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Tablet a scuola: come cambia la didattica

Tablet a scuola: come cambia la didattica

13 Dicembre 2014 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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Capitolo 4

L’apprendimento è diventato Mobile

(Il libro Tablet a scuola: come cambia la didattica è stato pubblicato nel febbraio del 2014 nella collana Technovisions di Delos Digital)


Le tecnologie mobili giocano un ruolo sempre più importante nella vita accademica e di studio dello studente. Dispositivi e gadget tecnologici come smartphone, phablet, tablet ed e-reader mantengono i ragazzi costantemente connessi alla rete e interconnessi tra di loro, garantiscono un accesso duraturo e illimitato ad informazioni e conoscenze. Grazie alle molteplici applicazioni disponibili su questi dispositivi i ragazzi possono interagire tra di loro, giocare e divertirsi, consumare contenuti ma anche produrne di nuovi e andare alla ricerca di nuove esperienze ed opportunità.

Le nuove tecnologie continuano a trasformare non solo il modo di apprendere dei ragazzi ma anche a condizionare le loro priorità e preferenze, sia dentro che al di fuori della classe.

L’apprendimento mobile è uno dei molti effetti della rivoluzione tecnologica che negli ultimi dieci anni ha trasformato le vite delle persone introducendo nuovi elementi di mobilità globale (delocalizzazione, ripianificazioni organizzative, ecc.) e influenzando il modo in cui si vive (cyber-medicina, viaggi, speed dating, ecc.), si fa esperienza e si comprende la propria vita. La disponibilità di tecnologie mobili nella fase di studio e di apprendimento permette la sperimentazione di nuove opportunità nel costruire le proprie identità (più si è mobili e più si sente il bisogno di reinventarsi continuamente), nell’agire e nell’organizzare il proprio tempo e la propria azione nello spazio.

La riflessione sul ruolo della tecnologia mobile nell’apprendimento vede scontrarsi due visioni tra loro opposte.

La prima, ben rappresentata ad esempio da Simone Raffaele, autore di “Presi nella rete - La mente ai tempi del web” (Garzanti editore), ritiene che la tecnologia stia cambiando negativamente e intaccando senza rimedio l’esperienza interiore delle persone. Secondo Simone il bisogno compulsivo che vediamo manifestarsi nei ragazzi delle nuove generazioni di consultare i media e gli strumenti miniaturizzati di mobilità di cui sono dotati trasforma l’esperienza del tempo trasformandolo in una sequenza di frammenti di cui si perde rapidamente la memoria. Secondo questa visione la tecnologia è elemento di interruzione e deconcentrazione e di frammentazione della continuità.

La seconda visione, rappresentata in Italia dal filosofo Maurizio Ferraris autore “Anima e iPAd”, senza lasciarsi manipolare dalla tecnologia, ritiene che si debba prendere atto che un cambiamento è in corso e che la mente e la cultura dei ragazzi delle nuove generazioni sia il prodotto di una rivoluzione tecnologica che ha trasformato la loro percezione e costruzione sociale della realtà.

Entrambe le visioni devono fare i conti con la realtà e con una società resa sempre più mobile dalle tecnologie e dai suoi prodotti miniaturizzati a trasportabili. Le tecnologie mobili hanno rimodellato le attività quotidiane di piccoli e adulti, hanno modificato le relazioni interpersonali con gli altri e il modo di interagire e rimanere in contatto con il mondo esterno. Queste modificazioni non sono senza conseguente ed hanno inciso, soprattutto nelle nuove generazioni, nella costruzione di nuove identità ‘portatili e mobili’, nello sviluppo cognitivo e nella riorganizzazione psichica necessaria ad adattarsi alla necessità di continua cambiamento che la mobilità comporta.

