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UNA PROVOCAZIONE INTELLETTUALE

UNA PROVOCAZIONE INTELLETTUALE

11 Gennaio 2023 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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Viviamo dentro la complessità, fatta di interdipendenze di tutto con tutto. Questa interdipendenza, globale e planetaria, è stata accelerata dalla tecnologia che ci ha dato l’illusione di poter progredire all’infinito, anche a scapito della natura, ritenuta ormai parte integrande dell’antroposfera.

La complessità non si può governare se si scompone nelle sue parti essenziali. Serve una visione d’insieme e l’interazione tra essa e la scomposizione stessa. I sistemi complessi sono sempre imprevedibili e possono cambiare, anche per effetti farfalla insignificanti, in modi rapidi e improvvisi, a volte trasformando ciò che è improbabile in probabile. 

Dentro la complessità oggi tutti noi siamo chiamati a riflettere sulle crisi trasformative ed emergenti in atto, iniziando con il porci delle domande sulla nostra condizione di esseri umani dentro una contemporaneità (smettiamo di chiamarla era digitale) che sta vivendo, tra le molte altre crisi, anche una profonda crisi cognitiva (collasso cognitivo è il termine usato da Matteo Meschiari). 

Per provare ad affrontare queste crisi dobbiamo dotarci di nuovi strumenti, cognitivi, intellettuali, anche tecnologici, per pensare alla complessità e imparare a viverla. Con l’obiettivo di cambiare la nostra visione del mondo e della realtà, superare le semplificazioni di cui siamo vittime e uscire dalla superficializzazione con cui raccontiamo, anche a noi stessi, la realtà nella quale siamo immersi. 

Le domande e l’interrogarsi non basta. Vanno messi in discussioni concetti e valori, superati atteggiamenti individualisti e mentali, le posture ciniche e nichilistiche che molti oggi hanno sviluppato. Bisogna riconoscere che noi stessi, come umani, siamo realtà complesse, molto diverse dai profili digitali con cui abitiamo le realtà online. Complessa è la nostra identità e personalità, complesse sono le organizzazioni e le reti sociali alle quali apparteniamo o che frequentiamo, complessa è la storia che ci lega al tempo passato e alimenta la nostra cultura. 

Ci servirebbe indossare abiti nuovi, che non siano quelli venduti in un metaverso qualsiasi ma dentro il NOSTROVERSO, fatto di diversità e di tanti NOI, altri nei quali ci riconosciamo, un NOSTROVERSO capace di raccontarsi come una comunità di destino, per tutti gli umani della Terra. 

Riuscire oggi a fare questo potrebbe contribuire a far sì che ciò che emergerà dalla complessità attuale possa essere una nuova umanità. Ipotesi utopica ma proprio per questo molto “appealing”, desiderabile. 

Detto questo quale può essere la provocazione intellettuale?

Semplice, ha a che fare con la crisi cognitiva! 

Come possiamo capire, analizzare, scegliere, decidere e agire in modo diverso se, cognitivamente parlando, non siamo neppure in grado di capire la necessità di farlo?

Come possiamo operare per un cambio di prospettiva e di uscita dalla crisi se non riusciamo neppure a comprendere la necessità di cambiare punta di vista e prospettiva?

Come possiamo uscire fuori dal letargo che ci rende complici di mutamenti in atto decisi da altri e ci affidiamo a semplici informazioni che non fanno altro che sprofondarci ancora di più in un sonno profondo?

Come possiamo recuperare e ristabilire, con consapevolezza e responsabilità, la nostra libertà di scelta?

 

Se avete tempo e voglia, a voi la parola!

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