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Polizia e previsione del futuro: tecnologia in stile "precog".

Polizia e previsione del futuro: tecnologia in stile "precog".

22 Luglio 2014 Marco Mazzucchelli
Marco Mazzucchelli
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La polizia italiana si sta attrezzando per prevedere il futuro e prevenire in questo modo crimini e criminali.
La collaborazione potenzialmente vincente è quella tra l'Università di Trento e la Questura della stessa cittadina, che hanno realizzato un software per la previsione del crimine.
Al momento ancora in via sperimentale, qualora questo progetto risultasse essere efficace, verrebbe distribuito ed applicato anche ad altre città italiane, avvicinando la fantascienza dei "Precog" fantascientifici e cinematografici alla realtà.

Ridurre il crimine del 31%: è questo l'obiettivo prefissato dall'Università e dalla Questura di Trento con la progettazione e lo sviluppo di un software per la previsione del crimine. La polizia si sta attrezzando quindi per poter prevedere in qualche modo il futuro, con sistemi ancora più avanzati rispetto a quelli già in uso in altri Peasi come gli Stati Uniti o la Gran Bretagna. Non sarà certo possibile avere la massima affidabilità e precisione dei "Precog" immaginati e presentati sul grande schermo dei cinema da Philip Dick in "Minority Report", ma le potenzialità di questo strumento sono davvero notevoli.

Il sistema innovativo è l'eSecurity, sviluppato grazie ad un cospicuo finanziamento europeo. Si tratta di uno strumento di "sicurezza urbana predittiva", non molto differente dalle tipologie utilizzate in altri Paesi. Il modo per prevedere i crimini deriva dall'aumento e dalle variazioni di quantità dei dati analizzati, non soltanto relativi a reati, ma anche a variabili ambientali. Saranno così analizzati, ad esempio, anche il livello delle illuminazioni nei vari quartieri delle città oppure le situazioni climatiche e dell'inquinamento. Verranno presi in considerazione poi anche altri indicatori della criminalità, quali il cercare di comprendere la concentrazione del disordine sociale e l'insicurezza a livello urbano. 

Con queste premesse, il sistema eSecurity non dovrebbe cercare di prevedere soltanto il luogo ed il momento di possibili forme di criminalità, ma anche di capire il motivo del verificarsi delle stesse, analizzando quindi alcuni aspetti del disagio sociale della popolazione. Alcuni dati e conoscenze sono già stati raccolti dalla polizia, ma il poter incrociare a livello computerizzato e scientifico il tutto, rappresenta sicuramente un notevole appoggio tecnologico a tutte le operazioni.

Non per tutte le tipologie di reato è però utile il nuovo sistema sviluppato. Infatti ci sono crimini del tutto imprevedibili e sono quelli di tipo "espressivo-emozionale", creati cioè da una componente psicologica, come ad esempio reati di tipo sessuale o passionale. In questi casi un sistema informatico non può assolutamente fornire dati utili, se non in casi ripetuti, quindi seriali.

Sicuramente, il sistema eSecurity è un esempio di una tecnologia sempre più sviluppata e futuristica, che, se utilizzata a scopi utili e pratici, può dimostrarsi un appoggio fondamentale agli strumenti di cui si è già in dotazione. I vantaggi evidenti dell'eSecurity sono la potenziale maggior sicurezza ed i minori costi per mantenerla, ma un aspetto critico è presente ed è costituito dalla privacy. Raccogliere infatti dati necessari ad analizzare ed osservare tutto e tutti più o meno costantemente potrebbe sollevare qualche obiezione, sollevando il quesito sul quale sarebbe il giusto equilibrio tra libertà individuale e sicurezza.

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