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INTERNET E SILICON VALLEY

INTERNET E SILICON VALLEY

10 Dicembre 2022 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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C’era una volta Internet, paese aperto a innumerevoli opportunità e speranze. Poi sono arrivati i mondi chiusi delle APP e delle piattaforme di social networking che hanno creato una terra di mezzo tra mondo reale e mondo virtuale. Trainato dagli interessi della Silicon Valley, Internet a trazione Statunitense si è fatto apparato e si è privatizzato, quello a trazione cinese si è fatto partito, potere geopolitico, di controllo e si è istituzionalizzato. Infine è arrivato Elon Musk che con i suoi comportamenti ha reso evidente a tutti che la Internet (oggi sinonimo di tecnologia dell’informazione) libera e democratica di un tempo non esiste più. Ne è rimasta l’illusione, ma come si dice “l’illusione è l’ultima a morire”.

Essendo ormai privatizzata Internet è diventata terreno di scontro tra privati per il potere e il dominio del mercato, e non solo. Lo scontro è tra i Signori del Silicio, i grandi protagonisti della rivoluzione digitale degli ultimi 12 anni. Aziende che attraverso i loro modelli di business (inserzioni pubblicitarie, store online, ecc.) associati alle piattaforme tecnologiche sono diventate vere e proprie potenze economiche che, con il potere acquisito, agiscono anche politicamente. Lo fa anche Elon Musk cercando di imporre la sua visione del mondo, prima dentro la Silicon Valley, poi sulla politica americana e quindi sul mondo. Come altro collocare altrimenti il supporto offerto da Elon Musk (un privato ma molto molto ricco, oltre che cinico) all’Ucraina attraverso la sua rete satellitare Starlink? 

Se questa narrazione ha ragion d’essere e considerato quanto la tecnologia sia diventata pervasiva, tutti dovrebbero porsi alcune domande, sul futuro di Internet ma anche della nostra società e civiltà future. Le domande non dovrebbero interessare le vicende di Twitter o di altre piattaforme social, ma interrogarsi sul loro utilizzo come strumenti di potere nelle strategie di aziende private o, nel caso della Cina, di leadership tecno-autoritarie e certamente poco democratiche. 

Per elaborare le domande bisogna però fare un salto quantico nel modo con cui si guarda alle tecnologie e alle loro promesse di libertà. Elon Musk, ma anche Zuckerberg sembrano diventati gli evangelisti della libertà, in realtà la libertà la stanno negando e manipolando con il semplice obiettivo di averne il controllo. Si permettono questa narrazione libertaria perché sanno di poter contare sulla complicità di chi le tecnologie le usa e, traendone vantaggi e benefici, sono disponibili a delegare ad altri anche i loro diritti e valori come appunto libertà e democrazia. 

La complicità racconta molto bene la colonizzazione cognitiva operata da anni di progresso tecnologico. Complici lo sono tutti, forse un po’ meno coloro che hanno avuto la possibilità di sperimentare la Internet comunitaria, emancipatrice e libera dei suoi inizi. Oggi che la rete di Internet è diventata una ragnatela come quella di Shelob, il ragno del Signore degli anelli che, nel labirinto di Torech Ungol sotto l’altipiano di Cirith, “tessendo ragnatele d'ombra, ogni essere vivente [trasformava nel] suo cibo, e il suo vomito era oscurità”. La ragnatela potrebbe avvolgere il mondo in un bozzolo forte e impenetrabile dando origine, per chi sarà imbozzolato, a una esistenza da prigioniero, distopica. Il condizionale è però d’obbligo. C’è sempre la speranza che qualcosa vada storto, che scattino delle reazioni a sorpresa capaci di bucare ogni tipo di bozzolo per sfuggire alla ragnatela che li ingloba.

 

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