L’insegnante che si trova in difficoltà a mantenere alta l’attenzione e il coinvolgimento dei propri studenti non è un cattivo docente ma l’osservatore primario di un cambiamento radicale avvenuto nella mente e nella personalità degli stessi. Mentre la pratica scolastica presuppone un investimento sul medio e lungo termine e un apprendimento fatto di concentrazione, la nuova personalità tecnologica e mobile degli studenti rispecchia la voglia e la ricerca di flessibilità, di adattabilità e novità. Ne deriva un rimodellamento della personalità dello studente che passa attraverso l’interazione costante con dispositivi tecnologici e la loro caratteristica comunicazionale fatta di frammentarietà ed episodicità nei messaggi. I nuovi dispositivi cambiano la vita individuale e sociale dei ragazzi, incidendo sulle loro esperienze quotidiane e di interazione sociale. Il tempo vissuto di queste esperienze è sempre accelerato e riconfigurato costantemente intorno ad una notifica di Whatapp o SMS, ad un click del mouse o tattile e da comandi rapidi per copiare e incollare, cancellare, spedire e cercare. Ne deriva una tendenza a pensare al breve termine e a scelte immediate rinunciando a valutarne le conseguenze sul medio e lungo periodo ed i relativi costi emotivi.

I nuovi dispositivi mobili hanno un impatto forte anche sulla affettività, sulla emotività e sulla capacità di gestirla. Smartphone e tablet non servono semplicemente a trasmettere informazioni, in un modello di input ed output, ma trasformano l’esperienza personale e sociale dei loro utilizzatori agendo sulla sfera affettiva ed emozionale. Ogni SMS o messaggio scritto su un dispositivo mobile non è altro che un oggetto tecnologico nel quale abbiamo immagazzinato sentimenti e affetti, percezioni e reazioni emotive. Questi oggetti possono essere archiviati e riutilizzati per future rielaborazioni simboliche delle stesse esperienze già vissute e per nuove forme di comunicazione e interazione sociale. In questo senso le tecnologie mobili giocano un ruolo fondamentale nel ridisegnare la trama della vita quotidiana dei ragazzi e la loro comprensione del mondo scolastico e sociale nel quale sono immersi.

Se quanto fin qui detto è vero, le tecnologie e i nuovi media Mobile stanno trasformando la vita di bambini, ragazzi ed adulti ed hanno un impatto forte anche in ambito scolastico ed educativo, sia didattico che nell’apprendimento. Il ruolo e la rilevanza delle nuove tecnologie sta tutta nella loro connettività e ubiquità ma soprattutto nelle migliaia di applicazioni oggi disponibili e che stanno trasformando quasi tutte le attività umane.

In ambito scolastico le tecnologie mobili hanno un peso rilevante in termini di collaborazione, coinvolgimento e personalizzazione del contesto di apprendimento. Mancano per il momento riscontri oggettivi, derivanti da studi e ricerche applicate, sulla loro efficacia effettiva e sul loro impatto, ma i risultati raccolti finora sembrano indicare che le nuove tecnologie mobili abbiano l’effetto di coinvolgere maggiormente lo studente, di catalizzare la sua attenzione, di migliorare la capacità di organizzazione e pianificazione praticando un apprendimento attivo, di aumentare la motivazione allo studio e di offrire la possibilità di estenderlo al di fuori della classe, di personalizzare processi, modalità e materia di studio.

La diffusione dei nuovi dispositivi mobili nelle scuole ha reso possibile l’implementazione di strategie formative non più focalizzate solo su un apprendimento in classe ma aperte a classi virtuali e a spazi fisici diversi da quelli prettamente scolastici. Grazie alla disponibilità di strumenti tecnologici sempre connessi, trasportabili e utilizzabili in situazioni e posture diverse, gli studenti sono oggi in grado di sperimentare forme di apprendimento memorabili perché capaci di dare un senso al mondo esterno creando collegamenti di tipo emotivo ed affettivo e di condizionare comportamenti e stili di vita. Un apprendimento mobile e allargato a spazi fisici e virtuali diversi privilegia l’esperienza alla semplice comunicazione e trasmissione di informazione. Ciò che conta non è più solamente il cosa si apprende ma il come, il dove e il quando e soprattutto con chi. Non è più un fine per se stesso ma un veicolo per lo sviluppo di nuove capacità tar le quali c’è anche quella di apprendere.

