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Umani e umanoidi, robot al servizio di una nuova umanità

Umani e umanoidi, robot al servizio di una nuova umanità

04 Giugno 2015 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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Con il titolo di Umani e Umanoidi, vivere con i robot, è in libreria il libro di Roberto Cingolani e Giorgio Metta edito da Il Mulino. I robot non sono una invenzione di oggi. Lo sviluppo tecnologico odierno sta però favorendo la progettazione e la produzione di macchine sempre più intelligenti e con caratteristiche umane. I nuovi robot sono capaci di svolgere mansioni manuali ma sono dotati anche di capacità cognitive e sanno apprendere. Alcuni robot sembrano essere dotati di un'anima e di emozioni. E' una evoluzione che evidenzia il salto qualitativo della tecnologia ma suscita anche molteplici preoccupazioni.

Se siamo di fronte a un nuovo grande balzo nella evoluzione del genere umano non possiamo ancora saperlo. E' un interrogativo a cui è difficile trovare una risposta perchè non possediamo ancora elementi e criteri adeguati per elaborare una riflessione e valutare quanto le rivoluzioni in atto siano dirompenti. La rivoluzione di cui si parla è quella tecnologica e in particolare quella dell'automazione e delle macchine che sta dando forma a nuove tipologie di entità, più o meno intelligenti, umanoidi capaci di affiancare gli umani ma anche di sostituirli.

Sul tema in questi primi mesi del 2015 sono stati pubblicati numerosi libri. L'accresciuto interesse non nasce da semplici bisogni speculativi di studiosi della tecnologia e dei suoi effetti sull'uomo ma dalla accelerazione che l'evoluzione delle macchine ha avuto negli ultimi anni con la progettazione e produzione di macchine e robot sempre più intelligenti e capaci di emulare gli umani, nelle fattezze, nei movimenti, nello svolgimento di attività, non soltanto manuali, nelle emozioni, nella capacità di apprendimento e nella produzione di pensieri.

I due libri recenti che vorrei suggerire sono quelli di Erik Brynjolfsson e Andrew McAfee dal titolo La nuova rivoluzione delle macchine e  di Nicholas Carr dal titolo La gabbia di vetro.

E' da poco in libreria anche un testo italiano scritto da Roberto Cingolani e Giorgio Metta ed edito da Il Mulino dal titolo Umani e umanoidi, vivere con i robot. Il testo analizza quanto le macchine siano oggi capaci di aiutare l'uomo nei lavori domestici, agire accanto ai chirurghi nelle sale operatorie, affrontare situazioni estreme, dai disastri naturali ai conflitti. L'evoluzione delle macchine è tale che è facile prevedere un futuro nel quale l'uomo vivrà e lavorerà con robot costruiti a sua immagine e somiglianza, sempre più sofisticati negli aspetti cognitivi come in quelli emotivi. Per gli autori tra vent'anni potrebbe esserci un umanoide amico in ogni casa per assistere i nonni, portare i nostri figli a scuola e prepararci il caffè. Una realtà possibile e una prospettiva affascinante che suscitano domande ineludibili. Per esempio: macchine che sanno decidere, scegliere, pensare hanno anche delle responsabilità nei nostri confronti? E noi, a nostra volta, abbiamo responsabilità verso di loro?

Il mercato della robotica è in una fase di grande fermento e accelerazione, sia in termini di ricerca e progettualità che di implementazione e produzione. I robot che si affacciano sul mercato non sono più semplicemente legati all'automazione industriale e al lavoro manuale ma sono sempre più intelligenti, con sembianze umanoidi e capaci di impressionarci per le loro similitudini umane. Chi volesse farsi un'idea della rivoluzione in atto potrebbe soddisfare la sua curiosità visitando il sito di Hanson Robotics e visualizzando i numeorsi automi (JULES, JOEY CHAOS, ALICE – EVE, BINA48, PHILIP K. DICK, AlBERT EINSTEIN HUBO, DIEGO-SAN) che l'azienda sta proponendo. Sono robot umanoidi capaci di interagire a livello intelligente (quasi-intelligente), rispondere a qualsiasi domanda (le risposte non sono sempre garantite o adeguate, per il momento). L'interazione è simile a quella umana in termini di contatto visivo e espressioni facciali, due elementi fondamentali e che caratterizzano la comunicazione umana. 

I tre libri fin qui menzionati analizzano l'evoluzione delle macchine in corso fornendo utili spunti per una riflessione non banale a quanti sono positivamente interessati agli scenari tecnologici futuri che portano verso maggiore intelligenza artificiale e macchine sofisticate e simil-umane e coloro che al contrario sono preoccupati dagli effetti negativi che possono derivare dal predominio delle macchine che sembra profilarsi. Una superiorità che non può portare al superamento dell'umanità e all'affermarsi della singolarità ma che potrebbe manifestarsi ad esempio a causa della perdita di controllo degli umani sui loro fratelli umanoidi.

Non è un caso che nel 2014 centinaia di scienziati, compreso, Stephen Hawking, abbiano sottoscritto un manifesto per mettere in allarme sui rischi derivanti dall'affidarsi troppo facilmente e ciecamente alla intelligenza artificiale. La perdita di controllo delle macchine potrebbe portare a quella che Ray Kurzweil ha teorizzato come singolarità tecnologica e a situazioni nelle quali l'uomo potrebbe perdere la capacità di comprendere, prevedere e gestire l'evoluzione di macchine con una intelligenza artificlale superiore e capaci di una continua evoluzione autonoma.

