Tabulario /

TWITTER CAMBIA: STUDIALO ORA

TWITTER CAMBIA: STUDIALO ORA

11 Novembre 2023 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
share
Le informazioni che servono bisogna saperle cercare, ma meglio non farlo sui media tradizionali, inutile affidarsi a influencer o guru vari. Le poche persone che scrivono cose interessanti hanno in genere pensieri critici e diversi da quelli in circolazione nel mainstream predominante. Per questo hanno un seguito limitato e sono sempre più penalizzati dagli algoritmi vari che dominano motori di ricerca e APP (per capire quello che sostengo provate a usare DuckDuckGo).

Una delle fonti di informazione ancora valide è la rivista Nature. Con i suoi paper offre approfondimenti, conoscenze e informazioni utili alla conoscenza e al sapere. Un paper letto di recente mette tutti in guardia da quanto Twitter sia cambiato rapidamente, suggerisce di studiarne a fondo le evoluzioni prima che sia troppo tardi. 

Gli studiosi dei social media hanno analizzato Twitter (ora X) per anni, ora che sta trasformandosi in qualcosa di nuovo e forse spaventoso, rischiamo di non prestargli più alcuna attenzione. 

Un gruppo di ricerca dell’University of Washington’s Center ha indagato su come veniva trattata la guerra tra Hamas e Israele, ma la ricerca è stata resa quasi impossibile dal fatto che X non permette più un accesso libero ai suoi dati attraverso API. Bisogna pagare e il prezzo non è per tutti. Senza API i tempi si sono decuplicati e i dati accessibili sono limitati. 

La ricerca ha portato alla scoperta di sette influencer (un teen-ager che posta testi antisemiti, un soldato USA che si diverte con contenuti di propaganda russa, ecc.) sconosciuti e inattivi un anno fa, gratificati da milioni di visualizzazioni ogni giorno, anche grazie all’intervento di Musk che condivide i post con i suoi 162 milioni di follower. Il risultato è una piattaforma conquistata e dominata da una narrazione univoca in meno di un anno. 

La disinformazione e la misinformazione interessano tutte le piattaforme social. X non è tra i social più usati ma lo è da molti che sono impegnati nel mondo dei media e dell’informazione. Il suo livello di misinformazione nella versione X ha già fatto scattare il semaforo rosso. Molti cambiamenti introdotti rendono difficile identificare fonti credibili, anche perché i team di umani che facevano fact cheking sono stati tutti licenziati. 

X si prepara a giocare un ruolo politico fondamentale, a partire dalle prossime elezioni presidenziali americane ma anche in molte altre in giro per il mondo, con l’obiettivo di disseminare teorie cospirazioniste e complottiste varie. 

I limiti introdotti nell’accesso ai dati impedirà un loro facile utilizzo anche da parte di studiosi e ricercatori, che saranno obbligati a cambiare approcci e metodi di ricerca. Sarà necessaria una Maggiore comunicazione e condivisione tra ricercatori perché su X non ci si potrà più fare una visione globale ma solo parziale e attraverso i varchi concessi da X stessa.

 

comments powered by Disqus

Sei alla ricerca di uno sviluppatore?

Cerca nel nostro database