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⛵⛵ VIAGGIARE E PENSARE

⛵⛵ VIAGGIARE E PENSARE

04 Novembre 2024 Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
Carlo Mazzucchelli
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Il viaggio in generale (ma anche il camminare) è metafora potente del pensare.

Almeno per me. 

Mentre cammino la mia testa lavora, la mia mente si fa prolifica, il linguaggio fluisce e costruisce flussi di parole, che molto probabilmente non saranno mai pronunciate e forse verranno dimenticate. Ma va bene così! 

Quando si viaggia non si può non pensare, bisogna affrontare il nuovo e le novità, gli eventi e le diversità, bisogna rompere schematismi e pregiudizi, preparare sé stessi all’imprevisto, all’instabilità, all’incertezza, anche ai potenziali e sempre possibili pericoli. 

Pensare serve a predisporsi a ciò a cui si va incontro, a farsi coraggio, a adattarsi e a resistere, anche trovando il coraggio e la determinazione che servono per continuare il cammino superandone gli ostacoli e gli imprevisti. 

Viaggiare (anche con la mente) e pensare aiuta a guardare alla realtà in modo non univoco, aprendosi al cambiamento e alle trasformazioni (avete mai provato a immergervi nelle strade dell’India e nella spiritualità che le caratterizza?) che poi è ciò che conta, essendo noi sempre in una fase di metamorfosi continua. 

Quando si viaggia si ha più tempo per riflettere su sé stessi, per pensare a sé stessi, per interrogarsi e abbandonarsi alla voce silenziosa che parla dentro di noi, per liberarsi dal flusso concatenato delle parole e muoversi dentro gli interstizi che le parole non pronunciate (non solidificate semanticamente) sempre mettono a disposizione. 

Pur essendo un montanaro e amando tutto ciò che è solido e lontano dal mare, credo che il viaggio per mare sia forse la metafora più forte del pensare. Nulla più del mare può suggerire quanto la nostra mente, nel suo pensare, possa essere illimitata e inesauribile, liquida come l’acqua del mare, profonda come i suoi abissi, complessa come i moti delle sue onde, vulcanica come le sue tempeste, infaticabile nel suo andare sempre al largo. 

Al largo, per mare, spero di andarci presto con la STULTIFERANAVIS e con tutti coloro che da tempo su stanno preparando a partire, non per fuggire dalla terraferma, diventata sempre più invivibile e pericolosa (vedi Valencia di questi giorni) ma per una scelta di saggezza e ricerca di conoscenza. 

“Quando sarete riusciti a rimettere piede a Usuhaia, non vorrete certo disonorare un viaggio tanto avventuroso [in Fuegia] con un banale ritorno a Buenos Aires. Aspettate invece pazientemente il passaggio di una nave [SULTIFERANAVIS] diretta in Nuova Zelanda e da lì, in capo a pochi mesi, potrete riguadagnare l’Europa” – FUEGIA Edizioni Franco Maria Ricci

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