Le preoccupazioni di alcuni scienziati non sembrano interessare i protagonisti della rivoluzione delle macchine e neppure la grande massa di consumatori. Questi ultimi sono anzi alla costante ricerca di novità tecnologiche. Vogliono fgarsi sorpendere e sembrano incuriositi dall'arrivo di robot capaci di agire come operai impegnati nelle catene di montaggio delle fabbriche automobilistiche ma anche nella vendita (NAO, NAO, il robot che compete con gli agenti commerciaii), nella chirurgia e nella assistenza domestica.

Tutti dovrebbero al contrario cercare di comprendere meglio la trasformazione verso la'utomazione in corso e come la tecnologia stia plasmando il loro futuro. L'attenzione è necessaria non tanto su un piano strettamente individuale e personale ma per l'umanità intera e la sua evoluzione futura. Se la singolarità tecnologica dovesse infatti realizzarsi è probabile che gli esseri umani che vi conviveranno potrebbero avere minori strumenti di quelli oggi esistenti per proteggersi dal dominio delle macchine. Un dominio ben raccontato come possibile in numerossimi film di fantascienza di produzione Hollywoodiana.

La prima considerazione può portare ad apprezzare l'evoluzione delle macchine e la loro capacità nel sostituirsi a noi in lavori pericolosi e pesanti e nel farsi carico di processi e procedure ripetitive e noiose. Questa però è solo la narrazione corrente alimentata dalla tecnologia stessa che, grazie alla sua innovazione continua, riesce ad essere sempre in primo piano catturando l'immaginario collettivo, incuriosendo e interessando una massa di consumatori sempre più predisposti a digerire il verbo della verità tecnologica. Stare fuori da questa narrazione è difficile, forse impossibile. La rivoluzione tecnologica, fatta di silicio, nanotecnologie, software e sensori, è reale e non ha precedenti nell'intera storia umana. Neppure la macchina da stampa o la macchina a vapore sono state capaci di produrre in tempi così brevi acmabiamenti e trasformazioni dirompenti come quelle causate oggi dalle tecnologie dell'informazione, dalla robotica e dall'intelligenza artificiale.

I cambiamenti di cui la tecnologia si sta facendo portatrice sembrano vere e proprie magie. Il trucco s'è e si vede così come sono evidenti i risultati possibili in termini di nuove forme di intelligenza, di robot umanoidi, di trasformazioni cyborg degli esseri umani e di reti degli oggetti e delle persone. I risultati non sono tutti positivi. Ad esempio, in un periodo di crisi economica come quella che il mondo occidentale sta vivendo dal 2008, non è senza conseguenze la sostituzione di lavoro umano con macchine intelligenti e robot. Questa sostituzione è generatrice di nuove disuguaglianze e realtà conflittuali, di maggiore precarietà e di rischi o o nuove sfide legate alla diminuzione di diritti e libertà e all'insorgere di nuove forme di tirannie. Se nelle fabbriche 1000 robot sostituiscono altrettanti operai, quelli che restano vedrannno annullata ogni possibilità di rivendicazione salariale così come a rischio i diritti acquisiti negli anni a livello organizzativo, di mobilità e crescita professionale e di liebertà individuale.

Tra i rischi possibili c'è, secondo gli autori de  La nuova rivoluzione delle macchine , la complessità crescente della infrastruttura tecnologica del mondo digitale e interconnesso. Le molteplici reti di oggetti, persone e informazioni che stanno crescendo sono così vaste e complicate dal diventare anche facilmente deboli e passibili di incidenti non prevedibili. La complessità cela anche rischi ancora più grandi come quelli legati alla privacy dei dati e alla possibilità che le macchine possano entrare in possesso di menti criminali o politici non necessariamente democratici. L'esempio recente della NSA (National Security Agency) americana indica le molteplici potenzialità della tecnologia e la sua possibile dannosità per gli individui. Una tecnologia potente, pervasiva e nelle mani di molti aumenta il rischio di abusi e di utilizzi antidemocratici o delinquenziali non finalizzati certamente al bene comune. Ad oggi si tratta solo di scenari futuribili possibili, descritti come distopie possibili da autori di fantascienza come William Gibson. Domani potrebbero essere realtà con cui fare i conti.

Il futuro non è necessariamente negativo e la tecnologia non è necessariamente destinata a sostituirsi all'umano con tratti e caratteristiche umanoidi. La tecnologia, così come la robotica e le macchine intelligenti, creano infinite opportunità e possibilità. La direzione che prenderà l'evoluzione tecnologica dipenderà in larga misura dalle scelte che verranno fatte. Il risultato potrà essere una maggiora abbonfdanza per tutti o una accresciuta disuguaglianza, una maggiore libertà o una diuffusa schivitù, una prosperità condivisa o una crescente separazione tra chi più possiede e chi possiede sempre meno, più tempo libero o semplicemente meno opportunità di lavoro, maggiore informazione o informazioni manipolate dai vincenti del momento.

Ne consegue la necessità di pensare in modo più approfondito alle trasformazioni in corso, di acculturarsi e di non farsi dominare dalle narrazioni tecnologiche e mediatiche, di riflettere sulla propria condizione umana individuale e sociale per fare scelte sulla base di bisogni reali e valori umani e di agire in modo da dare forma al nostro destino, includendo in esso le molteplici forme della tecnologia odierna e senza farsi da esse assorbire.

Sulla tecnologia ho pubblicato otto e-book, disponibili attraverso i numerosi store online:Una disamina socio-culturale sull'avvento del Tablet e sull'evoluzione della tecnologia, Internet e nuove tecnologie: non tutto è quello che sembra,Tablet a scuola: come cambia la didattica , La solitudine del social networker, Nei labirinti della tecnologia,80 Identikit digitali ,APP Marketing: lo sviluppo non è che l'inizio , Genitori tecnovigili per ragazzi tecnorapidi. Il prossimo in fase di scrittura tratterà delle nuove tecnologie indossabili.    

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