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Che biblioteca!

Che biblioteca!

27 Dicembre 2018 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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In Cina è stata da poco inaugurata Tianjin Binhai, una biblioteca futuristica con 1.2 milioni di libri. L’edificio, costruito in soli tre anni di lavoro, è opera di uno studio di architettura olandese.

Non li ho mai contati ma anche i libri che riempiono le mie librerie sono tanti. Forse diecimila! Distribuiti in posti diversi (alcuni ormai relegati nel sottotetto) ma sempre a formare biblioteche i cui libri possono essere costantemente consultati, sfogliati e riletti, e anche prestati. Mai però così tanti come quelli che hanno fatto la loro apparizione nella nuova biblioteca avveniristica e futuristica che è stata recentemente inaugurata in Cina.

Una biblioteca dotata di 1.2 milioni di volumi che si offrono ai lettori e ai visitatori su cinque piani di un edificio trasformato in un’unica grande scaffalatura. L’edificio con una superficie di quasi 35000 metri quadri appare dall’esterno come un grande occhio, metafora forse di conoscenza e capacità di guardare lontano. All’interno è tutta un caleidoscopio di ripiani che vanno dal pianterreno al tetto. Ogni ripiano espone migliaia di libri e si presta anche per camminare, sostare, cercarsi un libro e leggere. Il tutto in un contesto esteticamente attrattivo e disegnato in modo ondulante per dar risalto alle rotondità ma soprattutto per sfruttare al meglio ogni spazio possibile per ospitare file e file di libri. I libri danno forma all’intero ambiente, anche quelli che nella parte alta dell’edificio sono semplicemente dipinti sulle pareti. Il senso di continuità tra gli scaffali reali e quelli disegnati è impressionante e illude di vivere dentro una biblioteca che avrebbe potuto ispirare a Umberto Eco il sequel de Il nome della rosa.

L’esperienza della lettura in questo contesto è sicuramente immersivo. E’ come se i libri chiamassero a sé i lettori da ogni angolo per esperienze vertiginose determinate sia dalla ricchezza dei libri esposti sia dai percorsi esposti e dalle altezze interne della biblioteca. Le molte rotondità sembrano abbracciare il lettore/visitatore. L’immensità degli spazi lascia spazio alla concentrazione e all’immaginazione. Ognuno può costruirsi la propria mappa per identificare i percorsi più adeguati a soddisfare il proprio bisogno di lettura. Nel farlo può anche soffermarsi estasiato a godere della bellezza intrinseca degli interni e ad ammirare in che modo un milione di libri faccia anche da arredo e sia parte del design che lo studio di architettura olandese MVRDV ha ideato.

Dall’esterno l’edificio appare come un semplice parallelepipedo ma la parte principale è fatta in modo da regalare, con la sua trasparenza, la vista di un occhio gigante con un’iride luminescente. In forma di sfera collocata al centro nell’atrio della biblioteca, l’iride luminescente contiene l’auditorium, amplia la visuale e la percezione degli spazi circostanti, illumina oltre che rendere ancora più spettacolare la visione che si ha dell’interno e delle sue scaffalature-terrazze che a cascata scendono dal soffitto fino a terra.

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La biblioteca ha le forme di una cattedrale moderna che ricorda le architetture fantascientifiche di molti film di fantascienza o navicelle spaziali lanciate nello spazio siderale. Le volte sembrano avvolgere in modo sinuoso e voluttuoso l’intero edificio e offrono al visitatore una espansione in altezza di file di libri che sembrano non avere fine. Per trovare il libro desiderato bisogna camminare, salire, scalare le pareti della struttura interna. L’impressione che si può avere, per citare Manguel e il suo libro recente Vivere con i libri: è che  “[…] che la biblioteca [possa] essere come un giardino in cui le trame dei fiori agiscono da sezioni tematiche…”.

La biblioteca contiene numerosi spazi e servizi educativi, in forma di archivi, spazi di lettura, spazi per i bambini, libreria e molto altro. Tutti accessibili attraverso l’atrio e collocati nel sotterraneo.

A dimostrazione di come si stia muovendo la Cina per affermarsi come nazione, la biblioteca non è un progetto a sé stante. Fa parte di un piano più ampio finalizzato a dare forma all’intero distretto nel quale è collocata. L’edificio farà anche da ponte con la parte vecchia della città, le aree residenziali e quelle commerciali.

 

 

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