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🟥 🟥 𝐏𝐀𝐑𝐎𝐋𝐄 𝐏𝐄𝐑𝐃𝐔𝐓𝐄

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07 Gennaio 2023 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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BUON ANNO 2023 A TUTTI


Capita di inciampare in un libro (fine anno 2022) che mai si sarebbe comperato. L’inciampo richiama e focalizza l’attenzione, scatena una reazione istintiva che può portare a una decisione: acquistare il libro.

Il libro di cui sto parlando è 𝐈𝐋 𝐐𝐔𝐀𝐃𝐄𝐑𝐍𝐎 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐏𝐀𝐑𝐎𝐋𝐄 𝐏𝐄𝐑𝐃𝐔𝐓𝐄, scritto da un’autrice australiana, Pip Williams.
 
L’interesse per il libro è nato dal titolo e dal mio interesse per le parole. Il testo è un'elegia al potere trasformativo e generativo delle parole. Al tempo stesso è un libro #femminista che mostra quante delle lotte delle donne, per la parità di genere e non solo, siano legate anche al #linguaggio, con cui il mondo maschile ha parlato di loro, ma soprattutto con cui le #donne, usando il potere delle parole, lo hanno nel tempo cambiato.
 
La storia è semplice ma coinvolgente, racconta la storia di Esme, una ragazza che per tutta la sua vita passa il tempo a collezionare le parole mancanti dell’Oxford English Dictionary con l’obiettivo di dare loro una esistenza, una esperienza, una voce, ma anche per dare forma a un dizionario dentro il dizionario. Un dizionario non più sessista, al femminile, delle donne, per le donne e non solo.
 
Ambientato a Oxford alla fine dell’Ottocento il libro racconta il lavoro di una squadra di lessicografi guidati da James Murray per la stesura del dizionario. Ma la realtà storica fa da sfondo alla vera storia che la Williams vuole raccontare, tutta incentrata sulla protagonista Esme che fin da piccola, nello Scriptorium nella quale viene accudita dal padre vedovo, ruba le parole scritte su schede apposite ma che vengono scartate e non inserite nel dizionario.

Crescendo Esme capisce che molte delle parole scartate parlano e hanno a che fare con le donne, con la loro specificità di genere, le loro esperienze e modi di essere. L’esclusione dal dizionario è un modo per silenziare la loro voce ma soprattutto di soffocare le loro speranze, i loro sogni, le loro aspirazioni e possibilità. Le parole non sono scartate per caso, raccontano un mondo raccontato da un unico punto di vista, quello maschile.

Per rompere questo punto di vista Esme colleziona parole per tutta la vita, per creare un dizionario al femminile ma anche per proteggerle, assegnare loro dignità e nuovi significati, per dare loro tutto il rispetto che si meritano, ad iniziare dal diritto ad esistere, a essere ricordate ed usate.

Raggiungere l’obiettivo non è facile ma attraverso Esme l’autrice vuole evidenziare il ruolo che tutte le donne hanno avuto e hanno nel rendere l’obiettivo raggiungibile.
 
Il contesto è diverso ma oggi il pensiero va alle #donne #iraniane e alla loro battaglia. Non legata alla rivoluzione in atto, come raccontano molte narrazioni superficiali, ma che viene da anni di lotte di resistenza ed #emancipazione.


E decenni serviranno a Esme per vincere la sua battaglia!

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