Un augurio per il 2021?
Acsé entrarän con tant’angósstia - in cl antepâtic Ân Bisèst - pr’inizièr na vétta nòva: gnínta scónt a tótt.....
Così entreremo con tant’angustia - in quell’antipatico Anno Bisestile - per iniziare vita nuova: - niente sconti a tutti.....
Non so se e quanti concorderanno sulla terminologia usata. Tutti converranno sulla sua semantica.
In un anno così, l’unico augurio è per una rapida metamorfosi, (ri)partenza e rinascita.
Per dirla con Montaigne, il 2020 ha portato a riflettere sulla morte, forse ha suggerito di non averne paura. Fortunatamente gli italiani sono immuni dalla tristezza, anche se spesso sono tristemente malvagi!
Io che triste non sono mai e tantomeno malvagio, ho vissuto quest’anno in salute e in solitudine (“in solis sis tibi turba locis”), libero, con tanti libri e innumerevoli conversazioni. Un po’ ho anche viaggiato…
Più che a conoscere, i libri sono serviti a conoscere me stesso. Li ho usati per argomentare, conversare e sostenere un ragionamento. Li ho scelti in modo caotico, soddisfacendo curiosità, manie, bisogno di conoscenza e di scienza. Li ho letti insieme, senza impuntarmi né sforzarmi ma lasciandomi prendere dalla voglia di arrivare all’ultima pagina con alcuni di essi (‘L’ottava vita’ della Haratischwili).
Le conversazioni sono state online, comunque utili, fruttuose. Anche quelle irritanti hanno risvegliato attenzione e ricerca di verità.
Qualcuno può pensare che in quest’anno di m…. mi sono accontentato di poco.
Può darsi!
E voi?