Il nuovo dispositivo sarà probabilmente uno smartphone. Il nome è già stato individuato e sarà iHeal. Obiettivo del progetto è fornire uno strumento utile a prevenire l'uso di droghe e ad intervenire con azioni adeguate in caso di abuso delle stess e di disordini post-traumatici successivi.
Possiamo fidarci dei nostri consulenti digitali?
Il sistema è semplice e si basa sulla capacità di elaborazione e la connettività del dispositivo mobile uniti ad un sensore wirelss che è collegato alla persona. Questo sensore può percepire un cambiamento di stato della persona e l'eventuale livello di stress ad esso associato, soprattutto in caso di attacchi di panico.
Il setup del sistema è semplice. L'utente / paziendet indossa al polso un sensore in grado di leggere i movimenti del corpo, il battito cardiaco, la temperatura corporea e l'attività elettrica. Il sensore è collegato allo smartphone attraverso Bluetooth dove una APPlicazione Android monitora in modo permanete i dati in arrivo sul terminale.
Nel momento in cui l'applicazione individua una situazione di stress attiva un allarme e chiede all'utente / paziente di inserire in input alcuni dati quali il livello percepito di stress, le attività in cui è impegnato, che tipo e quante droghe ha assorbito ecc.
Obiettivo fonale di iHeal è di identificare in tempo reale i livelli di stress per contribuire ad attivare in tempi rapidi eventuali attività personalizzate di prevenzione e cura.
I ricercatori dell'università hanno deciso di selezionare una piattaforma Android per la maggiore facilità di sviluppo software e per il supporto che fornisce a connessioni Bluetooth diverse. Il dispositivo comunicherà anche via web con dati crittografati.
Ref.: Boyer EW, et al., Preliminary efforts directed toward the detection of craving of illicit substances: the iHeal Project, Journal of Medical Toxicology, March 2012; (in press)