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👩‍🚒️👩‍🚒️ I ponti che non sappiamo costruire

👩‍🚒️👩‍🚒️ I ponti che non sappiamo costruire

27 Marzo 2020 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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L'ingegno e l’impegno italiano stanno portando a termine il nuovo ponte Morandi, nel mondo si stanno alzando barriere.

I muri e le barriere hanno proliferato ben prima del Coronavirus.

Come se bastasse a bloccare un migrante invisibile e subdolo come il Covid-19.

Di fronte alla pandemia pochi si interrogano sui significati di parole abusate e politicamente violentate come muri, frontiere, confini, torri di guardia e dogane.

Non lo fanno sull’importanza di costruire ponti, passerelle, portoni di accesso, cavalcavia e viadotti.

La difficoltà di una riflessione nasce dal vuoto di questi anni caratterizzato da narcisismo ed egocentrismo individuali e dogmi politici che hanno coltivato il neoliberismo e il populismo.

Dogmi sui quali è impossibile costruire miti, valori e credenze come quelli che hanno aiutato le generazioni precedenti a sopravvivere.

Abituati a contatti virtuali oggi dobbiamo stare attenti a incrociarci per evitare il contagio.

Contagiati lo eravamo già, di individualismo personale e populismo politico. Il primo ha impedito di coltivare empatia e solidarietà, il secondo di capire e analizzare le crisi emergenti.

Di Coronavirus si può guarire.

Si guarirà di individualismo e populismo?

Chi è disposto a scommettere?

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