Molti continuano a non vederla raccontandosi storie felicitarie, auto-assolutorie.
Come è possibile non riflettere criticamente sulle notizie di questi giorni?
Colpiscono quelle provenienti dagli Stati Uniti che raccontano la tempesta perfetta, da tempo in formazione, causata dal contagio e da scelte politiche inadeguate a fronteggiarlo.
BIG TECH SBOOM?
Milioni di nuovi disoccupati (8 in due giorni), stanno ricorrendo alle associazioni caritatevoli che distribuiscono cibo (domanda +800%).
Persone che non lo avevano mai fatto si aggiungono a 40 milioni di americani che già lo fanno.
Effetto della crisi corrente, di quella mai finita del 2008. Una realtà che non si vuole capire, nè il coraggio di vedere.
Una realtà riempitasi di eserciti di poveri, affamati, disperati, perdenti, senza casa e senza futuro, che racconta la trasparenza del male, effetto della recessione, di politiche sociali inesistenti, di tanto egoismo, elitario, di classe e individuale.
La fotografia apocalittica è ben visibile. Impressiona che non la si possa vedere, capire, raccontare. In questi giorni molti hanno capito che bisogna cambiare strada, verso una strada di verità. Occuparsi di povertà è testimoniare questa verità.