro romeno uscito dalla penna dello scrittore Bram Stoker, nel lontano 1897, e conosciuto in quasi tutto il mondo, in Romania appresero della sua esistenza solo quando il libro fu tradotto e pubblicato, ossia alla caduta del comunismo. 

Alexander Dumas scrive in uno dei suoi romanzi che i tre moschettieri vanno in soccorso dell’uomo nella maschera di ferro, il quale altro non sarebbe stato che il fratello gemello di Luigi XIV, Filippo, imprigionato per tenerlo lontano dalla corona. Del prigioniero ne parla il suo carceriere, Bénigne Dauvergne de Saint-Mars, nelle lettere scritte al ministro della Guerra, il marchese di Louvois. Nel 1699 fu imprigionato a Pinerolo, all’epoca una piazzaforte francese, e in seguito fu trasferito in diverse prigioni prima di essere definitivamente rinchiuso nella Bastiglia dove morì. “Per quest’uomo sono state proposte qualcosa come 52 diverse identità” racconta lo storico MacDonald.

Per il lancio di Jurassic Park, un ciclo di documentari della National Geographic, un’agenzia romana di pubblicità disseminò una serie di coproliti, enormi escrementi (finti) di dinosauri, per le strade di Milano, Roma e Napoli. Una campagna pubblicitaria di tal genere va sotto il nome di “guerrilla marketing”. Secondo Elisabetta Pittana, copywriter presso l’agenzia di pubblicità di Armando Testa a Roma, si tratta di una strategia di comunicazione non convenzionale, che conquista spazi su stampa, radio e tv “come contenuto informativo”.

Sospesi tra realtà virtuale e visione onirica il libro suggerisce che soltanto quando si compie il viaggio dall’inizio alla fine, metaforicamente attraverso la lettura o dirigendosi di persona alla meta designata, esso potrà svelare i segreti insiti nel proprio percorso.

AF

 

Rivelazioni, Il libro dei segreti e dei complotti, Massimo Polidoro, Piemme

 


 

* Il CICAP è un'organizzazione educativa e senza finalità di lucro, fondata nel 1989 per promuovere un'indagine scientifica e critica sul paranormale e le pseudoscienze. Fa parte dell'European Council of Skeptical Organizations.

http://www.cicap.org/new/index.php

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