Professionalità. Si è tanto per pochi, si è poco per tanti. Citazione?
Non lo so, ma suona così bene che sento rappresenti correttamente questa fase della vita.
Un altro anno scolastico è passato e il prof di Brisco affronta l'estate tra ennesime idee, richieste e lavori aleatori.
Tuttavia, se vogliamo scriverla tutta, è tormentato dall'idea di accettare le facili vie della scaltrezza, della furbizia,
della volontà di far passare ciò che non vale per un metallo prezioso, come se un sette uguagliasse l'otto.
Eppure il numero otto "evoca l'incognito che succede alla perfezione del sette", come sottolinea egregiamente un dizionario della Giunti Editore.
Dunque, perché essere destino di un futuro che da sè porta alla conoscenza, naturalezza e rispetto?
Va beh, meglio disegnare. Zac, zac, zac, sciabolate di grafite qua e là e una sana partita di ping pong, a breve il prof sarà impegnato seriamente in tornei ufficiali.
Altro stimolo, altra sfida, formazione continua, no? E allora la dedica è a chi ci ha messo del suo tutto l'anno, sempre, in modo mostruosamente costante, fino a superare l'aspettativa,
perché vince chi al rigore assoluto dell'esercizio rischia, e crea qualcosa che nell'ordine esploda disordine, un disordine controllato di attenzione.
E qui va bene 10, 11, lode, bacio accademico, coperta spaziale, nome a una nuova stella sconosciuta dell'universo.
Perchè resti lì, nei miei ricordi migliori.