Grazie alle nuove tecnologie lo studente può più facilmente affrontare le sfide dello studio combinando insieme modalità di apprendimento diversi, più naturali perchè visuali e naturali, pratici e teorici insieme, personalizzati e sociali. Lo può fare sull’autobus che lo riporta a casa o nel parco sotto casa (dove ne esista uno!). a casa o ospite da amici e parenti. Lo può fare grazie a smartphone e tablet ma soprattutto a servizi scolastici offerti attraverso tecnologie in cloud computing e risorse predisposte per un utilizzo mobile delle stesse. Lo può fare con l’ausilio dei genitori che possono affiancare i loro figli per verificare il loro progresso negli studi e per eventualmente aiutarli nello studio a casa. Lo può fare infine collegandosi online al docente od a risorse messe a disposizione per lui dall’insegnanti allo scopo di facilitare il suo studio e apprendimento.

Tra i benefici derivanti da un apprendimento Mobile c’è innanzitutto la sua praticabilità ‘just-in-time’ in ogni luogo e in ogni momento della giornata e con modelli diversi da quelli tipicamente gerarchici e centralizzati, tipici di un’era industriale ormai superata da quella digitale, collaborativa ed orizzontale. La disponibilità immediata di informazioni ne facilita l’assorbimento e la loro trasformazione in conoscenza e in più elevate capacità prestazionali.

I ragazzi delle nuove generazioni ‘tattili’ possono sperimentare l’apprendimento e lo studio anche in assenza di un insegnante e al di fuori di un’aula fisica e perimetralmente delimitata. Possono studiare al di fuori della scuola, le classi virtuali possono essere allargate e senza confini e lo possono fare 24 ore al giorno, sena interruzione. Per poterlo fare serve solamente un dispositivo dotato di piattaforma mobile e relative applicazioni, di una connettività adeguata per l’accesso ad Internet e alle risorse online e sempre più organizzate in modalità cloud computing.

L’apprendimento attraverso tecnologie mobili si adatta perfettamente a tipologie e stili diversi di studio e può essere cadenzato sulle esigenze individuali in termini di rapidità, gradualità, ripetitività o lentezza.

I vantaggi di un apprendimento Mobile derivano tutti dalle numerose e nuove opportunità di studio offerte. I dispositivi mobili come smartphone, phablet e tablet regalano allo studente (discente) l’accesso ad una quantità infinita di risorse e materiali didattici. Un’esperienza irripetibile e impossibile da realizzare  in qualsiasi tipo di scuola esistente.  Una esperienza che mantiene fresca e impegnata la mente e che non richiede la presenza fisica di un’aula ma può manifestarsi i mille modi diversi quali riassunti sintetici delle lezioni in classe, corsi di e-learning, ricerca e verifica delle nuove conoscenze acquisite, quiz ed esercitazioni.

Un secondo vantaggio è la possibilità di connettersi ad altri studenti, di interagire e condividere con loro non soltanto dati e informazioni ma anche conoscenze ed esperienze. La ricchezza di contenuti, applicazioni e servizi mobili e in ‘cloud computing’ permettono la personalizzazione di qualsiasi esperienza di studio individuale, sia in termini di contenuti che di modelli e stili personali di apprendimento. Infine l’apprendimento mobile è un investimento economico efficace e praticabile da ogni studente, qualunque sia la sua classe sociale di appartenenza.

L’evoluzione della tecnologia e la nostra interazione con essa ha prodotto una vera e propria rivoluzione cognitiva che, nelle nuove generazioni, sembra quasi il frutto di una trasmissione ereditaria e conseguente modificazione del DNA individuale. Pur essendo presto per confermare questo tipo di salto evolutivo, sono numerosi gli scienziati che evidenziano un collegamento stretto e inestricabilmente collegato tra i nuovi processi cognitivi, tecnologicamente modificati, e le interazioni con il mondo esterno. Il rapporto stretto, tattile e quasi fisico con il dispositivo mobile genera, anche grazie alle numerose applicazioni sviluppate sfruttando appieno le nuove interfacce tattili, nuove e più profonde esperienze cognitive, capaci di generare nuove e robuste capacità di comprensione concettuale.

I nuovi dispositivi, con le loro caratteristiche tecniche e i numerosi sensori di cui sono dotati, trasformano l’esperienza dell’imparare studiando, da statica a mobile. Il dispositivo e i suoi contenuti si adattano al movimento del display ma contestualizza anche le informazioni in base alle attività dei sensori e alle informazioni di realtà aumentata presenti in un determinato contesto fisico o virtuale.

Il dispositivo mobile è diverso da un personal computer portatile. Le sue dimensioni e tattilità e il suo utilizzo continuo lo trasforma in una tecnologia indossabile, intima e quasi integrata con il corpo stesso del suo possessore ed utilizzatore. Il dispositivo mobile perde la fisicità e staticità obbligata del personal computer per diventare parte integrante del modo di vestire e di essere della persona.

Per comprendere la rivoluzione in atto è sufficiente osservare con attenzione l’uso del dispositivo smartphone fatto dai giovani per strada, sul metro, al cinema ed in casa. E’ come se avessero dimenticato di avere in mano un dispositivo estraneo e se lo considerassero una semplice protesi del loro corpo con cui interagire esattamente come si fa con una stretta di mano o una grattatina sul palmo della stessa. Infine il dispositivo diventa elemento fondamentale e quasi integrato per interagire con il mondo, per risolvere problemi, per compiere azioni e completare attività più o meno complesse.

Le criticità dell’apprendimento mobile

La pervasività dei nuovi dispositivi e tecnologie mobili non è senza problematiche, effetti collaterali e rischi potenziali. Le problematiche sono quelle legate agli investimenti da fare per garantire la disponibilità e usufruibilità delle risorse e delle infrastrutture necessarie.

Un problema non semplice da risolvere in istituzioni scolastiche con budget prossimi allo zero e in assenza delle risorse e infrastrutture informatiche elementari. Problematica è anche l’assenza di docenti con un’adeguata conoscenza tecnologica e la difficoltà legata alla loro formazione e preparazione. Infine non vanno trascurati, soprattutto pensando a protagonisti al di sotto della maggiore età, gli aspetti di sicurezza delle informazioni e della privacy di ogni studente e individuo.

Le problematiche note più diffuse sono le seguenti:

  • Non tutti i dispositivi in possesso degli studenti sono strumenti utili per l’apprendimento formale e informale, in classe e fuori
  • L’uso delle nuove tecnologie offre nuove opportunità di apprendimento ma non sono garanzia di buone pratiche e risultati efficaci nell’apprendere
  • I nuovi dispositivi non sono per tutti e richiedono agli studenti skill e competenze digitali e tecnologiche per poter accedere, gestire e valutare adeguatamente le risorse da utilizzare
  • I nativi digitali fanno uso di applicazioni di apprendimento informale diverse da quelle usate a scuola rendendo difficile valutare percorsi didattici, forme e pratiche di apprendimento
  • Non tutte le scuole e non tutti gli insegnanti dispongono di una adeguata preparazione tecnica e la consapevolezza del ruolo dell’importanze dei nuovi modi di apprendere
  • L’evoluzione costante delle tecnologie mobili impedisce la definizione di nuove metodologie e lo studio e l’approfondimento sul loro impatto didattico e pedagogico
  • Il fatto che una parte preponderante dell’apprendimento mobile avviene in tempi e situazioni informali, diventa complicato riuscire a fotografare le specificità demografiche e comportamentali degli studenti per comprendere meglio le loro motivazioni, percezioni, attitudini e stili di studio

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